Nelle foreste dello Stato del Victoria cresce il frassino di montagna, la pianta da fiore più alta del mondo, che può raggiungere quasi i 100 metri di altezza. Foto: Rexness Attribuzione - Condividi allo stesso modo 2.0 Generico CC BY-SA 2.0 DeedRexness Attribuzione - Condividi allo stesso modo 2.0 Generico CC BY-SA 2.0 Deed

Australia, nelle foreste disboscate la rigenerazione naturale non basta

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Nelle foreste del sud ovest del Paese il 19% delle aree disboscate non ha sperimentato la rigenerazione naturale. Determinanti le cattive pratiche di gestione e il cambiamento climatico
Nelle foreste della Sierra Nevada statunitense (foto) la combinazione di raccolta del legname morto e diradamento riduce significativamente i rischi di incendi gravi abbassando le emissioni di carbonio. Foto: Don Graham Attribuzione - Condividi allo stesso modo 2.0 Generico CC BY-SA 2.0 DeedDon Graham Attribuzione - Condividi allo stesso modo 2.0 Generico CC BY-SA 2.0 Deed

Le pratiche ancestrali riducono il rischio incendi nelle foreste

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Uno studio americano svela le potenzialità dei metodi tradizionali dei popoli indigeni: la raccolta selettiva e il diradamento possono prevenire gli incendi riducendo le emissioni
L'evento, organizzato da CREA, Re Soil Foundation e Trust-IT, è dedicato alla diffusione delle conoscenze di base, al coinvolgimento della comunità e al ruolo dei Living Labs sul territorio. L'incontro potrà essere seguito anche online. Immagine: SOILL StartupSOILL Startup

Living Labs, suolo e comunità. L’11 giugno l’appuntamento a Torino

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Il capoluogo piemontese ospita "Mission Soil Living Labs e Soil Literacy: Coinvolgere le Comunità per la Salute del Suolo". L'evento, organizzato da CREA, Re Soil Foundation e Trust-IT, potrà essere seguito anche online
Allarme biodiversità: la pressione umana circostante impedisce a molte specie potenzialmente presenti di insediarsi in ambienti idonei. Foto: P. L. Tandon Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.0 Generico CC BY-NC-SA 2.0 DeedP. L. Tandon Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.0 Generico CC BY-NC-SA 2.0 Deed

Quella perdita nascosta di biodiversità che minaccia il Pianeta

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Uno studio internazionale introduce il concetto di biodiversità nascosta utile a comprendere la completezza di un ecosistema rispetto al suo potenziale naturale. Maggiore è la pressione umana, minore la capacità del sistema stesso di proliferare
Turisti in coda per visitare il villaggio di Aceredo, in Spagna, riemerso dalle acque durante la siccità del 2022. Gli eventi estremi, come le ondate di calore, possono trasformare gli ecosistemi in fonti di emissioni nette di carbonio. Foto: o_andras Attribution-ShareAlike 4.0 International CC BY-SA 4.0 Deedo_andras Attribution-ShareAlike 4.0 International CC BY-SA 4.0 Deed

Siccità e caldo estremo riducono la capacità di sequestro di carbonio nelle piante

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Lo studio dell’Università Autonoma di Barcellona: la respirazione vegetale e la decomposizione della materia organica fanno crescere le emissioni di carbonio in misura maggiore rispetto al sequestro aggiuntivo legato all’ampliamento della stagione di crescita
Con i ritmi attuali, per attuare le bonifiche dei terreni dei 41 siti nazionali servirebbero diverse centinaia di anni. Foto di Collab Media su Unsplash

Siti contaminati, solo il 6% dei suoli è stato bonificato

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Lo rivela il rapporto "Bonifiche in stallo" che fotografa la situazione dei terreni nei 41 Siti di Interesse Nazionale. Solo il 5% ha progetti di messa in sicurezza approvati. Per le falde acquifere, le bonifiche sono ferme al 2%
Attorno alla “Zona di esclusione” di Chernobyl (foto) si estende la cosiddetta “Zona di reinsediamento obbligatorio” che non è mai stata completamente abbandonata. Nell'area vivono migliaia di persone ma non sono consentiti gli investimenti né l'uso della terra. Foto: Jorge Franganillo Attribuzione 2.0 Generico CC BY 2.0 DeedFoto: Jorge Franganillo Attribuzione 2.0 Generico CC BY 2.0 Deed

Chernobyl, uno studio rilancia l’agricoltura nei terreni a bassa contaminazione

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Una ricerca che ha coinvolto studiosi britannici e ucraini ipotizza il recupero di vaste aree della zona di Chernobyl dove le coltivazioni sono ufficialmente vietate da quasi 40 anni.
La citizen science può svolgere un ruolo strategico per il monitoraggio del suolo. Foto: National Park Service U.S. Department of the Interior Public Domain DedicationNational Park Service U.S. Department of the Interior Public Domain Dedication

Dalla citizen science un aiuto concreto al monitoraggio del suolo

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Con il contributo della banca dati di PREPSOIL, una nuova ricerca evidenzia i vantaggi della citizen science. L'approccio si conferma efficace ma servono standard comuni e tecnologie di validazione
Nell’area del Caatinga, in Brasile, a tre anni dall'eliminazione del pascolo non si notano miglioramenti significativi per il suolo. Foto: Otávio Nogueira Attribution 2.0 Generic CC BY 2.0 DeedOtávio Nogueira Attribution 2.0 Generic CC BY 2.0 Deed

Degrado forestale: in Brasile lo stop all’eccesso di pascolo non basta

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Lo studio nell’area del Caatinga: l’interruzione del pascolo non è sufficiente a ripristinare la salute del suolo. Per ottenere risultati occorre adottare ulteriori pratiche rigenerative
Il progetto PREPSOIL è stato lanciato nel 2022 per “sostenere l’attuazione della Mission Soil creando consapevolezza e conoscenza". Immagine: PrepsoilPrepsoil

A Bruxelles l’ultimo incontro del progetto Prepsoil

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Il 26 maggio l'evento conclusivo dell'iniziativa triennale. Rivolto a politici, ricercatori e professionisti, l'incontro si svolge in quattro sessioni dedicate all'approfondimento dei principali aspetti legati all’attuazione della Mission Soil UE