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Tra il 2010 e il 2018 gli impegni assunti dalle aziende per contrastare la deforestazione nell’Amazzonia brasiliana hanno garantito la protezione di circa 7.000 km2 di foresta. Ma avrebbero potuto essere 24mila. Foto: Neil Palmer (CIAT) Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)Neil Palmer (CIAT) Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

In Amazzonia si sarebbe potuta dimezzare la deforestazione da allevamento

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Lo studio statunitense: se gli accordi anti-deforestazione fossero stati pienamente applicati, in Amazzonia sarebbe stato possibile salvare 24mila km2 di territorio contro i 7mila effettivamente protetti tra il 2010 e il 2018
Mezzi al lavoro nei territori indigeni Kayapó e Munduruku nel sud est del Pará. Secondo Greenpeace i mezzi della Hyundai sono ampiamente utilizzati dai cercatori d’oro responsabili della deforestazione in Amazzonia. Foto: © Marizilda Cruppe / Greenpeace. For editorial use only, not for marketing or advertising campaigns. Credit-line compulsory© Marizilda Cruppe / Greenpeace. For editorial use only, not for marketing or advertising campaigns. Credit-line compulsory

Greenpeace contro Hyundai: “I suoi macchinari al servizio della deforestazione in Amazzonia”

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L’accusa dell’organizzazione ambientalista: in Amazzonia i cercatori d’oro usano i mezzi del costruttore coreano per distruggere i territori della comunità indigene. “Ora Hyundai collabori con il governo brasiliano”
La produzione di olio di palma è uno die principali fattori di distruzione delle foreste del Borneo. Foto: T. R. Shankar Raman Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)Foto: T. R. Shankar Raman Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

Con il ripristino delle foreste si recupera appena un quarto del carbonio

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Le foreste degradate e le aree soggette a ripristino ai tropici, rileva uno studio, rimuovono ogni anno  107 milioni di tonnellate di carbonio. Ovvero il 26% del totale rilasciato in atmosfera dalla precedente deforestazione
La produzione del collagene bovino alimenta un settore da 4 miliardi di dollari all'anno e favorisce la deforestazione nell'Amazzonia brasiliana. Foto: Kate Evans/CIFOR Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)Kate Evans/CIFOR Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

Anche il collagene dietro alla deforestazione in Amazzonia

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Un’inchiesta giornalistica punta il dito contro le aziende dell’allevamento che in Amazzonia riforniscono l’industria del collagene alimentando un comparto da 4 miliardi di dollari
Vinay Nair Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)

La distruzione dell’Amazzonia? Altera anche il clima del Tibet

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Tra Amazzonia, altopiano del Tibet e Antartide esiste una connessione fatta di alterazioni climatiche collegate tra loro, spiega uno studio cinese. Una volta che in una regione si raggiunge il cosiddetto punto di ribaltamento, il fenomeno si innesca in un’altra area del Pianeta
Nel 2022 l’Amazzonia ha subito la peggiore deforestazione degli ultimi 15 anni, perdendo l'equivalente di quasi 3.000 campi da calcio al giorno. Foto: Neil Palmer/CIAT Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)Neil Palmer/CIAT Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

Amazzonia, un mese da dimenticare. Per Lula inizia la sfida più difficile

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A febbraio l’Amazzonia ha perso oltre 300 km2 di foresta. Il governo brasiliano ha promesso una svolta dopo i disastri della presidenza Bolsonaro. Tra il 2004 e il 2012 i risultati migliori
Da anni la quantità di alghe sargasso presenti nelle acque e nelle spiagge caraibiche e statunitensi sta aumentando. E non è più relegato ai mesi in cui l'acqua è più calda. Vera Kratochvil by PublicDomainPictures (CC0 1.0)

Florida, dietro l’invasione di alghe nel mare due azioni dell’uomo sulla terraferma

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Le coste dello Stato USA e di altri stati caraibici sono invase da quantità abnormi di sargassi: si stima che le alghe sfiorino i 9mila chilometri di lunghezza e le 20mila tonnellate di peso. Alla base del fenomeno però ci sono due azioni umane messe in atto sulla terraferma. La conferma del legame che unisce la salute dei suoli con quella degli oceani
Secondo lo studio il 40% delle imprese e delle società che contribuiscono maggiormente alla deforestazione non ha ancora elaborato un piano per ridurre il proprio impatto sul fenomeno. Foto: Andrew Taylor/WDM Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)Andrew Taylor/WDM Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

Deforestazione: 4 società su 10 non hanno preso alcun impegno

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L’accusa di Global Canopy: 201 delle 500 aziende e società finanziarie più esposte alla deforestazione non hanno preso alcuna iniziativa per risolvere il problema. Male le imprese ma le istituzioni finanziarie fanno ancora peggio
Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro è accusato di aver favorito la deforestazione e la violazione dei diritti umani con le sue iniziative economiche. Foto: Av Joka Madruga/Terra Livre Press Navngivelse 2.0 Generisk (CC BY 2.0)Foto: Av Joka Madruga/Terra Livre Press Navngivelse 2.0 Generisk (CC BY 2.0)

L’estrazione fuori controllo alimenta la deforestazione in Venezuela

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Lo sfruttamento minerario in Venezuela, ha fatto raddoppiare il tasso di deforestazione in cinque anni. Un fenomeno, accusano le Ong, alimentato dai guerriglieri della vicina Colombia con l’assenso del governo di Caracas
Lo scoppio della pandemia nel 2020 non ha rallentato la deforestazione a livello globale. Foto: Astro_Alex ESA/A.Gerst, CC BY-SA 3.0 IGOAstro_Alex ESA/A.Gerst, CC BY-SA 3.0 IGO

Covid, i lockdown globali non hanno frenato la deforestazione

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Lo studio di Alliance of Biodiversity: nel 2020 la deforestazione ha seguito i trend attesi sulla base dei dati storici. Un segnale di come le chiusure non abbiano influenzato il fenomeno