Bruxelles ha lanciato un bando per individuare i 15 componenti da includere nei nuovi board delle cinque missioni attivate nel programma Horizon Europe. Obiettivo: fornire consulenza su suolo, adattamento ai cambiamenti climatici, tutela degli oceani, smart cities e lotta al cancro. Termine delle candidature: il 2 febbraio prossimo
di Emanuele Isonio
Per la mission Soil health and food dell’Unione europea inizia la Fase 2. La Commissione Ue ha lanciato un bando per individuare i 15 esperti da includere nei nuovi board che avranno il compito di attuare, nei prossimi 2 anni, la missione attivata dal programma Horizon Europe.
I profili ricercati nel bando, che scadrà il 2 febbraio prossimo, dovranno provenire da diversi settori: imprese, pubbliche amministrazioni, scienza, cultura, associazionismo e società civile. Non solo, dovranno – precisa nel documento – “un’eccellente esperienza nel servire le autorità pubbliche e i cittadini e nel combinare finanziamenti pubblici e/o privati”.
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“Questo bando per i nuovi membri del board rappresenta un’opportunità per acquisire nuove competenze e riunire i massimi esperti a supporto delle missioni. Aiuteranno a ispirare i cittadini e fornire consigli sui piani di attuazione. Insieme renderemo le nostre missioni un successo” ha commentato la commissaria per Innovazione, Ricerca, Cultura, Istruzione e Gioventù, Mariya Gabriel.
I risultati del primo board
L’attività del primo board (del quale ha fatto parte l’italiana Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont) ha posto le basi per le attività future della mission. Nel primo biennio, il board ha presentato relazioni alla Commissione Ue sullo stato del suolo e ha sviluppato proposte e obiettivi inseriti nel piano strategico del programma Horizon Europe a marzo 2021. La sua attività è poi culminata nella presentazione dell’implementation plan ad ottobre scorso. Un documento cruciale perché detta le linee guida per sviluppare azioni in 100 Living Labs e Lighthouses con il sostegno di un ambizioso programma di ricerca e sviluppo, di monitoraggio del suolo e di comunicazione per i cittadini.
Questa rete di aziende virtuose e innovative, per tecniche colturali e gestione della risorsa suolo, saranno essenziali per diffondere le best practice e verificare quanto le tecniche agricolturali e silvicolturali sostenibili possono effettivamente aiutare la rigenerazione dei terreni europei, agricoli e non.
Sarà ora compito del nuovo board tradurre in realtà le indicazioni contenute in quel piano. I 15 nuovi esperti che verranno scelti alla chiusura del bando dovranno – spiega la Commissione Ue – dovranno essere in grado di ideare, dimostrare, applicare e potenziare soluzioni sul campo al fine di attuare le missioni.

La struttura del Programma Horizon Europe. FONTE: Commissione Europea.
Strumenti per vincere grandi sfide
Ovviamente il ricambio del board non riguarda solo la mission Soil Health and Food. Quest’ultima infatti è solo una delle cinque che l’Unione europea ha varato nel 2019 e sono parte integrante del programma quadro Horizon Europe. Ognuna è stata pensata per risolvere alcune delle più grandi sfide che il nostro mondo deve affrontare e che saranno al centro del processo di trasformazione, e di ripresa, che è in corso in tutta Europa. Oltre a garantire la salute del suolo e il cibo, dovranno contribuire ad altri cruciali obiettivi: combattere il cancro, adattarsi ai cambiamenti climatici, proteggere gli oceani e vivere in città più verdi e resilienti.
Le missioni contribuiranno in modo decisivo agli obiettivi del Green Deal europeo e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ognuna di esse opererà come un portafoglio di azioni – come progetti di ricerca, misure politiche o anche iniziative legislative – per raggiungere un obiettivo misurabile che non potrebbe essere ottenuto attraverso azioni individuali.