11 Novembre 2024

Quanto impatta il meteo sulle rese agricole? Lo rivelano due studi olandesi

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Quantificata per la prima volta con precisione la riduzione delle rese agricole a seguito di eventi meteo estremi come la siccità e le forti piogge. A seconda del tipo di coltura e di fenomeno, la diminuzione oscilla tra il 13 e il 36%

di Matteo Cavallito

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Le condizioni meteo estreme, favorite dal clima, impattano sulla resa delle colture. Un fenomeno conclamato che risulta però difficile da quantificare con precisione. A fornire alcune risposte, in questo senso, sono due recenti  studi olandesi che hanno coinvolto diversi ricercatori impegnati a monitorare i raccolti locali per determinare con maggiore precisione l’impatto di eventi come ondate di calore, siccità persistente, acquazzoni e piogge durature. Entrambe le indagini analizzano le differenze di produzione rilevate di anno in anno a fronte di un numero maggiore e minore di eventi meteorologici per azienda agricola o campo.

Siccità e piogge estrema spiegano quasi interamente la variazione delle rese

Il primo studio, ricorda una nota dell’Università di Wageningen, è stato promosso dalla Eindhoven University of Technology e si è concentrato sul raccolto di patate in diversi terreni gestiti da un’azienda agricola tra il 2015 e il 2020. Le discrepanze annuali tra le rese di questi appezzamenti sono state attribuite alla siccità e alle forti precipitazioni nel 98% dei casi. Le forti piogge hanno ridotto la resa del 36%, la siccità l’ha abbassata del 13%.

“I rendimenti variano molto da un campo all’altro, così come l’impatto di questi fenomeni meteorologici sui singoli terreni”, spiega lo studio. “Individuare su quali campi l’impatto sia ridotto fornisce indicazioni per le strategie di adattamento che sono particolarmente urgenti considerando la prevista maggiore frequenza di eventi estremi alla luce dei più recenti scenari di cambiamento climatico”.

Patate e cipolle sono più sensibili agli eventi meteo

Un’altra ricerca, che ha impegnato scienziati delle università di Wageningen e di Amsterdam, ha confrontato invece le rese di dieci diverse colture esaminando i numeri in un database di aziende (il Dutch Farm Accountancy Data Network – FADN). Lo studio ha anche individuato il momento in cui l’influenza dei fenomeni meteo ha raggiunto il suo picco massimo. Le patate e le cipolle sono state le più sensibili alle condizioni estreme.

“Le gravi siccità mostrano riduzioni significative della resa per tutte le colture determinando un calo fino al 24% rispetto alla media”, spiega l’indagine.

Al tempo stesso, “otto colture mostrano riduzioni significative della resa a causa di un forte eccesso idrico durante il periodo di semina, con cali fino al 18%“.

Situazione della siccità in Europa, 1a decade di Luglio 2022. FONTE: EU Joint Research Center.

Situazione della siccità in Europa, 1a decade di Luglio 2022. FONTE: EU Joint Research Center.

Anche il suolo può essere un fattore decisivo

I ricercatori hanno anche mostrato come l’irrigazione, i tipi di suolo e i nutrienti influenzino l’impatto delle condizioni meteorologiche sulle colture. “Suoli di tipo sabbioso o di loess amplificano l’impatto negativo della siccità sulla resa delle colture, mentre attenuano l’effetto delle precipitazioni eccessive”, spiegano. “L’irrigazione e, in misura minore, l’applicazione di sostanze nutritive sono in grado di ridurre moderatamente le conseguenze delle condizioni meteo estreme sulla resa delle colture”.

Il clima favorisce gli eventi estremi

I risultati dei due studi forniscono ulteriori conoscenze al dibattito sulle conseguenze del cambiamento climatico in termini di crescente incidenza degli eventi meteo estremi. Lo scorso anno l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha evidenziato come le inondazioni e le alluvioni – che colpiscono soprattutto l’area nord-occidentale e centrale del Continente – abbiano provocato tra il 1980 e il 2021 danni totali per quasi 258 miliardi di euro con un impatto, in termini di costi, che aumenta in media ogni anno di oltre il 2%.

Particolarmente serio anche il problema degli eventi siccitosi che sono ormai distribuiti lungo tutto l’anno in buona parte della regione. Dal 2018, infatti, la siccità estrema ha colpito oltre il 50% del suolo europeo determinando una diminuzione sostanziale dei raccolti di colture come mais, soia e olive. Sempre secondo la EEA, le perdite economiche annuali totali, previste in tutti i settori economici a causa dell’aumento della siccità, potrebbero passare dagli attuali 9 miliardi di euro fino a un massimo di 45 miliardi entro la fine secolo.