L’Oceano Indiano inghiotte le mangrovie. Dalle Maldive un monito per il Pianeta
Secondo una ricerca britannica, l’innalzamento del livello del mare starebbe accelerando la moria delle mangrovie. Un fenomeno che interessa molte aree costiere del Pianeta
di Matteo Cavallito
L’innalzamento del livello del mare, una conseguenza del riscaldamento globale, favorisce la parziale scomparsa delle foreste di mangrovie e, con essa, la progressiva erosione delle coste tropicali e subtropicali. Il problema si manifesta oggi con molta evidenza alle Maldive ma interessa anche molti altri territori del Pianeta. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports che chiama in causa, tra le altre cose, un fenomeno climatico noto come Dipolo dell’Oceano Indiano che determina una variazione ciclica della temperatura delle acque superficiali.
“Le foreste di mangrovie potenziano la resilienza dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo ai cambiamenti climatici, eppure nel 2020 l’erosione di questi ambienti ha colpito il 25% circa delle isole maldiviane”, spiega la ricerca che ha coinvolto un gruppo di scienziati provenienti soprattutto dalla Northumbria University di Newcastle, nel Regno Unito. Alcune isole, in particolare, avrebbero perso oltre la metà della loro copertura dal 2020 a oggi.
Le mangrovie proteggono dall’erosione
Gli ecosistemi che ospitano le mangrovie, ricordano gli studiosi in una nota, conservano un’ampia biodiversità, sono vivai vitali per specie marine come granchi, gamberi e pesci e, come tali, risultano decisivi per la sicurezza alimentare e il sostentamento di molte comunità costiere. Queste piante, inoltre, svolgono un ruolo essenziale nella protezione delle regioni costiere, agendo come barriere naturali contro le tempeste, l’erosione e le inondazioni.
Secondo un rapporto della Ong Global Mangrove Alliance, in particolare, le mangrovie sono in grado, in tal senso, di evitare danni per oltre 65 miliardi di dollari all’anno riducendo il rischio inondazioni in territori abitati da circa 15 milioni di persone.
Particolarmente importante, infine, è la loro eccezionale capacità di sequestro del carbonio. Secondo le stime, evidenzia ancora la Global Alliance, questi alberi riuscirebbero, in questo modo, a prevenire emissioni totali per oltre 21 miliardi di tonnellate di CO2.
L’innalzamento del mare è decisivo
Nel corso dell’indagine, i ricercatori hanno considerato elementi come il livello del mare, i dati climatici e le immagini satellitari combinandoli con le osservazioni sul campo della geochimica dei sedimenti e della dendrologia per indagare sulla scomparsa delle mangrovie. L’analisi del legno ha rivelato come gli alberi morti mostrassero maggiori segni di stress da salinità rispetto agli esemplari vivi. Proprio l’aumento della presenza del sale a livello delle radici, insomma, sarebbe stato un fattore chiave per la loro scomparsa.
I ricercatori hanno scoperto che il livello del mare intorno alle Maldive è salito a un ritmo accelerato di oltre 3 centimetri all’anno tra il 2017 e il 2020 a causa del già citato Dipolo dell’Oceano Indiano.
L’innalzamento delle acque ha avuto un effetto diretto sulle foreste. Qui la mancanza di movimenti di marea e di inondazioni ha impedito alle mangrovie di accumulare i sedimenti necessari per mantenersi al di sopra del livello del mare. In questo modo, le piante hanno perso la loro resistenza e sono, letteralmente, annegate.

L’innalzamento del livello del mare e il dipolo estremo dell’Oceano Indiano spiegano l’estinzione delle mangrovie alle Maldive. Condizioni di salute delle mangrovie nel tempo. (A) Andamento temporale dell’indice di vegetazione normalizzato (NDVI) sull’isola di Neykurendhoo (fonte immagini: ESRI, 2023) Software utilizzato per generare le mappe; ArcGIS Pro versione 2.9.0, https://www.esri.com/en-us/arcgis/products/arcgis-pro); e (B-C) Immagine aerea obliqua da drone dell’estensione del deperimento delle mangrovie su Neykurendhoo nel 2023 (fonte immagini: Maldives Resilient Reefs). Fonte: Carruthers, L., Ersek, V., Maher, D. et al. “Sea-level rise and extreme Indian Ocean Dipole explain mangrove dieback in the Maldives.” Sci Rep 14, 27012 (2024). Open Access
Problema globale
Quanto accaduto alle Maldive, spiegano gli autori, rappresenta un monito per il resto del Pianeta. Le scoperte, nota infatti lo studio, “rivelano la vulnerabilità degli ecosistemi di mangrovie al rapido innalzamento del livello del mare ed evidenziano l’urgente necessità di strategie di conservazione adeguate nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo”. Il fenomeno, del resto, è noto da tempo. Tra il 1980 e il 2000, riferisce ad esempio il think tank statunitense One Earth, il mondo ha perso il 35% circa delle sue mangrovie. Nel corso del XXI secolo, la situazione è migliorata ma il problema non è stato risolto.
Tra il 1996 e il 2016, secondo le stime, il Pianeta ha registrato una perdita netta di questi alberi pari al 4,3%. Come dire che la velocità di ricrescita non è stata sufficiente a compensare le perdite. Secondo la Global Mangrove Alliance il 60% delle perdite è legato alle attività umane. La deforestazione rappresenterebbe il fattore più impattante. Il cambiamento climatico e il conseguente innalzamento del livello del mare farebbero il resto.

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