24 Ottobre 2024

Degrado nei suoli Ue, dal JRC i dati più aggiornati

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Presentato lo State of Soils in Europe 2024 del Joint Research Center della Commissione europea. I numeri fotografano una situazione in peggioramento. Preoccupa l’impatto sul sistema agricolo: gli squilibri nutrizionali colpiscono il 74% dei suoli. In 10 anni, perse 70 milioni di tonnellate di carbonio organico

di Emanuele Isonio

 

Di strada da fare per riportare in salute i suoli europei ce n’è ancora molta. E, l’obiettivo (ambizioso) della Commissione europea di avere il 75% di terreni sani entro fine decennio, appare decisamente lontano. A certificarlo è la massima autorità di ricerca della UE: il Joint Research Center, che ha presentato la nuova edizione dello “State of Soils in Europe“, in occasione del Forum degli stakeholder dell’Osservatorio europeo del suolo. La sua analisi non si ferma alla condizione dei suoli non solo all’interno degli Stati membri Ue ma si allarga anche ai Paesi dello Spazio economico europeo, tra i quali Ucraina, Turchia e Balcani occidentali.

“Il rapporto mostra uno stato e delle tendenze allarmanti, con un degrado del suolo in netto peggioramento negli ultimi anni, e sottolinea la necessità di un’azione immediata per invertire questa tendenza” si legge in una nota del JRC.

“Secondo le analisi del Centro di ricerca europeo, almeno il 63% dei suoli Ue è affetto da processi di degrado” aggiunge Bernard Magenhann, direttore generale dell’istituto, secondo il quale “questa pubblicazione segna un’importante pietra miliare verso una migliore comprensione del ruolo del suolo in Europa e oltre. Incoraggiamo i lettori a condividere e promuovere questa ricca base di conoscenze”.

Erosione oltre il miliardo di tonnellate annue

Nelle oltre 150 pagine di rapporto, realizzato in collaborazione con l’Agenzia europea per l’Ambiente, i numeri rilevanti in effetti non mancano: l’organismo europeo stima che l’erosione complessiva del suolo in tutta la Ue ammonti a 1 miliardo di tonnellate all’anno. L’erosione idrica, in particolare, interessa attualmente circa un quarto dei suoli dell’Unione (24%) e le proiezioni prevedono un possibile aumento compreso tra il 13 e il 25% entro il 2050. Livelli insostenibili di fenomeni erosivi colpiscono circa un terzo (32%) dei suoli agricoli, peggiorati da lavorazioni del terreno connesse con l’uso di trattori sempre più grandi (il peso delle macchine agricole è aumentato di 10 volte in 60 anni, notava mesi fa uno studio pubblicato su Pnas).

Preoccupano gli squilibri nutrizionali

Il rapporto JRC segnala un aumento anche degli squilibri nutrizionali: interesserebbero ora il 74% dei terreni agricoli. Il surplus di azoto sta aumentando, con potenziali danni per la salute umana, le colture e gli ecosistemi. Nel frattempo, il carbonio organico del suolo, che è essenziale per mantenere il suolo sano e per garantire la fertilità e le rese delle aree agricole, sta diminuendo. Si stima che 70 milioni di tonnellate del carbonio organico siano andate perse dai terreni minerali delle colture in tutta l’UE e nel Regno Unito tra il 2009 e il 2018.

Preoccupa poi il degrado delle torbiere, zone umide che rappresentano veri e propri serbatoi di carbonio, essenziali per sequestrare gas serra ed evitare che venga dispersa nell’atmosfera, mitigando così il riscaldamento globale. Il loro deterioramento porta però a rilasciare quei gas nell’aria: il rapporto calcola che il 50% delle torbiere europee sia degradato, in molti casi in modo irrimediabile.

Ucraina, l’invasione russa è nemica anche del suolo

Fuori dall’UE, negli altri Paesi presi in considerazione dal rapporto, la situazione non è migliore. In particolare in Ucraina, dove le attività militari hanno causato una grave distruzione del suolo. Si stima che oltre 10 dei 60 milioni di ettari di terra siano degradati a causa dell’invasione delle truppe russe e dalle operazioni militari. Il recupero da questo danno potrebbe richiedere decenni o addirittura secoli.

In Turchia, circa 1,5 milioni di ettari di terra hanno problemi di salinità, che possono avere un impatto sia sulla produttività agricola che sulla salute dell’ecosistema. I Balcani occidentali hanno segnalato oltre 100 siti contaminati o potenzialmente contaminati identificati a causa di attività minerarie e industriali. La vera portata dell’inquinamento del suolo in queste aree rimane tuttavia sconosciuta.

L’importanza di un monitoraggio armonizzato

Nonostante l’evidente urgenza di intervenire per tentare di invertire la rotta, “molti Paesi Ue non dispongono non solo di leggi adeguate ma nemmeno di dati completi sulla salute del suolo” sottolinea Magenhann. “Tutto ciò fa comprendere il valore della proposta di legge europea per il monitoraggio del suolo e di iniziative di ricerca e innovazione come la missione Horizon Europe“. Un modo per tentare di porre un argine all’inerzia mostrata da troppi Stati membri.

In particolare, la Soil Monitoring Law – attualmente in attesa che si formi il Trilogo con i rappresentanti dell’Europarlamento, Consiglio Ue e Commissione per arrivare a un testo condiviso – mira a garantire che il degrado del suolo venga valutato in modo più accurato. Per farlo, punta a creare un quadro di monitoraggio per identificare tra l’altro siti potenzialmente contaminati e per promuovere una gestione sostenibile dei terreni. Permetterà inoltre di standardizzare la raccolta dati nei Paesi Ue e l’implementazione delle informazioni raccolte dall’Osservatorio europeo del suolo.

Una tabella per valutare i processi di degrado

Proprio l’EUSO infatti ha già gettato le basi per un migliore monitoraggio dei suoli, utilizzando strumenti avanzati per migliorare la qualità dei dati sull’erosione, sui livelli di carbonio organico e sugli squilibri dei nutrienti. L’Osservatorio ha ad esempio creato una tabella di controllo per fornire una valutazione spaziale della salute del suolo in tutta l’UE, evidenziando le aree interessate dai processi di degradazione.

Riepilogo dei processi di degradazione del suolo considerati nella lista del'Osservatorio EUSO. <yoastmark class=

Armonizzando i set di dati del suolo, la tabella offre approfondimenti sull’intensità e la posizione del degrado del suolo. Verrà presto arricchita con nuovi indicatori e soglie, allineandosi a molteplici considerazioni sui servizi ecosistemici e ampliandosi per includere dati provenienti da Paesi extra UE.