Alla COP il monito della FAO: “Foreste e agricoltura non sono in competizione”
Alla Conferenza sul Clima l’organizzazione ONU promuove la via dell’integrazione: “La sicurezza alimentare passa dalle foreste, conservazione e ripristino azioni cruciali per accrescere la produttività”
di Matteo Cavallito
Le foreste del Pianeta svolgono servizi essenziali e spesso sottovalutati che rafforzano i sistemi agroalimentari del Pianeta. Per questo occorre promuovere le sinergie tra i due comparti attraverso politiche adeguate e opportuni investimenti. È il messaggio lanciato dall’ultimo rapporto della FAO presentato nei giorni scorsi alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico 2025 (COP30) di Belém, in Brasile.
“Le foreste e gli alberi sono spesso visti come in competizione con l’agricoltura per l’uso del suolo o come elementi marginali rispetto al settore agricolo”, ha dichiarato Zhimin Wu, Direttore della divisione forestale della FAO. In realtà, ha aggiunto, “la conservazione e il ripristino delle foreste sono azioni cruciali per accrescere la produttività agricola”.
I benefici delle foreste
Redatto in collaborazione con lo Stockholm Environment Institute e le organizzazioni Conservation International e The Nature Conservancy, il rapporto FAO sottolinea come la deforestazione abbia effetti immediati e misurabili sul clima e sull’agricoltura. Oltre a mitigare le temperature, infatti, le foreste sostengono le precipitazioni e regolano il ciclo dell’acqua, supportando direttamente la produttività delle colture, stabilizzando i climi locali e migliorando la salute, la sicurezza e i mezzi di sussistenza delle comunità rurali.
“Studi recenti mostrano come in 155 Paesi del mondo le aree agricole dipendano dalle foreste di altre nazioni per una quota di precipitazioni annuali che può raggiungere il 40% del totale”, sottolinea il rapporto
Emblematico il caso dell’Africa dove, prosegue l’indagine, “quasi il 50% delle precipitazioni deriva dalla traspirazione delle piante a livello mondiale”. All’interno del Continente, poi, la sola la foresta del Bacino del Congo “ricicla oltre il 40 percento della sua umidità localmente e contribuisce a oltre il 10 percento delle precipitazioni in aree agricole remote”.

Origine delle precipitazioni medie annuali nei principali bacini idrografici africani, media calcolata sul periodo 1981-2016. Quasi il 50% delle precipitazioni sul continente africano deriva dalla traspirazione a livello mondiale, con una quota molto elevata proveniente dal bacino del Congo. Fonte: FAO, SEI, CI & TNC. 2025. Climate and ecosystem service benefits of forests and trees for agriculture. Rome, Stockholm, and Arlington. https://doi.org/10.4060/cd7599en Attribution 4.0 International CC BY 4.0 Legal Code
Vantaggi per clima e agricoltura
A livello locale, prosegue il rapporto, le foreste creano microclimi più freschi grazie all’ombreggiamento e all’evapotraspirazione riducendo lo stress da calore. Per contro. l’aumento delle temperature dovuto alla deforestazione può influire sulla salute umana. Secondo le stime, in particolare, tra il 2001 e il 2020, il disboscamento nei tropici avrebbe contribuito “a determinare ogni anno 28.000 morti aggiuntive correlate al calore, suggerendo come la perdita di foreste non sia solo un problema ambientale ma anche una potenziale minaccia per la salute pubblica”. Determinanti, inoltre, i benefici per l’agricoltura.
“Foreste e alberi forniscono altri servizi ecosistemici vitali – come impollinazione, controllo biologico dei parassiti, cicli dei nutrienti, controllo dell’erosione, foraggio, pacciamatura e regolazione del clima – che migliorano le rese agricole e sostengono la salute degli ecosistemi”, scrive la FAO.
Anche per questo, dunque, diventano decisivi proprio quegli approcci che permettono di integrare foreste e alberi nei sistemi agricoli come frangivento, fasce tampone e macchie forestali. Strategie, queste ultime, che permettono di “ridurre la dipendenza da input sintetici, far aumentare la resilienza alla variabilità climatica e sostenere la produzione di alimenti diversificati e ricchi di nutrienti”.
Politiche e incentivi per la gestione forestale
Secondo il rapporto, ripristinare anche solo metà delle foreste tropicali perdute nel mondo potrebbe ridurre di 1°C le temperature superficiali del suolo, contribuendo a ripristinare i cicli idrici e le funzioni di regolazione climatica delle foreste e degli alberi a beneficio dell’agricoltura e della sicurezza idrica. Per raggiungere questi obiettivi occorrono però iniziative concrete e incentivi economici.
“Le politiche e gli incentivi devono collegare i settori, riconoscendo la gestione forestale sostenibile come una strategia multisettoriale per la sicurezza alimentare, la salute pubblica e la resilienza climatica”, spiega la FAO.
Infine, occorre responsabilizzare agricoltori, comunità locali e native coinvolgendoli nella progettazione di soluzioni condivise e migliorare le attività di monitoraggio. In questo senso, “la conservazione, il ripristino e l’uso sostenibile delle foreste rappresentano investimenti efficaci”, conclude il rapporto. “Promuovendo le sinergie foresta–agricoltura, le società possono viaggiare dunque verso un futuro più produttivo, sostenibile ed equo”.

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Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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