Dal 19 al 22 aprile, il Global Symposium on Soil Biodiversity organizzato dalla FAO. Decine di incontri con oltre 100 relatori. Obiettivo: fotografare l’attuale condizione dei suoli terrestri evidenziando le strategie per conservarne biodiversità e servizi ecosistemici
di Emanuele Isonio
Ascolta “Un simposio mondiale sulla biodiversità dei suoli” su Spreaker.
Oltre 100 relatori da tutte le regioni mondiali, tra loro una quindicina quelli provienienti da università e istituti di ricerca italiani. Tutti riuniti, seppur virtualmente a causa della pandemia da Covid-19, in un incontro di 4 giorni: il Simposio Globale sulla Biodiversità del Suolo. Appuntamento, dal 19 al 22 aprile prossimi.
Un incontro di altissimo livello, tra scienza e politica. A organizzarlo è la FAO, insieme alla sua Global Soil Partnership (GSP), al Panel tecnico intergovernativo sui suoli (ITPS), alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica (CBD), alla Iniziativa globale sulla biodiversità del suolo (GSBI) e la Science-Policy Interface della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (SPI UNCCD).
Un simposio cruciale per gli SDGs
“L’obiettivo principale – spiegano gli organizzatori – sarà quello di colmare alcune lacune critiche di conoscenza. Vogliamo inoltre promuovere la discussione tra i responsabili politici, i produttori di cibo, gli scienziati, i professionisti e le altre parti interessate alle soluzioni per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità del suolo”.
In particolare, i risultati del simposio forniranno prove a sostegno delle azioni necessarie per proteggere la biodiversità del suolo, promuoverne l’uso e la gestione sostenibili, affrontando le cause alla base del suo degrado e migliorando l’attuazione di pratiche virtuose. Il suo documento finale verrà redatto per evidenziare l’importanza della biodiversità del suolo non solo per la produzione del cibo ma anche per aumentare i benefici in termini di benessere umano, salute, nutrienti, medicinali a partire dai nuovi antibiotici.

Organizzazione della rete alimentare del suolo. Modello semplificato dei diversi gruppi di organismi del suolo: i microrganismi, micro, meso e macrofauna sono raggruppati in tre categorie nella rete alimentare e la sua differenziazione funzionale. In primo luogo, la micro-rete alimentare (linee tratteggiate) comprende batteri e funghi, che sono alla base della rete alimentare e decompongono la materia organica del suolo, che rappresenta la risorsa di base dell’ecosistema del suolo, e i loro predatori diretti, protozoi e nematodi. In secondo luogo, i trasformatori della lettiera includono i microartropodi che frammentano la lettiera, creando nuove superfici per l’attacco microbico. Infine, gli ingegneri dell’ecosistema, come termiti, lombrichi e formiche, modificano la struttura del suolo migliorando la circolazione di nutrienti, energia, gas e acqua. Adattato da Coleman e Wall, 2015. FONTE: FAO State of knowledge of soil biodiversity—Report 2020.
La struttura del simposio
Dopo una serie di relazioni principali, i quattro giorni saranno strutturati con una serie di sessioni parallele che possono essere seguite in streaming registrandosi. Ciascuna sarà dedicata a un tema specifico: le azioni del settore privato in favore della biodiversità dei suoli, strumenti di misurazione, iniziative globali sulla biodiversità e risultati conclusivi.
Sei i loro obiettivi specifici:
1. Esaminare le attuali conoscenze scientifiche, tecniche e tradizionali sul ruolo della biodiversità del suolo nella produzione alimentare, salute umana e sostegno della biodiversità in superficie;
2. Identificare le lacune di conoscenza ed esplorare le opportunità per la ricerca collaborativa, lo sviluppo delle capacità e la cooperazione tecnica;
3. Identificare i limiti e le opportunità per promuovere l’uso sostenibile della biodiversità del suolo, la condivisione delle conoscenze e lo sviluppo delle capacità;
4. Presentare metodologie, tecniche, tecnologie e pratiche efficaci e replicabili che promuovano la sostenibilità, con l’obiettivo di diffondere questi approcci sostenibili per promuovere la conservazione della biodiversità del suolo, l’uso sostenibile delle sue risorse e la partecipazione equa nei paesaggi produttivi;
5. Identificare le opzioni politiche per proteggere la biodiversità del suolo e incoraggiare l’adozione di pratiche che la migliorino;
6. Presentare le iniziative nazionali, regionali e globali che supportano la progettazione, la pianificazione, l’implementazione, il monitoraggio e le soluzioni di reporting efficaci e il loro contributo al raggiungimento degli SDG.
L’importanza dei suoli sani
Quanto siano cruciali le iniziative in favore della biodiversità dei suoli lo aveva evidenziato la stessa FAO a dicembre scorso, nel suo rapporto “Lo stato delle conoscenze sulla biodiversità del suolo“, pubblicato in occasione della Giornata mondiale del suolo.
“I suoli non sono soltanto il fondamento dei sistemi agroalimentari. Sono inoltre il luogo in cui si produce il 95% del cibo che consumiamo. Ma la loro salute e biodiversità sono anche cruciali per il nostro progetto di porre fine alla fame e garantire l’esistenza di sistemi agroalimentari sostenibili”, aveva dichiarato in quell’occasione il direttore generale della FAO, Qu Dongyu. Il rapporto FAO, realizzata con la collaborazione di 300 scienziati, sottolinea l’enorme peso della varietà biologica, capace – sottolineano gli autori – “di offrire soluzioni alla maggior parte dei problemi del pianeta”.
I suoli sono infatti uno dei principali serbatoi di biodiversità: nel suolo, infatti, è custodito più del 25% della diversità biologica mondiale. Al suolo, inoltre, è legato il ciclo di vita di oltre il 40% degli organismi viventi negli ecosistemi terrestri. “Il ruolo del terreno nel contrastare il cambiamento climatico non può essere sottovalutato” si legge nel rapporto. Un suolo sano è in grado di trattenere un ammontare di carbonio superiore al quantitativo immagazzinato dall’atmosfera e dalla vegetazione messe insieme. Ecco perché la tutela della biodiversità – che della salute del terreno è l’elemento chiave – diventa imprescindibile.
Tra i principali nemici del suolo, lo studio della FAO cita in particolare la deforestazione, l’acidificazione, l’inquinamento e l’erosione. Ma nell’elenco rientra anche l’impiego eccessivo di fitofarmaci. Proprio questi ultimi, infatti, sono tuttora tra i principali responsabili della perdita di biodiversità con tutte le ricadute del caso sull’agricoltura e la sicurezza alimentare.