Giuseppe Corti

Giuseppe Corti

Dottore di ricerca in pedologia e climatologia, Professore ordinario di pedologia, è stato docente presso l’Università di Firenze e l’Università Politecnica delle Marche. In 30 anni di attività ha insegnato materie relative al suolo quali Pedologia agraria, Pedologia forestale, Gestione e conservazione del suolo, Valutazione e manutenzione del suolo. Gli interessi di ricerca hanno spaziato dalle zone temperate, a quelle polari, a quelle desertiche e tropicali, seguendo temi di ricerca quali l’armonizzazione tra suolo e colture/foreste, fertilità del suolo, genesi del suolo, influenza del clima su suolo e piante, ciclo del carbonio e altri elementi, rizosfera e microbioma del suolo, e altri (permafrost, ambienti vulcanici, ricostruzioni paleo-ambientali). Ha partecipato e coordinato progetti finanziati da Unione Europea, National Science Foundation (USA), Ministeri italiani, Amministrazioni locali italiane (Regioni, Province, Municipalità, Parchi nazionali, Aree marine) e imprese private. Ha coordinato spedizioni scientifiche e campagne di scavo in Italia, alto artico Canadese, Svezia, Germania, Belgio, Francia, Spagna, Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Cina, Grecia, Romania, Tunisia, Alaska, Mozambico. E’ stato Presidente della Società Italiana di Pedologia (SIPe) e attualmente è Presidente della Società Italiana della Scienza del Suolo (SISS) e Chair della Division 2 della International Union of Soil Sciences, per la quale ricopre anche l’incarico di Segretario Generale. Autore di 105 lavori su riviste impattate. Dal 1° gennaio 2022 è Direttore del Centro Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), gestendo cinque sedi e sette aziende agricole.
Pier Paolo Roggero

Pier Paolo Roggero

Pier Paolo Roggero è professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee dal 2000, presso l'Università Politecnica delle Marche (2000-2006) e l'Università degli Studi di Sassari (dal 2006 in poi). Ha maturato un’esperienza di ricerca pluridecennale in gestione sostenibile del suolo e delle acque, sistemi agro-silvopastorali mediterranei, adattamento dei sistemi agricoli al cambiamento climatico, gestione delle risorse idriche, modellistica colturale e approccio sistemico. È direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università degli Studi di Sassari (80 docenti, >1000 studenti) ed è stato per 10 anni direttore del Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione (NRD), Centro interdipartimentale della stessa Università. È stato Presidente della Società Italiana di Agronomia per due mandati e Segretario Generale di Desertnet-international per tre mandati. È Editor in Chief dell’Italian Journal of Agronomy (IF2020=2.3). Ha partecipato come coordinatore o partner a diversi progetti internazionali di ricerca e cooperazione nell'ambito di un'ampia gamma di programmi di ricerca (FP5, FP7, H2020, PRIMA, JPI-FACCE, EU-AID, Interreg-Med, SWIM, ACP, Life, Fondazioni internazionali ecc. .). Ha contribuito come autore principale alla prima valutazione MedECC sui cambiamenti climatici nell'area del Mediterraneo ed è coautore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche, di cui 90 su riviste peer-reviewed ISI/Scopus.
Angelo Riccaboni

Angelo Riccaboni

Professore Ordinario di Economia aziendale dal 1999, già Rettore dell’Università degli Studi di Siena (2010-2016) e Presidente della Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) (2014-2016), presiede attualmente il Santa Chiara Lab, un centro di innovazione dell’Università di Siena. Presidente, dal 2017, del Board of Trustees della Fondazione PRIMA, con sede a Barcellona, incaricata di attuare PRIMA, Iniziativa Euro-Mediterranea di innovazione e ricerca sui temi dei sistemi alimentari e delle risorse idriche, cofinanziato, con un budget di 500 milioni di euro, da 19 Paesi Euro-Mediterranei e dalla Commissione Europea. Dal 2019, su incarico del MIUR, è Delegato Nazionale nella Mission Soil Health and Food di Horizon Europe. Componente del Leadership Council (dal 2013) di SDSN, iniziativa promossa dalle Nazioni Unite, è Presidente di SDSN MED, rete mediterranea di tale Network e Co-Chair di SDSN Europe. Coordinatore del Panel SDG2 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile-ASVIS (dal 2017). L’attività di ricerca è focalizzata sui temi del governo di impresa in una prospettiva sociale e ambientale, il ruolo delle organizzazioni nel promuovere la sostenibilità e l’innovazione nell’Agrifood.

