8 Ottobre 2021

Anita Chitaya, dal suo villaggio nel Malawi afflitto dalla siccità è volata in California per convincere gli americani della realtà del climate change. La sua avventura, raccontata nel docu-film The Ants & the Grasshopper, vince il premio “Dalla Terra alla Terra” al Festival CinemAmbiente di Torino

di Emanuele Isonio

 

Ascolta “La storia di Anita attivista antisiccità diventa un film premiato” su Spreaker.

Anita Chitaya ha due grandi doti: una straordinaria capacità persuasiva e una particolare tenacia. Due doni che si rivelano fondamentali quando si trova a dover affrontare i problemi che affliggono il suo piccolo villaggio in Malawi, colpito da una crescente siccità. La donna decide infatti di intraprendere un viaggio. Destinazione: gli Stati Uniti, nel tentativo di convincere gli americani che il cambiamento climatico è reale e riguarda il Pianeta intero. Lì incontra negazionisti climatici ed ecoscettici. Ma viene a contatto anche con agricoltori, disperati come i suoi concittadini africani: anche il loro lavoro è infatti messo a dura prova dal riscaldamento globale e dagli eventi meteo estremi che aumentano quegli aspetti contrastanti che modellano la storia e la società americana.

Dal divario rurale-urbano, a quello tra ricchi e poveri, alla discriminazione razziale e la disuguaglianza di genere. I temi più urgenti dei nostri tempi si intrecciano nell’esperienza di Anita, alle prese con la sfida più grande della sua vita.

Una realtà che riguarda milioni di contadini

Una storia paradigmatica, che si trasforma in un esempio delle preoccupazioni quotidiane che affliggono molti milioni di contadini in tutto il mondo. L’Africa è ovviamente il continente che, anche nell’immaginario comune, è da sempre in prima linea a dover affrontare le conseguenze del climate change. Una lotta contro la desertificazione, la pioggia che arriva sempre meno, i bacini idrici che si contraggono, l’erosione del suolo che avanza mentre le rese agricole vanno esattamente sul lato opposto.

L’avventura di Anita è diventata il soggetto di un film, The Ants & the Grasshopper di Raj Patel e Zak Piper. Un’opera toccante ed estremamente efficace tanto da aver vinto il Premio “Dalla Terra alla Terra” promosso dal Consorzio Biorepack alla 24a edizione del Festival CinemAmbiente di Torino conclusosi ieri. Gli autori riceveranno un premio di 3000 euro.

A realizzare la pellicola, Raj Patel, scrittore e attivista impegnato sulla sostenibilità ambientale, formatosi in varie università tra Gran Bretagna e USA. E Zak Piper, regista e produttore vincitore di un Emmy, di un Producers Guild Award e premiato al Sundance Film Festival.

Un premio per il cinema attento alla terra

“Abbiamo deciso di istituire questo riconoscimento per sostenere le opere cinematografiche che meglio raccontano la Terra, documentando il degrado del suolo, le strategie di rinascita e lo stretto legame con la protezione della salute umana, della sicurezza alimentare e della biodiversità” ha commentato Marco Versari, presidente di Biorepack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile. “The Ants & the Grasshopper ha senza dubbio centrato l’obiettivo. È infatti l’esempio perfetto di quanto il cinema abbia un ruolo essenziale per aumentare la sensibilità sullo stretto legame tra comportamenti virtuosi individuali e collettivi, salute del suolo e contrasto alla crisi climatica”.

Il film, così come gli oltre 80 titoli del cartellone 2021 di CinemAmbiente, è visibile gratuitamente online fino al 13 ottobre sulla piattaforma Open DDB. Basta prenotarsi sul sito Cinemambiente.it. Il Festival nasce a Torino nel 1998 con l’obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali a livello internazionale e contribuire, con attività che si sviluppano nel corso di tutto l’anno, alla promozione del cinema e della cultura ambientale. La kermesse è parte del Green Film Network, associazione che riunisce i principali festival dedicati all’ambiente in tutto il mondo. Negli anni il Festival è costantemente cresciuto, confermandosi come uno dei più importanti appuntamenti cinematografici ambientali del panorama internazionale.

L’importanza della raccolta della frazione organica per contrastare il degrado del suolo

Ma il premio Dalla Terra alla Terra è anche lo strumento per sottolineare l’importanza di strumenti utili a ridare dignità e salubrità al suolo. Materia determinante anche per contrastare il cambiamento climatico, visto la sua capacità, quando è in salute, di trattenere anidride carbonica che altrimenti andrebbe in atmosfera.

La raccolta della frazione umida attraverso il compostaggio, diventa in questo senso risorsa biologica strategica per mantenere il suolo in condizioni ottimali. Solo in Italia, ricordano le stime del CIC (Consorzio Italiano Compostatori), grazie a questa attività ogni anno vengono prodotte (dati 2018) oltre 2 milioni di tonnellate di compost. Questo ha contribuito a immagazzinare nel terreno 375mila tonnellate annue di carbonio organico. Ha fatta risparmiare l’emissione di 4,3 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, rispetto all’avvio in discarica. Ha inoltre permesso di produrre 312 milioni di Nm3 di biogas, corrispondenti a una produzione energetica di 664mila GWh/anno e 100 milioni di Nm3 di biometano.

La nascita del consorzio Biorepack specificamente rivolto alla raccolta di imballaggi in bioplastica compostabile contribuisce a questo processo e a far crescere le quantità di riciclo organico.