29 Settembre 2023

Secondo uno studio dell’Università del Colorado i lombrichi contribuiscono al 6,5% circa della produzione globale di cereali e al 2,3% di quella di legumi. Per un totale di oltre 140 milioni di tonnellate all’anno

di Matteo Cavallito

Listen to “I lombrichi hanno un ruolo decisivo nella produzione globale di cibo” on Spreaker.

I lombrichi hanno un ruolo essenziale nella catena produttiva alimentare mondiale, contribuendo in modo significativo alle rese agricole di cereali e legumi. Lo sostiene uno studio della Colorado State University pubblicato sulla rivista Nature Communications. L’indagine ha evidenziato così l’importanza di questi organismi il cui ruolo negli equilibri ecosistemici del terreno è da tempo oggetto di studio.

“Questo è il primo tentativo da parte di un gruppo di ricercatori di esaminare un componente della biodiversità del suolo quantificandone il valore su scala globale”, ha dichiarato Steven Fonte, docente di ecologia degli agro-ecosistemi presso il Department of Soil and Crop Sciences dell’ateneo USA e principale autore della ricerca, in una nota diffusa dalla stessa università. .

La produttività aumenta del 25%

I lombrichi, sottolineano gli autori, aiutano a creare terreni sani sostenendo la crescita delle piante in diversi modi. Tra questi la costruzione di una una buona struttura del suolo, il sostegno alla cattura dell’acqua e il contributo alla trasformazione della materia organica che rende i nutrienti maggiormente disponibili per le piante. Inoltre, alcune ricerche hanno  dimostrato come i lombrichi possano facilitare la produzione di ormoni che favoriscono la crescita di queste ultime proteggendole dai comuni agenti patogeni del suolo.

In questo modo, affermano alcune stime, questi piccoli esseri viventi possono far aumentare la produttività complessiva delle piante del 25% circa.

A partire da questo dato, il gruppo dei ricercatori – che comprende  Nathan Mueller, professore associato presso il Dipartimento di Scienze degli Ecosistemi e della Sostenibilità, e Marian Hsieh, dottoranda presso lo stesso dipartimento – hanno stimato il contributo dei lombrichi alla produzione alimentare globale sovrapponendo e analizzando diverse variabili, Tra cui il livello della loro presenza, le proprietà del suolo, l’uso dei fertilizzanti e la resa dei raccolti.

I lombrichi valgono 140 milioni di tonnellate di cibo

I risultati raccolti al termine dell’indagine, si legge nella ricerca, “indicano che i lombrichi contribuiscono a circa il 6,5% della produzione globale di cereali (mais, riso, grano, orzo) e al 2,3% della produzione di legumi, pari a oltre 140 milioni di tonnellate annue”. Il loro apporto, prosegue lo studio, “è particolarmente notevole nel Sud del mondo, dove essi contribuiscono al 10% della produzione totale di cereali rilevata nell’Africa subsahariana e all’8% di quella registrata in America Latina e nei Caraibi”.

Le implicazioni di questo fenomeno sono particolarmente significative e suggeriscono la necessità di scommettere su strategie agricole capaci di tutelare l’ecosistema e le sue proprietà.

“I nostri risultati suggeriscono che i lombrichi sono importanti motori della produzione alimentare globale e che gli investimenti in politiche e pratiche agroecologiche per promuoverne la presenza e tutelare la biodiversità complessiva del suolo potrebbero contribuire notevolmente al raggiungimento di obiettivi agricoli sostenibili”, affermano i ricercatori.

La biodiversità del suolo offre un sostegno alle colture

Gli autori suggeriscono quindi di gestire i suoli in modo più equilibrato così da sfruttarne al meglio il potenziale. Fonte, in particolare, ricorda come i terreni i contengano circa la metà della biodiversità mondiale, un dato emerso dalle ricerche più recenti che hanno rivisto al rialzo le stime precedenti che si attestavano intorno al 25%. Lo studio, conclude, dimostrerebbe quindi come una migliore gestione della biologia del suolo laddove i lombrichi sono già presenti possa favorire la crescita delle rese agricole riducendo in particolare la dipendenza dai prodotti agrochimici.