Antonio Lo Porto

Antonio Lo Porto (1956) è Senior Researcher presso l’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR). È membro del Governing Board e dell’Executive Board di Water4All, EU Partnership lanciata da Horizon Europe con un budget di poco meno di mezzo miliardo di euro. È (Past)Chair di Euraqua (la rete degli istituti di ricerca pubblici di riferimento sull'acqua in 26 Stati membri dell'UE), presidente del St. Advisory Board della Water JPI, membro dell'Advisory Board di FACCE JPI (Food, Agriculture and Climate Change), e co-Leader del Cluster “Water Smart Rural Areas” in Water Europe (in precedenza WssTP, Piattaforma Tecnologica dell'UE sull'acqua). È membro dello Strategic Coordination Group della Common Implementation Strategy (SCG CIS) della EU Water Framework Directive. Valutatore di progetti per Horizon Europe, H2020, EU FP7, FP6, ENPI, diverse Agenzie Nazionali di Ricerca in Europa. È attivo nel campo della gestione integrata delle risorse idriche, della pianificazione dei bacini idrografici e della gestione dell'irrigazione, dell'inquinamento diffuso delle acque, dell'attuazione della direttiva quadro sulle acque. I suoi principali interessi sono rivolti all'ambiente mediterraneo, alle aree semiaride, ai fiumi intermittenti e agli ambienti stressati dalla siccità. All'IRSA ricopre il ruolo di International Liaison Officer, operando principalmente in UE, Cina, India, Iran, Asia Centrale e USA. È stato coinvolto in 23 progetti di ricerca e sviluppo finanziati dall'UE (da FP4 a H2020) e diverse azioni COST come membro del comitato di gestione. Editore Associato della rivista “J. of Hydrology” e “Water”, Editor-in-Chief per il topic "Irrigation and *water reuse* optimization for sustainable agriculture management" per le riviste Water (IF: 3.103), Agriculture (IF: 2.925) e Agronomy (IF: 3.417) e revisore per diverse riviste scientifiche nel campo della gestione delle risorse idriche. Co-Leader (per l'UE) del gruppo di lavoro "Water Resources Management under Climate Change" nella "China-EU Water Platform". Presidente e/o membro del comitato scientifico in diverse conferenze internazionali tra cui UE, India, USA, Cina, Cile e Brasile. Esperienza di lavoro in bacini fluviali in Italia, Europa, Tunisia, India e Vietnam. Antonio Lo Porto è autore di più di 120 pubblicazioni scientifiche.
Maria Lodovica Gullino

Maria Lodovica Gullino

Professore ordinario di Patologia vegetale, Direttore del Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agro-ambientale e agro-alimentare (AGROINNOVA) e Vice-Rettore per la Valorizzazione delle risorse umane e culturali dell’Università di Torino.. E’ stata Presidente dell’International Society for Plant Pathology (ISPP), della Società Italiana di Patologia vegetale (SIpaV), dell’Associazione Italiana Protezione delle Piante (AIPP) e della Associazione Italiana delle Società scientifiche agrarie (AISSA). Si occupa di malattie delle piante, con particolare attenzione verso aspetti di difesa sostenibile delle colture, biosicurezza, effetto dei cambiamenti climatici sulla salute delle piante e, in generale, di salute delle piante in un’ottica di salute circolare. E’coautore di 28 libri e autore e/o coautore di oltre 1000 articoli scientifici e rassegne. Dal 2008 è coordinatore per la casa editrice Springer di una collana di volumi su “Plant Pathology in the 21 st Century”. Responsabile di numerosi progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea, da Agenzie internazionali, da diversi Ministeri e Regioni, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Giornalista pubblicista, collabora con numerose testate ed è autore di libri divulgativi.
Walter Ganapini

