La vita sulla Terra dipende da un suolo sano. Il suolo sotto i nostri piedi è infatti un sistema vivente, dimora di molte piante e animali affascinanti, le cui interazioni invisibili assicurano il nostro benessere e quello del pianeta. Il suolo ci fornisce cibo nutriente e altri prodotti, nonché acqua pulita e habitat rigogliosi per la biodiversità. Allo stesso tempo, il suolo può aiutare a mitigare il cambiamento climatico e renderci più resistenti agli eventi climatici estremi come siccità e inondazioni. I suoli preservano il nostro patrimonio culturale e sono una parte fondamentale dei paesaggi che tutti noi amiamo. In poche parole, i suoli viventi sani mantengono in vita noi e il mondo che ci circonda. Tuttavia, prestiamo pochissima attenzione al suolo, che è una risorsa fragile che deve essere gestita con attenzione e salvaguardata per le generazioni future. Un centimetro di terreno può richiedere centinaia di anni per formarsi, ma può essere perso in pochissimo tempo, con effetti gravi difficili da invertire. Il 60-70% dei suoli dell’UE è malsano, il 25% dei terreni è ad alto o molto alto rischio di desertificazione nell’Europa meridionale, centrale e orientale. Si stima che i costi associati al degrado del suolo nell’UE superino i 50 miliardi di euro all’anno. Tutto ciò non riguarda solo la nostra economia, ma anche la produzione alimentare sicura e ciò che la natura fornisce all’umanità per sopravvivere. L’obiettivo della missione della Commissione europea è che entro il 2030 almeno il 75% di tutti i suoli in ogni Stato membro dell’UE sia sano o mostri miglioramenti significativi. Quindi, dobbiamo agire ora!
Il convegno si pone quindi l’obiettivo di offrire una panoramica dell’evoluzione di strategie e politiche strettamente legate alla salute del suolo e e di mostrare casi studio di come la bioeconomia e l’agricoltura rigenerativa che vedono nel suolo il loro punto di partenza e di arrivo, rappresentino uno strumento essenziale per invertire il corso del degrado del suolo,
creando valore nei territori.