In Malawi l’uso di un comune riflettometro opportunamente calibrato ha consentito di misurare la concentrazione di carbonio nel suolo. Aprendo la strada a una migliore gestione dei terreni agricoli
di Matteo Cavallito
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La presenza del carbonio è alla base della produttività del suolo. La sua corretta misurazione, inoltre, è il punto di partenza per una corretta gestione del terreno stesso. Ovvero, per la scelta dei nutrienti e delle strategie di irrigazione. E, più in generale, per assumere le decisioni più utili nella calibrazione di tutti i fattori che concorrono a far aumentare la resa agricola. Tale processo, tuttavia, può essere molto costoso risultando così inaccessibile ai piccoli proprietari. Per ovviare al problema, un gruppo di ricercatori ha provato a sviluppare un metodo alternativo e decisamente low cost per l’utente finale. E i risultati, resi noti negli ultimi mesi, appaiono decisamente promettenti.
Per individuare il carbonio… basta seguire la luce
L’indagine, condotta nell’Africa Subsahariana da un gruppo di scienziati guidati dalla ricercatrice della Soil Science Society of America e docente della Michigan State University, Sieglinde Snapp, ha testato l’efficacia di una risorsa semplice e a buon mercato: un riflettometro portatile da 400 dollari. Lo strumento misura il grado di riflettenza di una superficie determinando un risultato che, se opportunamente calibrato con altri parametri, può evidenziare al tempo stesso alcune proprietà chimiche o fisiche di una sostanza. Incluso il contenuto di carbonio.

Mappa dei siti di studio nel Malawi centrale e meridionale. L’asse a destra indica la scala di concentrazione del carbonio nello strato superficiale del suolo (fino a 20 cm di profondità). In rosso i confini dei distretti studiati. I confini azzurri indicano i villaggi campionati. Quelli in blu scuro i villaggi da cui provengono i campioni analizzati nei test di convalida. Immagine: Attribution-NonCommercial 4.0 International (CC BY-NC 4.0)
“Il riflettometro offre una misurazione precisa”
“La ricerca è stata condotta in sedici villaggi del Malawi centrale e meridionale” si legge nello studio. I dati raccolti dal riflettometro su centinaia di campioni di suolo sono stati messi in relazione ad altri parametri come “ambiente, temperatura, umidità, pressione atmosferica e posizione rilevata in base alle coordinate GPS”. Successivamente le misurazioni sono state messe a confronto con i numeri relativi all’ammontare di carbonio registrato attraverso il cosiddetto metodo di combustione, un sistema consolidato per il calcolo della concentrazione dell’elemento nel suolo.
La verifica ha dato esito positivo: “Abbiamo scoperto che il riflettometro stimava in modo preciso i livelli di carbonio” ha spiegato Sieglinde Snapp. “L’operazione ci ha fornito le informazioni pratiche per la gestione del suolo. L’aspetto peculiare consiste del fatto che questo sensore è in grado di produrre i dati direttamente sul campo, anche in assenza di una buona connessione internet”.
Un passo in avanti verso la sicurezza alimentare
Nell’Africa Subsahariana, sostengono i ricercatori, le implicazioni dello studio sono particolarmente rilevanti. “Con una formazione minima, si può utilizzare il riflettometro per effettuare la valutazione del carbonio nel suolo in tempo reale con gli agricoltori nel loro campo”, spiega ancora Snapp. “Si tratta di un significativo passo in avanti nel miglioramento della gestione agronomica in luoghi poveri di dati. L’accesso a questi ultimi può consentire agli agricoltori del Malawi di prendere decisioni maggiormente consapevoli”.
E non è tutto. L’uso del riflettometro permetterebbe infatti di “prevedere anche la risposta dei fertilizzanti sulla base del livello di carbonio”. Un aspetto, quest’ultimo, in grado di fare la differenza. “I terreni in questa regione hanno caratteristiche diverse e la loro fertilità è molto sensibile alle pratiche di gestione”, rileva Snapp. Per le aziende agricole che operano su suoli degradati e con risorse limitate, conclude, ripristinare la produttività è “un importante obiettivo” sulla strada della sicurezza alimentare.