C’è tempo fino al 6 ottobre per presentare i propri progetti nell’ambito del bando europeo da quasi un miliardo su cibo, agricoltura e bioeconomia. L’obiettivo? “Accelerare la transizione ecologica per raggiungere la neutralità climatica”
di Matteo Cavallito
Biodiversità, Farm to Fork, economia circolare e bioeconomia. E poi clima, salute e governance. È vastissima la platea dei temi che caratterizza il maxi bando dell’Unione Europea lanciato nell’ambito del cosiddetto Cluster 6 del programma Horizon. L’iniziativa su “Food, bioeconomy, natural resources, agriculture and environment” si è aperta ufficialmente il 22 giugno scorso con un budget complessivo di quasi un miliardo di euro. La data ultima per la presentazione della candidature è il 6 ottobre. I progetti vincitori saranno annunciati tra dicembre e gennaio.
Anche la tutela del suolo nel Cluster 6
“Le attività del Cluster 6 contribuiranno ad accelerare la transizione ecologica fissata dallo European Green Deal per raggiungere la neutralità climatica nel 2050”, si legge nel documento ufficiale diffuso dalla Commissione UE. L’operazione si basa tra le altre cose sulla tutela del suolo e delle piante. Ovvero sulla loro capacità di catturare il carbonio evitandone la dispersione in atmosfera. Nel piano rientra anche l’attività di ricerca e sviluppo nei settori della bioeconomia circolare così come la protezione degli ecosistemi all’interno della EU biodiversity strategy for 2030.
“Fermare la perdita di biodiversità significa aiutare a sventare le minacce alla salute umana nel futuro”, prosegue la Commissione. E ancora: “Le attività di ricerca e sviluppo interessano diverse sfide a cominciare dall’avvio di grandi trasformazioni. Gli sforzi all’interno del Cluster serviranno a far crescere le conoscenze sulle cause del declino della biodiversità, sul ruolo dei servizi ecosistemici e della rigenerazione”.
Oltre 120 milioni per la bioeconomia
Ammonta a 126,5 milioni il budget stanziato per i progetti legati direttamente allo sviluppo della bioeconomia. “Le proposte dovrebbero definire un percorso credibile per sviluppare l’economia circolare e i settori della bioeconomia, per raggiungere una gestione sostenibile delle risorse naturali, così come la prevenzione e la rimozione dell’inquinamento”, spiegano i promotori. Le iniziative si concentreranno sugli impatti della bioeconomia circolare in diversi settori. Tra questi la pianificazione delle politiche a livello locale e regionale e la riprogettazione del settore industriale attraverso la gestione sostenibile delle risorse. Ma anche il miglioramento dei benefici per i consumatori e i cittadini, la cura delle foreste in Europa in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Oltre, infine, all’ampliamento del potenziale delle risorse biologiche per la protezione della salute degli ecosistemi acquatici.
Una vasta platea di partecipanti
Nove, in totale, i progetti dedicati alla bioeconomia. Molto variegato l’insieme delle categorie specifiche delle iniziative. Si va dalle città circolari alle nuove soluzioni per il packaging, dalla biomassa alle potenzialità del microbioma del suolo, un tema che negli ultimi tempi sembra attrarre crescente attenzione. Ampio, infine, l’elenco dei potenziali partecipanti che include università e centri di ricerca, organizzazioni della società civile e dei consumatori, ONG, enti pubblici, aziende, agricoltori, silvicoltori e non solo.