Il 28 ottobre, Ecomondo, il principale evento europeo dedicato alla green e circular economy organizza un incontro sulle condizioni del suolo e sulle soluzioni più efficaci per curarlo. Presente tra gli altri, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti
di Emanuele Isonio
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Offrire una panoramica dell’evoluzione di strategie e politiche strettamente legate alla salute del suolo e mostrare casi studio di come la bioeconomia e l’agricoltura rigenerativa rappresentino uno strumento essenziale per invertire il corso del degrado del suolo, creando valore nei territori. Il tema suolo, al quale l’Unione europea ha deciso di dedicare una delle sue mission principali, sbarca a Ecomondo. Il principale evento europeo dedicato all’innovazione tecnologica e industriale applicata ai settori della economia verde e circolare organizzerà un incontro di alto livello durante l’edizione 2021, ospitata come sempre nel polo fieristico di Rimini. Appuntamento alle 10 del 28 ottobre prossimo.
“I suoli viventi sani mantengono in vita noi e il mondo che ci circonda. Possono aiutare infatti a mitigare il cambiamento climatico e renderci più resistenti agli eventi climatici estremi come siccità e inondazioni. Tuttavia, prestiamo pochissima attenzione a quella che è una risorsa fragile, da gestire quindi con attenzione e salvaguardare per le generazioni future” commenta Catia Bastioli, membro del board della Mission europea Soil Health and Food, che organizza l’evento insieme al comitato scientifico di Ecomondo, a Re Soil Foundation e a Coldiretti.
I dati del problema
Un centimetro di terreno – ricordano i promotori – può richiedere centinaia di anni per formarsi. Può però essere perso in pochissimo tempo, con effetti gravi difficili da invertire. I dati sono infatti preoccupanti: Il 60-70% dei suoli dell’UE è malsano, il 25% dei terreni nell’Europa meridionale, centrale e orientale è a rischio alto o molto alto di desertificazione. Si stima che i costi associati al degrado del suolo nell’UE superino i 50 miliardi di euro all’anno. Tutto ciò non riguarda solo la nostra economia, ma anche la produzione alimentare sicura e ciò che la natura fornisce all’umanità per sopravvivere.
Comprensibile perché la Ue abbia quindi fissato l’obiettivo di riportare in salute il 75% dei suoli di ogni Stato membro dell’Unione. Ma a che punto siamo in questa sfida? E quali apporti positivi possiamo aspettarci a livello normativo e dal mondo dell’innovazione scientifica applicata all’agricoltura e all’ambiente?

L’inquinamento del suolo provoca la riduzione e infine la perdita di servizi ecosistemici. Immagine: FAO and UNEP. 2021. Global assessment of soil pollution – Summary for policy makers. Rome, FAO, 2021 https://doi.org/10.4060/cb4827en. © FAO, 2021 Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 IGO licence (CC BYNC-SA 3.0 IGO; https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/igo/legalcode/legalcode).
I relatori del convegno
Per rispondere a queste domande sono stati invitati relatori di primo piano, nazionali e internazionali. Per l’ambito politico e legislativo interverranno tra gli altri il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rappresentanti dei ministeri delle Politiche agricole e della Transizione ecologica, esponenti della Mission Soil Health and Food, del Centro Comune di Ricerca e della DG Agri della Commissione europea, oltre al rapporteur del Parlamento europeo sulla Strategia Biodiversità 2030 César Luena e al direttore di IFOAM EU Eduardo Cuoco.
Verranno poi presentate alcune delle migliori pratiche sviluppate, a livello italiano e continentale, sul fronte della rigenerazione del suolo e dello sviluppo di innovazioni tecnologiche. In questa sessione interverranno rappresentanti delle università di Bologna e Wageningen, del Centro britannico per l’Ecologia e l’Idrologia, il coordinatore del Lightouse network Mariana De Bernardini e il fondatore del progetto Kiss the Ground, Finian Makepeace.