17 Ottobre 2022

Per promuovere la salute del suolo occorre coinvolgere tutti gli attori interessati, dai decisori politici agli scienziati, passando per gli operatori locali, i cittadini e la società civile. È il messaggio dell’EU Soil Observatory Stakeholders Forum, in programma dal 24 al 26 ottobre

di Matteo Cavallito

Listen to “EUSO 2022 la tutela del suolo richiede l’impegno di tutti” on Spreaker.

Conto alla rovescia per la seconda edizione di EUSO, lo European Union Soil Observatory Stakeholders Forum, l’iniziativa dedicata al suolo in programma dal 24 al 26 ottobre. L’evento, organizzato dal Joint Research Center dell’Unione Europea, si caratterizza per un’intensa agenda di appuntamenti che potranno essere seguiti in streaming (clicca qui per la registrazione). Non diversamente dallo scorso anno, l’incontro 2022 punta a coinvolgere tutti gli attori interessati al tema della tutela del terreno. Chiamati, in questa occasione, a scambiare opinioni su alcuni aspetti decisivi come gli ultimi sviluppi delle politiche nazionali e continentali, lo stato della conoscenza scientifica, i nuovi progetti di ricerca e i metodi di valutazione della salute dei terreni.

Impegni vincolanti per il suolo

“A un anno dalla pubblicazione della EU Soil Strategy e con la Legge europea sulla salute del suolo in cantiere”, spiegano gli organizzatori, “la Commissione conferma il crescente riconoscimento dell’importanza dei terreni sani e del loro ruolo centrale per affrontare le principali sfide sociali come il cambiamento climatico, il declino della biodiversità e la sicurezza alimentare”. Questa consapevolezza si colloca però in un quadro problematico: ad oggi, infatti, si stima che i suoli europei non classificabili come sani rappresentino dal 60% al 70% del totale.

L’apposita Mission Soil della UE punta a ripristinare la salute di almeno tre quarti dei terreni degradati entro il 2030 attraverso l’approvazione di regole vincolanti. Tali norme chiamano in causa un impegno condiviso che coinvolge a sua volta un’intera “comunità del suolo“. Al cui interno, ricordano gli organizzatori, si collocano decisori politici, scienziati, operatori locali, rappresentanti della società civile e cittadini.

Il ruolo di Prepsoil

Nell’ampio programma degli appuntamenti, occhi puntati sulla giornata di martedì 25 che prevede due diversi eventi dedicati al progetto PREPSOIL, finanziato dal programma Horizon Europe, che coinvolge 20 partner tra cui Re Soil Foundation. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di “sostenere l’attuazione della Missione creando consapevolezza e conoscenza delle esigenze del suolo tra gli stakeholder delle regioni europee”. Un traguardo giudicato di importanza cruciale alla luce del quadro odierno.

Proprio “la mancanza di conoscenza e di consapevolezza” del tema, notano infatti i partner di PREPSOIL, rappresenta tuttora uno dei principali fattori di degrado del suolo stesso.

Per questa ragione, quello fondato sulla sensibilizzazione e la diffusione del sapere è considerato un approccio chiave per la buona riuscita della Missione. Che, da parte sua, promuove una visione aperta della scienza basata sul forte coinvolgimento degli attori interessati e dei cittadini. Seguendo questi principi PREPSOIL è al lavoro per fornire le valutazioni iniziali e i primi sforzi per migliorare la conoscenza di base operando insieme ai Living Labs e alle LightHouses, ovvero i centri di innovazione già presenti sul territorio.

Il programma del Forum

Sono tre i temi principali che animeranno le discussioni nel corso del Forum. Il primo giorno sarà dedicato agli ultimi sviluppi della politica del suolo nella UE. Martedì 25 l’attenzione si sposta ai Distretti della Salute del Suolo e allo stato della ricerca nell’ambito della Missione “A Soil Deal for Europe”. Durante il terzo giorno, i cinque gruppi di lavoro tecnici dell’EUSO si riuniranno per discutere dei progressi in corso sui temi dell’inquinamento, della condivisione dei dati, del monitoraggio, dell’erosione del terreno e della conservazione del carbonio.

L’Osservatorio, sottolineano i promotori,  “vuole diventare il principale fornitore di dati e conoscenze di riferimento a livello europeo per tutte le questioni relative al suolo”. Si tratta di “una piattaforma dinamica e inclusiva che sostiene le politiche dell’UE in materia fornendo le conoscenze e i flussi di dati necessari per la tutela e il ripristino dei territori”. L’EUSO, in particolare, “è in stretta interazione con le attività di ricerca e mira a sensibilizzare il pubblico sulla necessità di protezione e salvaguardia dei terreni”.