I terreni bio in Europa si estendono per oltre 17 milioni di ettari, con un incremento del 5,3% su base annuale. Ma l’impennata maggiore è quella dei consumi: nel pieno della pandemia segnano la crescita più alta del decennio
di Matteo Cavallito
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Cresce la superficie di suolo destinata alle coltivazioni bio in Europa. Lo segnalano le statistiche più recenti diffuse dal Research Institute of Organic Agriculture (FiBL). Nel 2020, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi, l’agricoltura biologica del Vecchio Continente interessava 17,1 milioni di ettari, 14,9 dei quali all’interno dei confini dell’Unione. Quest’ultimo dato segna un incremento di 700mila ettari, pari al 5,3% in più rispetto alla precedente rilevazione.
Nonostante tutto, però, i numeri registrati dai ricercatori evidenziano un rallentamento della crescita complessiva. Confermando una tendenza in atto da qualche tempo.
The European organic market reached a record high in 2020. The latest data are shown in the statistical yearbook "The World of Organic Agriculture 2022", which will be launched on Tuesday, 15 February 2022, from 12 to 1 pm (CET).https://t.co/ZPFRLpXlEk@FiBLStatistics pic.twitter.com/Vxzm4EaTd8
— FiBL (@fiblorg) February 15, 2022
Francia, Spagna e Italia sul podio
Nella classifica per Paesi, la Francia conquista la prima posizione con quasi 2,5 milioni di ettari di coltivazioni bio. A seguire la Spagna (2,4 milioni), l’Italia (2,1) e la Germania (1,7). A certificare il primato transalpino anche il dato sulla crescita annuale con 307mila ettari in più nel confronto con il 2019. L’aumento è più contenuto in Italia (con un incremento di 102mila ettari) e in Germania (+88 mila).
A conti fatti la percentuale di coltivazioni bio sul totale della terra agricola raggiunge il 3,4% in Europa e il 9,2% nella UE. Tra i 27 Paesi dell’Unione il dato più alto spetta all’Austria con il 26,5% dei terreni dedicati al biologico. Quarta l’Italia (16%), preceduta da Estonia (22,4%) e Svezia (20,3%). Il nostro Paese registra però il più elevato numero di produttori: 71.590, un quinto circa del totale UE (350 mila) e un sesto del dato complessivo dell’intero continente (420 mila).

Nella UE il 9% circa del suolo agricolo è soggetto a colture bio. Fonte: Eurostat © European Union, 1995 – today, free re-use of data
Boom del mercato bio
La crescita del settore si riflette ovviamente sul mercato. Nel 2020 il valore dei consumi in Europa segna 52 miliardi di euro (44,8 nell’Unione), con una spesa pro capite di 63,3 euro (101,8 nei 27 Paesi UE). Circa un terzo del mercato unico è coperto dalla Germania (14,99 miliardi). Quelli sulle vendite rappresentano i numeri più eclatanti: sotto la spinta della locomotiva tedesca (+22,3%), il 2020 ha fatto registrare infatti un tasso di crescita del 14,9%, il più alto del decennio.
Nel periodo osservato, spiega il Research Institute, “in molti Paesi i mercati del bio hanno evidenziato tassi di crescita a doppia cifra percentuale dal momento che, a causa della pandemia, le persone hanno passato più tempo in casa cucinando più spesso”.
Determinante, aggiungono, il peso di fattori chiave come salute, ambiente e cambiamento climatico, tutti temi che sembrano influenzare sempre di più le scelte dei consumatori. “Se questo trend dovesse essere confermato”, sottolineano ancora i ricercatori, “la produzione e la trasformazione dovranno tenere il passo. La strategia Farm to Fork dell’Unione europea, da parte sua, può sostenere questo sviluppo con le relative misure”.
Gli USA primo mercato del mondo
La spinta alla crescita del settore, insomma, si è dimostrata più forte dei fattori esterni. Lo dimostra in via definitiva il dato globale che, nel primo anno di pandemia, vale 120 miliardi di euro, 14 miliardi in più rispetto al 2019. Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato con un controvalore di quasi 50 miliardi di euro. In totale i terreni agricoli bio del Pianeta si estendono per 75 milioni di ettari, il 4,1% in più rispetto all’anno precedente.
Quasi metà dei campi si colloca in Australia (35,7 milioni), il paese leader della classifica davanti ad Argentina (4,5 milioni) e Uruguay (2,7). Su scala globale, infine, si contano 3,4 milioni di produttori bio. 1,6 milioni soltanto in India.