Biodiversità, clima, funzioni vitali e contributi alla medicina: il suolo e i suoi abitanti, sottolinea la FAO, costituiscono una ricchezza inestimabile ma ancora ampiamente sottovalutata. Il futuro? Richiede sviluppo della conoscenza e di tecniche produttive responsabili
di Matteo Cavallito
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C’è un mondo vitale, dinamico, ricchissimo eppure ancora ampiamente sottovalutato. Un macrocosmo underground, per così dire, capace di ospitare il 25% dell’intera biodiversità del Pianeta e di garantire risorse di vario genere – cibo, riparo e così via – al 40% degli animali terrestri. Insomma, un comparto sconfinato da tutelare ad ogni costo. È il messaggio lanciato in questi giorni dalla FAO attraverso il rapporto “Lo stato delle conoscenze sulla biodiversità del suolo”.
Dal suolo cibo, equilibrio climatico e… vaccini
Lo studio, pubblicato in occasione della Giornata mondiale del suolo, esplora la questione sotto diversi punti di vista (vita, contributi, minacce, opportunità, cambiamento climatico) coinvolgendo oltre 300 scienziati provenienti da tutto il mondo. I terreni, spiegano gli autori, svolgono funzioni essenziali come la tutela della sicurezza alimentare, l’apporto di materie prime, la regolazione climatica e la fornitura di componenti essenziali per la cura delle malattie. Da più di cento anni, si legge nel rapporto, gli scienziati hanno anche trattato le sostanze prodotte dagli organismi del suolo per realizzare medicinali di vario genere. Inclusi i vaccini.
Un mondo intermedio e sottovalutato
Dietro alla ricchezza del suolo non c’è solo l’opera delle sue creature più note. Per anni, commenta la rivista Science, “gli scienziati si sono concentrati soprattutto sugli abitanti più grandi e si quelli più piccoli”. Ma tra la vita di formiche, termiti e lombrichi, da una parte, e le dinamiche dei microbi dall’altra, sussiste in realtà un vero e proprio mondo intermedio fatto di “migliaia di minuscole creature a lungo trascurate come protisti, nematodi e tardigradi microscopici e altri animali leggermente più grandi, come acari, collemboli , e larve di insetti che contribuiscono a rendere il suolo uno degli habitat biologicamente più diversificati della Terra”. Non è un caso che lo studio della FAO si concentri in modo particolare su questa micro e meso-fauna che contribuisce in modo decisivo alla creazione di un ecosistema ricco e complesso.

Nel suolo abitano creature poco conosciute che offrono costantemente un contributo prezioso quanto sottovalutato. Immagine: FAO, ITPS, GSBI, SCBD and EC. 2020. “State of knowledge of soil biodiversity – Status, challenges and potentialities, Report” © FAO, 2020 Some rights reserved, Creative Commons Attribution-NonCommercial- ShareAlike 3.0 IGO licence CC BY-NC-SA 3.0 IGO
In Europa i suoli sostenibili valgono oltre 100 miliardi
La minaccia al suolo e alla sua biodiversità è ormai conclamata. Le attività umane, a cominciare dalla pratica di un’agricoltura intensiva e all’uso improprio di prodotti chimici, sono in cima alla lista dei pericoli. Deforestazione, urbanizzazione e cambiamento climatico sono ormai emergenze conclamate. Per questo, sostiene ancora la FAO, “occorre incrementare l’uso di pratiche sostenibili da parte degli agricoltori”. Un fenomeno tuttora non abbastanza diffuso “a causa della mancanza di supporto tecnico, incentivi e ambienti favorevoli”.
I benefici economici, per altro, sarebbero ragguardevoli. Secondo un’indagine condotta da NaturaSì insieme alla società di consulenza tedesca Soil & More Impacts, la rigenerazione del suolo attraverso l’agricoltura biodinamica, potrebbe valere fino a 774 euro all’anno per ogni ettaro. Che, moltiplicato per l’intera superficie coltivata europea, corrisponde a “ben oltre 100 miliardi di euro”.
FAO: lo sviluppo sostenibile passa per un suolo sano
Anche per questo le raccomandazioni della FAO si concentrano sul rilancio della biodiversità e sull’espansione dell’agricoltura biologica. Considerata elemento chiave per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU, la tutela dell’ecosistema diventa dunque una condizione irrinunciabile. Decisivi, si legge dunque nel rapporto, diventano quindi alcuni compiti specifici come lo sviluppo di protocolli standard, la diffusione delle informazioni e delle conoscenze sul suolo e i sui suoi abitanti e la creazione di un programma di intervento a livello globale.