26 Luglio 2024

Le foreste bilanciano ancora metà delle emissioni fossili globali

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Le foreste di tutto il mondo, nota uno studio americano, assorbono ogni anno tra i 3,5 e i 4 miliardi di tonnellate di carbonio. Pari a “quasi la metà delle emissioni di CO2 prodotte dai combustibili fossili tra il 1990 e il 2019”

di Matteo Cavallito

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Le foreste di tutto il mondo continuano a costituire una risorsa essenziale nella mitigazione del cambiamento climatico. A confermarlo è un nuovo studio a cura di un gruppo di scienziati provenienti da una decina di Paesi. L’indagine, che ha coinvolto tra gli altri il Forest Service del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e il Woodwell Climate Research Center di Woods Hole, Massachusetts, evidenzia in particolare come nonostante la presenza di minacce conclamate come la deforestazione e gli incendi, gli ecosistemi boschivi avrebbero assorbito l’anidride carbonica a un ritmo costante negli ultimi tre decenni.

Nella ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, gli autori hanno analizzato i dati di milioni di parcelle forestali in tutto il mondo. Ovvero, autentiche misurazioni a terra condotte a campione includendo alberi diversi per dimensioni, specie e biomassa. Proprio lo studio sul campo, che incorpora ulteriori informazioni dal telerilevamento, rappresenta la principale peculiarità dell’indagine.

Le foreste assorbono 3,5 miliardi di tonnellate di carbonio ogni anno

“L’assorbimento di CO2 da parte degli ecosistemi terrestri è fondamentale per attenuare i cambiamenti climatici”, spiega la ricerca. “Per fornire una valutazione a lungo termine di questo contributo delle foreste abbiamo sintetizzato i dati raccolti nei biomi boreali, temperati e tropicali nel corso di tre decenni”. In particolare, notano i ricercatori, “il serbatoio totale di carbonio nelle foreste globali è rimasto stabile, passando da quota 3,6 miliardi di tonnellate annuali registrate negli Anni ’90 e 2000, a un valore di 3,5 miliardi negli Anni ’10 del XXI secolo”.

Si tratta, osserva una nota del Forest Service, di “quasi la metà delle emissioni di CO2 prodotte dai combustibili fossili tra il 1990 e il 2019″. Tuttavia, “malgrado tale stabilità, la nostra analisi ha comunque rivelato alcuni importanti cambiamenti a livello di bioma”.

Incendi e deforestazione sono ancora un problema

I trend, insomma, variano per i diversi ecosistemi oggetto di studio. Le foreste boreali dell’emisfero settentrionale, che caratterizzano le grandi distese di Alaska, Canada e Russia, ad esempio, hanno evidenziato un calo significativo della loro capacità di assorbimento del carbonio che è diminuita del 36%. Un fenomeno legato soprattutto all’aumento degli incendi, alla diffusione di insetti e al riscaldamento del suolo.

Il circolo vizioso (fires emissions-climate feedback loop) causato dall'aumento degli incendi delle foreste mondiali. FONTE: Global Forest Watch

Il circolo vizioso (fires emissions-climate feedback loop) causato dall’aumento degli incendi delle foreste mondiali. FONTE: Global Forest Watch

In calo anche l’assorbimento nelle foreste tropicali dove la deforestazione ha causato una diminuzione del 31% della loro capacità di assorbire il carbonio. Tuttavia, sottolinea la nota, la ricrescita nei terreni agricoli precedentemente abbandonati e nelle aree disboscate ha parzialmente compensato queste perdite. Contemporaneamente, le foreste temperate hanno sperimentato invece un aumento del 30% nella loro capacità di sequestro dell’elemento. Un risultato, sottolinea la nota, degli ampi sforzi di riforestazione, condotti in particolare in Cina.

 

Il ripristino delle aree boschive è fondamentale

La capacità di sequestro, osservano gli scienziati, è comunque minacciata da fenomeni problematici come l’invecchiamento delle stesse aree boschive, la continua deforestazione e l’intensificazione di attività esterne capaci di alterare gli equilibri dell’ecosistema. Per proteggere la mitigazione climatica sono quindi necessarie politiche di gestione del territorio che limitino il disboscamento, promuovano il ripristino delle foreste e migliorino le pratiche di raccolta del legname.

“Il mantenimento del serbatoio globale di carbonio nelle foreste è stato una sorpresa, considerando l’aumento globale degli incendi, della siccità, del disboscamento e di altri fattori di stress”, ha dichiarato Richard Birdsey, ricercatore del Woodwell Climate Research Center e co-autore dello studio.

Si è però scoperto, ha aggiunto, “che l’aumento delle emissioni in alcune regioni è stato bilanciato dall’aumento dell’accumulo in altre aree, soprattutto con la ricrescita delle foreste tropicali e la riforestazione nelle zone temperate. Questi risultati confermano come sia possibile migliorare la protezione e la gestione delle aree boschive intese quali efficaci soluzioni naturali di fronte agli effetti del cambiamento climatico”.