2 Settembre 2022

Il Vecchio Continente è alle prese con la peggiore siccità degli ultimi cinque secoli. Tra raccolti in crisi, trasporti in affanno, carenze di produzione elettrica e storia che riaffiora, il World Economic Forum fotografa alcune conseguenze insolite di un fenomeno che minaccia il futuro del suolo e del Pianeta

di Matteo Cavallito

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Estate, ovvero, cronache di siccità. “La peggiore degli ultimi 500 anni”, secondo gli esperti del Global Drought Observatory della Commissione UE, che hanno denunciato l’eccezionale portata del fenomeno nel Vecchio Continente. Europa accaldata. Europa vittima della crisi climatica. Costretta a fare i conti con l’impatto multiforme della latitanza idrica. Dalla produzione pregiata ai trasporti, dall’energia elettrica fino al “passato che riemerge”. Letteralmente.

Il World Economic Forum (WEF) affronta l’argomento rivelando una curiosa serie di eventi. Fatti strani ma non impensabili, già pronti a rimpinguare gli annali di una storia del riscaldamento globale che non concede tregua. Momenti emblematici e memorabili. Nel senso peggiore di entrambi i termini. Pronti via dunque, in rigoroso ordine casuale.
In Francia è boom di sale (ma il mais è un mezzo disastro)

“La Francia sta vivendo la peggiore siccità mai registrata”, scrive il Forum. Lo evidenzia la scarsa qualità del raccolto di mais (la quota classificata come “in buone o eccellenti condizioni” è appena la metà del totale) e lo segnala, contemporaneamente, il curioso primato del sale. “Le temperature hanno accelerato l’evaporazione dell’acqua salata, il che significa che i coltivatori della regione della Guerande stanno per ottenere una produzione record di Fleur de Sel, la varietà che emerge sotto forma di cristalli dalle saline”. La quantità prevista? Quasi doppia rispetto al passato. Ma non è una consolazione.

Germania, il Reno sempre meno navigabile

Dalla Francia alla Germania dove la catena delle spedizioni conosce intoppi inattesi. Nel Paese, scrive il Forum, “la mancanza di precipitazioni ha fatto sì che la principale arteria di navigazione, il Reno, sia scesa a un livello così basso da determinare una contrazione del trasporto delle merci, con conseguenti ritardi e costi più elevati”. Le imbarcazioni, che attraversano il cuore industriale della nazione collegando la Svizzera e il Mare del Nord, viaggiano ben al di sotto del pieno carico. Impossibile, spiegano gli operatori, riempire le navi per oltre il 40% della capienza senza rischiare di arenarsi.

Elettricità sotto pressione e storia che riaffiora

Accanto ai trasporti si colloca poi il problema dell’elettricità. “Nel bel mezzo di una crisi energetica, la siccità sta mettendo sotto pressione anche la fornitura di energia elettrica”, scrive il Forum. In Europa la produzione dal settore idroelettrico si è contratta del 20% tra gennaio e luglio. In Spagna la diminuzione è stata addirittura del 44%. Mentre la siccità chiama al lavoro storici e archeologi.

“In una diga prosciugata vicino a Barcellona una chiesa romanica del IX secolo è riemersa ancora intatta”, ricorda il Forum. Inoltre, “nel bacino di Buendia, a est di Madrid, sono riapparse le rovine di un villaggio” e in quello di Valdecanas, nella provincia di Caceres è ricomparso “un cerchio di pietre preistorico – soprannominato la Stonehenge spagnola“.

Il fenomeno riguarda anche l’Italia che però, dal canto suo, fa i conti con manufatti decisamente meno apprezzabili: nei pressi di Borgoforte, in provincia di Mantova, il Po in secca ha riportato alla luce un ordigno della Seconda Guerra Mondiale costringendo le autorità a evacuare i quasi 3.000 residenti della zona per consentire agli artificieri di far brillare la bomba inesplosa.

La siccità a breve termine in Italia (moderata-severa-estrema). Nelle mappe vengono confrontati i dati di febbraio 2022 (a sinistra) e di marzo 2022 (a destra). Scala spaziale di 30km. FONTE: dataclime.com

La siccità a breve termine in Italia (moderata-severa-estrema). Nelle mappe vengono confrontati i dati di febbraio 2022 (a sinistra) e di marzo 2022 (a destra). Scala spaziale di 30km. FONTE: dataclime.com

Ma la siccità resta un problema globale

Alimentata dal riscaldamento globale, la siccità rappresenta un problema enorme per la salute del suolo. Un terreno colpito dal fenomeno, ha ricordato di recente il Forum, perde la sua capacità di assorbimento dell’acqua esponendosi, in caso di successive forti piogge, al rischio di dissesto. La situazione europea resta preoccupante: ad oggi, rileva il Joint Research Centre della Commissione UE, la presenza di livelli di siccità “allarmanti” riguarda quasi metà del territorio continentale.

Ma il fenomeno, in ogni caso, è diffuso in tutto il mondo. Dalla Cina al Regno Unito, passando per l’Africa centro-orientale, la siccità minaccia i terreni con conseguenze particolarmente gravi per quei Paesi soggetti a una maggiore insicurezza alimentare. Oggi, conclude il Forum,  “più di 18 milioni di persone in Etiopia, Somalia e Kenya devono affrontare la fame, dopo quattro anni consecutivi di precipitazioni inferiori alla media”.