Il programma Recsoil sbarca nel Paese centroamericano. L’iniziativa punta a far crescere la cattura di carbonio nel suolo offrendo incentivi finanziari. Sullo sfondo la neutralità climatica e l’agricoltura inclusiva
di Matteo Cavallito
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Il Costa Rica punta a incrementare il contenuto di carbonio organico nei suoli e rendere monetizzabili i servizi ecologici, due obiettivi da perseguire attraverso il programma RECSOIL, lanciato due anni fa dalla FAO. L’iniziativa è tuttora in corso dopo essere stata annunciata alla fine del 2020. “Abbiamo bisogno di nuovi approcci nel settore agricolo e alimentare per migliorare la produttività e proteggere i sistemi naturali e la biodiversità” ha dichiarato il direttore generale della FAO, Qu Dongyu. Il programma, ha precisato, coinvolge anche “il Messico e altri Paesi dell’America Latina“. L’impegno della nazione centroamericana, in ogni caso, resta carico di significato a fronte delle caratteristiche stesse del suo territorio. Pur rappresentando appena lo 0,03% della superficie terrestre, infatti, il Costa Rica ospita quasi il 6% della biodiversità del mondo.
RECSOIL punta a incrementare la cattura di carbonio nel suolo
Il ruolo del terreno nel sequestro della CO2 è notoriamente decisivo. “Un suolo sano immagazzina più carbonio di quanto ne catturino l’atmosfera e la vegetazione messe insieme e può conservarlo per migliaia di anni” ricorda la FAO. Tuttavia, alcune stime rilevano come i suoli coltivati del mondo abbiano perso “tra il 25 e il 75 per cento del loro stock di carbonio originale rilasciandolo nell’atmosfera sotto forma di CO2″. Un fenomeno dovuto principalmente “alle pratiche di gestione insostenibile che hanno portato al degrado del terreno e amplificato il cambiamento climatico e i suoi impatti”. Per queste ragioni il programma RECSOIL si pone l’obiettivo di incrementare la cattura di carbonio per compensare le emissioni globali di gas serra.

Un suolo sano immagazzina più carbonio di quello catturato dall’atmosfera e dalla vegetazione. Immagine: RECSOIL, FAO, 2019 Some rights reserved. This work is available under a CC BY-NC-SA 3.0 IGO licence
Incentivi finanziari per il sequestro del carbonio
Pensato per “sostenere e migliorare le iniziative nazionali e regionali”, il piano della FAO chiama in causa anche i mercati finanziari. Il sistema RECSOIL, infatti, “comporta uno schema in base al quale i progetti dotati dei requisiti richiesti saranno premiati con crediti per i gas serra mitigati e il carbonio sequestrato”. Nascono così incentivi finanziari “verificabili e quantificabili”: ogni tonnellata di CO2 catturata genera un credito che può essere scambiato su un mercato soggetto al controllo di una clearinghouse. Una vera e propria piattaforma di scambio, insomma, dove a monetizzare i crediti sarebbero quindi gli stessi agricoltori.
L’idea non è nuova e, a onor del vero, resta tuttora controversa. Negli USA, dove una proposta simile lanciata nei mesi scorsi da alcune associazioni potrebbe presto vedere la luce, qualche osservatore non ha mancato di esprimere perplessità. Qualche tempo fa, ad esempio, una ricerca dell’Institute for Agriculture and Trade Policy di Minneapolis ha sottolineato i rischi di quella che ha definito la “finanziarizzazione della terra”. Sostenendo inoltre che la reale dimensione del sequestro di carbonio sarebbe “estremamente difficile da quantificare”.
Il Costa Rica? Una storia di successo
Dubbi legittimi a parte, quella del Costa Rica è comunque una storia di successo. Attraverso il programma Payment for Environmental Services, infatti, da oltre 20 anni il Paese remunera i piccoli e medi proprietari di foreste e piantagioni per lo stoccaggio di anidride carbonica. Dagli anni ’80 ad oggi, segnalano i dati ripresi dalla stampa, la copertura forestale della nazione è raddoppiata arrivando a interessare il 52% della superficie totale. “Il Costa Rica è stato una fonte di ispirazione e di innovazione” ha dichiarato il ministro per la transizione ecologica del Governo spagnolo, Teresa Ribera, nel corso di un recente evento di presentazione del programma RECSOIL. “È successo quando il Paese ha scommesso di diventare verde”, ha aggiunto. “E sta succedendo ora che la nazione ha fissato obiettivi di neutralità climatica e di gestione agricola inclusiva”.