La Missione Europea “A soil deal for Europe” si pone l’ambizioso obiettivo di guidare la transizione verso suoli sani in Europa entro il 2030. Elementi chiave per il raggiungimento di questo obiettivo sono centri di ricerca sui territori (Living Labs), aziende agricole virtuose che facciano da modello (Lighthouse Farms) e un approccio di ricerca multi-settoriale e condiviso.
La fondazione Re Soil nasce con l’obiettivo di dare impulso ad un reale cambiamento a partire dalla tutela del suolo e dal concetto chiave di rigenerazione territoriale, ed è partner del progetto europeo PREPSOIL.
Il progetto PREPSOIL, coordinato dall’Università di Aarhus (DK), coinvolge 19 partner sul territorio europeo e si pone lo scopo di facilitare il raggiungimento degli obiettivi della Missione Europea, attraverso l’interazione, la condivisione delle conoscenze e la raccolta di informazioni sui diversi territori.
PREPSOIL ha selezionato 21 aree di studio in Europa, che fungeranno da laboratori di analisi delle diverse opzioni di gestione dei suoli e per ottimizzarne i servizi ecosistemici. In queste aree saranno anche identificati Living Labs e Lighthouse farms rappresentativi del territorio, al fine di contribuire all’incremento della conoscenza e alla condivisione delle buone pratiche. L’area di pianura della Regione Emilia-Romagna è stata selezionata come regione dimostrativa per l’Italia.
EXCALIBUR è un Progetto H2020 coordinato dal CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), ed ha l’obiettivo di investigare le interazioni tra le colture ortofrutticole e la biodiversità nativa del suolo e come questa può essere influenzata dall’impiego di biostimolanti e bioprodotti (agenti di controllo biologico e biofertilizzanti), per valutarne l’effetto sulla resilienza, difesa e/o nutrizione delle piante. Il progetto ha inoltre l’obiettivo di migliorare la biodiversità del suolo mediante una corretta applicazione di questi prodotti, ottenuti da ceppi microbici appositamente selezionati e formulati per aumentarne la performance, al fine di ridurre l’impiego degli input chimici verso una maggiore sostenibilità delle pratiche agricole.
A questo proposito, in 8 paesi europei, caratterizzati da differenti condizioni pedoclimatiche, sono state avviate 32 prove (prevalentemente in condizioni di pieno campo) su 3 colture ortofrutticole rappresentative: melo, fragola e pomodoro, gestite sia in maniera convenzionale (integrata) che biologica.
L’interazione e impatto sulla biodiversità del suolo è valutata a diversi livelli trofici: dai batteri ai funghi, dai protisti ai nematodi, fino alla mesofauna e lombrichi, applicando diversi metodi analitici.
Il workshop si rivolge a tutti i portatori di interesse sul territorio che gestiscono a vari livelli il suolo (istituzioni, centri di ricerca, agricoltori) e si pone l’obiettivo di fare dialogare i vari attori per evidenziare stato dell’arte, necessità e minacce, unitamente a buone pratiche e soluzioni da applicare ai suoli della regione per il raggiungimento degli obiettivi della Missione Europea sul suolo.