L’erosione quintuplicherà il costo della vita nelle zone costiere
L’università della South California ha calcolato che l’erosione avrà un impatto economico molto rilevante per chi vive lungo la costa dello Stato. Necessario correre ai ripari, a partire da un ripensamento della pianificazione dello sviluppo urbano
di Emanuele Isonio
Tra tutte le forme di erosione, quella costiera è probabilmente la più visibile agli occhi anche dei non addetti ai lavori. Il fenomeno, complice lo sviluppo urbano spesso incontrollato e dall’innalzamento dei livelli del mare causato dal riscaldamento globale, sta accelerando. E le conseguenze non sono solo di natura ambientale. Anche i costi economici sono enormi, con impatti significativi per chi vi abita. A quantificarlo ci ha provato uno studio della University of South California, pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment. Secondo l’analisi, da qui al 2050, il costo della vita costiera nella parte meridionale dello Stato aumenterà di cinque volte, a causa dell’erosione delle spiagge.
Progetti anti erosione più frequenti e costosi
Il calcolo, pur riguardando specificamente il territorio californiano, offre spunti di riflessione importanti a livello globale. Anche perché l’erosione costiera non è relegata agli USA né alle terre che si affacciano sugli oceani: il fenomeno è ben presente anche su quasi tutti gli 8mila chilometri di coste della nostra penisola e, anno dopo anno, divora metri di spiagge.
Secondo i ricercatori californiani, i costi della vita costiera aumenteranno soprattutto a causa della necessità di prevedere progetti di ripascimento delle spiagge. Interventi che, con il progredire dei fenomeni erosivi, diverranno sempre più frequenti e costosi. “Il nostro studio presenta prove convincenti del rapido deterioramento dei paesaggi costieri della California meridionale”, spiega Essam Heggy, geoscienziato della USC Viterbi School of Engineering.
La previsione dei ricercatori californiani
Per cercare di predire il futuro che attende le coste della California, i ricercatori della USC si sono concentrati sul Golfo di Santa Catalina: una striscia di terra che si estende per oltre 150 miglia dalla penisola di Palos Verdes nella contea di Los Angeles fino alla punta settentrionale della Bassa California in Messico.

Veduta aerea della penisola di Palos Verdes, con il centro di Los Angeles in lontananza. FOTO: Bryanwake di Wikipedia – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10219266
Attraverso l’analisi di immagini satellitari storiche e recenti e utilizzando algoritmi avanzati, gli esperti hanno potuto prevedere i futuri tassi di erosione in base a varie tendenze e fattori ambientali. Sulla base dei loro calcoli, i ricercatori prevedono che i tassi di erosione triplicheranno entro il 2050, passando da una media di 1,45 metri all’anno a 3,18 metri entro il 2100.
Di conseguenza, il fabbisogno annuale di sabbia per il nutrimento delle spiagge potrebbe triplicare entro il 2050. Al tempo stesso i costi aumenteranno di cinque volte a causa dell’aumento globale dei prezzi della sabbia. Cifre che inevitabilmente eserciteranno significative pressioni economiche e logistiche sulle comunità costiere.
Le difficoltà del ripascimento
Le attività di ripascimento comportano l’esigenza di aggiungere sabbia a una spiaggia che viene erosa dal mare. In questo modo si spera di riuscire a preservarla, creando una barriera più ampia contro la forza delle onde e delle tempeste.
Il problema dell’erosione costiera tuttavia non è solo legato all’innalzamento del mare e all’aumento degli eventi meteorologici estremi. Spesso – sottolineano i ricercatori della USC – le cause vanno cercate nell’entroterra. Il rapido sviluppo urbano compromette infatti il ripristino dei sedimenti interni delle spiagge sabbiose.
“Man mano che le spiagge si restringono, il costo della loro manutenzione aumenterà”, ha affermato Heggy. “Trovare soluzioni innovative è fondamentale per garantire un futuro sostenibile per le nostre coste e le nostre economie locali”. Ma la sfida all’erosione costiera non è una prerogativa esclusiva della California meridionale. “Le sfide rispecchiano una crescente minaccia condivisa dalle comunità costiere di tutto il mondo. Le implicazioni ambientali ed economiche dell’erosione costiera vanno ben oltre le coste della California e richiedono soluzioni interdisciplinari e globali”.
Il confronto con le coste mediterranee
Per dimostrarlo, gli autori dello studio hanno comparato i tassi di erosione di territori molto distanti tra loro ma con tassi di urbanizzazione e climi analoghi. Hanno quindi confrontato i dati relativi a Corona del Mar, nella Contea californiana di Orange con quelli di Hammamet in Tunisia. Le coste mediterranee, a partire da quelle del Nord Africa, sono soggetti a crescenti siccità, inondazioni improvvise e modelli di precipitazioni imprevedibili.

Le due aree costiere messe a confronto dai ricercatori della USC. A sinistra, il sito di Corona del Mar nel Golfo di Santa Catalina in California. A destra, il golfo di Hammamet in Tunisia. FONTE: Amrouni, O., Heggy, E. & Hzami, A. Shoreline retreat and beach nourishment are projected to increase in Southern California. Commun Earth Environ 5, 274 (2024). https://doi.org/10.1038/s43247-024-01388-6
Lo studio ha rivelato che i tassi di ritiro della linea di costa variano tra le due località. Nella California meridionale, le spiagge si stanno ritirando tra 0,75 e 1,24 metri all’anno. Ad Hammamet North Beach, il tasso di ritiro varia da 0,21 a circa 4,49 metri all’anno. Una ulteriore prova di quanto l’erosione costiera cresca soprattutto nelle aree con clima arido o semi-arido, che ospitano attualmente il 41% della popolazione mondiale.
“Sebbene il ripascimento delle spiagge possa combattere temporaneamente l’erosione, presenta sfide significative per i Paesi in via di sviluppo”, spiega Oula Amrouni, sedimentologa presso l’Istituto nazionale di Scienze marine dell’università di Cartagine in Tunisia. “L’elevato costo di acquisto della sabbia giusta, con la granulometria, la qualità e la composizione specifiche, e la complessità tecnica dell’estrazione e della posa sono ostacoli importanti. Inoltre, il peggioramento dell’erosione in aree precedentemente stabili costringe a progetti di ripascimento più frequenti. Ciò mette a dura prova i budget già limitati e comporta spese impreviste per molte comunità”.

U.S. Geological Survey
Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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