16 Settembre 2022

Il 10 novembre a Rimini, durante la Fiera internazionale di Ecomondo, Re Soil Foundation e numerosi altri enti e organismi, organizzano i primi Stati Generali per la Salute del Suolo. Due sessioni di alto livello per far luce sui diversi volti, nazionali e globali, del problema e ricordare le azioni più efficaci per affrontarlo

di Emanuele Isonio

 

Nonostante i numeri del sistema suolo allarmino, e non da oggi, gli esperti, sul tema non esisteva finora un appuntamento che affrontasse il problema in modo olistico. Fotografando cioè la natura multiforme della questione e coinvolgendo i diversi attori in gioco. Accademico, politico, economico e culturale.

Con questo spirito, si terranno a Rimini il 10 novembre prossimo, i primi Stati Generali per la Salute del Suolo. L’occasione sarà la consueta fiera annuale di Ecomondo, evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.

Un tema da cui dipende il nostro futuro

All’organizzazione dell’evento contribuiscono, insieme a Re Soil Foundation, anche il Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia (GCNB) della Presidenza del Consiglio dei Ministri del Comitato nazionale biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita. Questo organismo ha avviato un gruppo di lavoro specifico sul tema composto da rappresentanti dei  Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dell’Università e della Ricerca, oltre a esponenti di ISPRA, CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e cluster tecnologici Spring e Clan.

“Il tema della salute del suolo è di senza dubbio di primario interesse non solo per gli addetti ai lavori ma anche per l’intera collettività” spiega Fabio Fava, Coordinatore del GCNB. “Dalla salute del suolo dipende la sicurezza alimentare globale, le rese agricole oltre alla possibilità di sequestro di anidride carbonica nei terreni, che al contrario viene rilasciata nell’atmosfera quando i suoli sono degradati, contribuendo all’aumento dei cambiamenti climatici”.

Numeri preoccupanti

I numeri principali sulla salute dei suoli è decisamente preoccupante: secondo il rapporto “Caring for Soil is Caring for life” pubblicato dalla Commissione Europea nel 2020, il 60-70% di tutti i suoli europei è malsano a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti dei cambiamenti climatici: in particolare, Il 25% dei suoli nell’Europa meridionale, centrale e orientale è ad alto o molto alto rischio di desertificazione, mentre il tasso odierno di riutilizzo del suolo è fermo al 13%. Il costo stimato associato al degrado del suolo nell’UE supera i 50 miliardi di euro/anno.

“Gli Stati Generali per la Salute del Suolo – spiega Debora Fino, presidente di Re Soil Foundation – intendono quindi riunire i principali stakeholder ed esperti nazionali e internazionali per elaborare una piattaforma programmatica volta a supportare lo sviluppo di una Strategia del Suolo italiana, attraverso l’analisi dello scenario ambientale, economico, legislativo e sociale, di buone pratiche e progetti esistenti multidisciplinari e multi-attore, che stanno già fornendo risposte in questa direzione”.

Una sessione internazionale…

La questione suolo ha risvolti sia nazionali sia globali. Ecco perché l’incontro riminese sarà diviso in 2 sessioni: una mattutina (10-12.30) dedicata a presentare il quadro internazionale e una pomeridiana (14.30-17.30) che si concentrerà sullo stato dell’arte a livello italiano.

Al primo incontro prenderà parte, tra gli altri, Luca Montanarella, Action Leader in SOIL – JRC, uno dei massimi esperti mondiali sul tema suolo, che più volte ha richiamato l’esigenza di un approccio olistico per individuare soluzioni davvero efficaci.

Insieme a lui, parteciperanno anche Lucrezia Caon, Land and Water Officer della FAO; Andrea Vettori, capo dell’Unità Uso e Gestione dei Suoli della DG ENVI della Commissione europea, Angelo Riccaboni, rappresentante italiano alla Mission Soil Health and Food della Commissione Europea e Catia Bastioli, membro di Re Soil Foundation ed ex membro del  board della Missione Ue per il suolo.

La sessione internazionale offrirà anche l’opportunità per ascoltare il punto di vista di molti esperti di suolo provenienti da diverse università europee. Inoltre, sarà l’occasione per presentare i dettagli e gli obiettivi del progetto PREPSOIL, che, finanziato dal programma Horizon, coinvolge 20 partner tra cui la Re Soil Foundation, e si pone l’obiettivo di “sostenere l’attuazione della Missione creando consapevolezza e conoscenza delle esigenze del suolo tra gli stakeholder delle regioni europee”.

…e una nazionale

Alla sessione nazionale, prenderanno parte rappresentanti dei ministeri per la Transizione ecologica e delle Politiche Agricole, alimentari e forestali che illustreranno le azioni italiane in favore del suolo. Insieme a loro, interverranno il responsabile Consumo di Suolo di ISPRA, Michele Munafò; Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti BIO; Massimo Centemero, direttore generale del Consorzio Italiano Compostatori; Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas e Walter Ganapini, nome storico dell’ambientalismo italiano e attuale presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Re Soil Foundation.

L’incontro offrirà poi l’opportunità di conoscere alcune best practice nella gestione suolo: come il Soil Hub Project del CREA e la rete delle Italian Lighthouse Farms network creata da Re Soil Foundation.