3 Febbraio 2025

Come procede la Strategia per il suolo? Lo spiega un portale UE

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Un nuovo strumento dello European Soil Data Center fornisce una panoramica completa dei progressi compiuti dal 2021 a oggi nelle azioni che caratterizzano la Strategia UE per il suolo

di Matteo Cavallito

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Sessantadue azioni completate, 24 tuttora in corso, 4 ritirate. È questo, per il momento, il bilancio delle iniziative della Strategia per il Suolo 2030 dell’Unione Europea. A raccontarlo un nuovo strumento messo a disposizione dallo European Soil Data Centre (ESDAC) della Commissione UE: il Soil Strategy Policy Tracker, “progettato per monitorare i progressi di queste misure”.

La risorsa consente di verificare il progresso dei progetti avviati per “proteggere e ripristinare il suolo garantendone l’uso sostenibile”, stabilendo una visione e gli obiettivi per raggiungere questo traguardo entro la metà del secolo “attraverso interventi concreti da completare nel 2030”. La Strategia è sostenuta a sua volta dalla Missione UE A Soil Deal for Europe che punta a creare 100 Living Labs e Lighthouse Farms, le strutture di ricerca e innovazione per la salute del terreno.

Interventi per il suolo e non solo

L’Actions Tracker fornisce una panoramica completa degli interventi condotti dal 2021 a oggi in un contesto, ricorda la Commissione, caratterizzato da un diffuso degrado che interessa oltre il 60% dei terreni europei. Un fenomeno che genera costi per decine di miliardi all’anno mettendo anche a rischio la sicurezza alimentare.

Le azioni di ripristino riguardano in primo luogo gli obiettivi generali della Strategia che includono l’elaborazione di una proposta di legge per il ripristino della natura (Nature Restoration Law) e lo sviluppo di indicatori della salute del suolo. Le iniziative hanno un impatto positivo anche su altre dimensioni tra cui la mitigazione climatica, la qualità dell’acqua, la protezione della biodiversità e la bioeconomia circolare.

Fonte: European Soil Data Centre (ESDAC), "EU Soil Strategy Actions Tracker", 2025 https://esdac.jrc.ec.europa.eu/esdacviewer/action-tracker/

Fonte: European Soil Data Centre (ESDAC), “EU Soil Strategy Actions Tracker“, 2025

Le azioni per la bioeconomia circolare

Quest’ultimo comparto sembra avere assunto una posizione di primo piano: sono ben 15, infatti, le azioni dedicate ai temi del trattamento circolare dei rifiuti, della valorizzazione della biomassa, del reinserimento degli scarti nel ciclo produttivo e non solo che investono direttamente o indirettamente la Strategia per il suolo. I dieci interventi completati includono, tra gli altri, il monitoraggio dei progressi compiuti dagli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione del consumo di suolo e la revisione della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane.

Ma anche la valutazione delle misure per dimezzare le perdite di nutrienti, il finanziamento di un nuovo progetto LIFE per il compost di alta qualità e il sostegno alla ricerca sulla produzione di fertilizzanti organici dai rifiuti biologici.

Attenzione al consumo di suolo

Tra le azioni in corso anche la revisione delle linee Guida dell’Unione Europea sul soil sealing (l’impermeabilizzazione del suolo), un tema che genera da tempo particolare preoccupazione.  I Paesi dell’Unione, ricorda ancora il Tracker, devono ancora fissare, inoltre, gli obiettivi di riduzione del consumo netto di suolo (il saldo cioè tra la superficie occupata e quella liberata) integrando i principi della cosiddetta “gerarchia del land take“.

Contrastare il degrado

Molte le azioni completate nei capitoli che interessano la lotta al degrado e il ripristino del suolo. Tra queste si segnalano gli interventi per la limitazione dell’uso intenzionale e il contrasto al rilascio non intenzionale di microplastiche. Sul fronte opposto, invece, il Tracker ricorda come la UE abbia già sviluppato “un quadro di riferimento per le politiche sulle bioplastiche” adottando criteri di biodegradabilità per determinati polimeri.

Tra le altre iniziative si ricorda poi il provvedimento dello scorso mese di ottobre con il quale la Commissione propone agli Stati di “dichiarare l’Unione Europea colpita dalla desertificazione secondo i criteri fissati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta a questo fenomeno (UNCCD)”.

Ripristinare i terreni

Le azioni in corso comprendono tra la altre gli sforzi di limitazione dell’uso non essenziale dei PFAS, le sostanze per- e polifluoroalchiliche considerate particolarmente pericolose per la salute umana. Prosegue anche la revisione dei limiti di contaminanti per i prodotti fertilizzanti dell’UE mentre è stato invece ritirato un provvedimento analogo per la Direttiva sull’Uso Sostenibile dei Pesticidi.

Fonte: European Soil Data Centre (ESDAC), "EU Soil Strategy Actions Tracker", 2025 https://esdac.jrc.ec.europa.eu/esdacviewer/action-tracker/

Fonte: European Soil Data Centre (ESDAC), “EU Soil Strategy Actions Tracker“, 2025

Il traguardo del 2030

La Missione UE punta a ripristinare la salute di almeno tre quarti dei suoli continentali entro il 2030. Il raggiungimento di questo obiettivo passa anche attraverso la conoscenza e la consapevolezza del problema e implica per questo iniziative di sensibilizzazione e diffusione del sapere. Sul fronte della conoscenza, si ricorda quindi il completamento di alcuni progetti come la pubblicazione di una guida sulle opportunità di finanziamento UE per il suolo e il lancio di  un’iniziativa di alfabetizzazione sul tema.

L’elenco delle iniziative completate include anche un monitoraggio armonizzato a livello UE del carbonio organico del suolo e lo sviluppo di un inventario del microbiota dei terreni europei. Sono ancora in corso, tra gli altri, i progetti per potenziare l’uso degli strumenti digitali e migliorare la capacità di modellazione dei processi legati al suolo del Destination Earth, un programma per lo sviluppo di un modello digitale altamente accurato della Terra che consenta di monitorare e simulare i fenomeni naturali e l’impatto delle attività umane sul Pianeta.