19 Luglio 2021

Una app sviluppata in Irlanda promette di offrire uno strumento di analisi della salute del terreno dando suggerimenti su come gestirlo al meglio. Un esempio di tecnologia applicata per la tutela dell’equilibrio dei suoli

di Matteo Cavallito

 

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Il mantenimento della salute del suolo è una condizione fondamentale per garantire la resa agricola e l’equilibrio dell’ecosistema. Ma come si può verificare in tempo reale l’esistenza di eventuali problemi nella struttura e nelle caratteristiche del terreno? La risposta arriva dagli ingegneri di Grassland Agro, un’azienda con sede a Dublino. La società, riferisce il quotidiano Irish Examiner, ha sviluppato infatti una app che diagnostica i problemi e prescrive strategie di gestione. Utilizzando tre strumenti facili da reperire: una vanga, un righello e un telefono.

La app fornisce una valutazione rapida

L’applicazione sfrutta una tecnica nota come VESS, o Visual Evaluation of Soil Structure, e già sviluppata dalla Teagasc, l’Autorità responsabile dei servizi di ricerca e sviluppo, formazione e consulenza nel settore agroalimentare in Irlanda. In sintesi funziona così: basta estrarre alcuni campioni di terreno, identificarne e misurarne eventuali strati orizzontali di diversa struttura e procedere a una serie di esami. A quel punto occorre valutare la dimensione e la forma, la porosità, la resistenza, le radici e il colore. Seguendo le istruzioni si applica il punteggio che meglio descrive le proprietà del suolo. Infine si ottiene un dato complessivo moltiplicando il valore di ogni strato per suo spessore, si sommano i punteggi e si divide il risultato per la profondità totale del campione. E il tutto, ovviamente, è più semplice di quanto sembri.

L’obiettivo? Un punteggio della salute del suolo

“Anche se la tecnica VESS non analizza le popolazioni di organismi presenti nel suolo”, scrive l’Examiner, “essa consente una valutazione visiva del suo habitat, che comprende caratteristiche come il colore, la struttura, i modelli di radicazione delle piante e l’abbondanza di organismi più grandi come i lombrichi che sono tutti indicatori primari di una buona salute del terreno”. Ma il risultato fornito dalla app non è tutto.

Grassland Agro, infatti, ha anche sviluppato un test per analizzare l’attività biologica. Questo esame genera un punteggio di salute del suolo e un’indicazione del potenziale di mineralizzazione dell’azoto, un componente essenziale per il terreno, ma anche una potenziale arma a doppio taglio. Analizzando il punteggio di salute biologica e la struttura si ottiene così un dato complessivo delle condizioni del terreno.

Nuovi progetti in corso

La diagnosi dei problemi garantita dalla app rappresenta il primo passo per la scelta delle migliori strategie di salvaguardia del suolo. Le variabili in gioco, come noto, sono molte. E comprendono, tra le altre cose, il mantenimento di un livello adeguato di materia organica, la tutela della biodiversità e un uso adeguato di nutrienti. Grassland Agro, riferisce ancora l’Examiner, è attualmente impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie per intervenire su vari aspetti.

Un progetto pilota denominato REAP (mietere, in inglese), scrive il quotidiano, “cercherà di migliorare lo stato ambientale e di biodiversità della terra”. Un problema particolarmente sentito in Irlanda, dove oltre il 60% della superficie agricola si sviluppa su terreni erbosi che contengono un numero limitato di specie viventi. La stessa azienda, inoltre, è al lavoro per elaborare nuove soluzioni contro il rischio di sovraccarico dei nutrienti. L’idea è quella di creare “un piano di concimazione personalizzato per garantire condizioni idonee a tutti i processi del suolo attraverso l’attuazione di un programma di calcinazione e concimazione. Obiettivo: ridurre gli apporti di azoto in linea con le nuove misure dei piani d’azione per il clima”.