Walter Ganapini

Nato a Reggio Emilia il 21/5/51, si diploma presso il Liceo Classico ‘L. Ariosto’, Preside On. Prof. Ermanno Dossetti. Si laurea in Chimica a Bologna (1975) con il Prof. Vincenzo Balzani, e diventa ricercatore C.R.P.A e Responsabile Sottoprogetto ‘Energia da biomasse’ del Progetto Finalizzato ‘Energetica’ CNR-ENEA (1976-’84) conducendo sperimentazione di impianti di compostaggio e digestione anaerobica, essiccatori solari, generatori eolici ed occupandosi di lettura sistemica dell’inquinamento in e da agrozootecnia e di pianificazione eco-energetica a scala urbana e di aree interne. È membro del Cd’A di AGAC (1976-’80) con delega all’Innovazione, promuove ‘RETE-Reggio Emilia Total Energy’ (cogenerazione e teleriscaldamento) e come assistente del Presidente pro-tempore On. Lanfranco Turci elabora il primo ‘Piano Energetico Regionale’ italiano per la Regione Emilia Romagna. Nel 1982 è selezionato come ‘Short-term Officer’,Tutor del Corso “Energy and Environment Management” U.N. International Labour Organization Center a Torino. Tra ’80 e ‘90 è membro dell’‘Energy Demonstration and Evaluation Team’ e del gruppo ‘Waste Management’ della Commissione Europea, Esperto del Comitato Economico e Sociale UE (Rapporteur Direttiva ‘Ecolabel’ e Regolamento ‘EMAS’), membro dell’“Industry and Environment Group” OECD e del gruppo “Cleaner Technologies” UNEP. Collabora alla preparazione di Rio’92 con Workshop ‘EcoUrbs’ S.Paulo; nel ’94 è Italian Representative alle sessioni della ‘Commission on Sustainable Development’ alle Nazioni Unite. Dal 1994 al 2002 Membro Effettivo del Comitato Scientifico dell'Agenzia Europea dell'Ambiente di cui è poi nominato Membro Onorario. Dal 1988 al 1994 presiede il ‘Comitato Tecnico Scientifico Rifiuti’ del Ministero dell’Ambiente, istituito ai sensi della L.441/87. Dal 1987 al 1993 dirige la Divisione "Sistemi ecoenergetici" di Lombardia Risorse (Piani Regionali Gestione Rifiuti, Bonifica Siti Contaminati, Depurazione Acque, Disinquinamento atmosferico e Sistemi Informativi ambientali regionali, Masterplan del Po, Aree a rischio, Tecnologie Pulite); nel ’93 ne è nominato Presidente e Membro del Direttivo del Consorzio ‘Milano Ricerche’. È Amministratore di società di Servizi Pubblici Locali (AGAC/AMSC Reggio Emilia, AMSA Milano, AMIU/ACOSER Bologna, che unifica in SEABO (HERA). AMA Roma (introducendo nel ’97 la prima raccolta differenziata nella Capitale), NET Udine, Dolomiti Energia Trento e Rovereto. Dal 1992 al 1994 è membro del Cd'A del Consorzio Replastic (oggi Corepla) in rappresentanza del Ministro dell’Ambiente. - Dal 1995 al 1997 è Assessore tecnico all'Ambiente del Comune di Milano, portando a soluzione l’emergenza rifiuti e completando la progettazione del sistema depurativo. - Dal 1998 al 2001 è Presidente ANPA (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente) e Autorità Nazionale di Sicurezza Nucleare, completando e rendendo operativa la rete delle ARPA e realizzando la Valutazione Ambientale Strategica dei Progetti nazionali del QCS 2000-2006 (encomio formale della Commissaria Europea Margot Valstrom). Nel 1999, chiamato da Mons. Paolo Tarchi, è Membro del panel da cui originò il ‘Gruppo di Lavoro per la Salvaguardia del Creato’ della CEI. Dal 2008 al 2010 è Assessore tecnico all’Ambiente in Regione Campania: stabilizza la gestione emergenziale del ‘ciclo rifiuti’, disegna la strategia di risanamento e gestione integrata delle risorse idriche, di bonifica dei siti contaminati, di contrasto al fenomeno della ‘Terra dei fuochi’. Dal 2014 al 2019 è Direttore Generale di ARPA Umbria. Dal 2019 ad oggi Coordinatore Scientifico di ‘FràSoleAssisi’, Progetto per la Sostenibilità del Sacro Convento di Assisi. È stato Docente di III fascia presso le Facoltà di Chimica Industriale UniVE, di Ingegneria UniUD, di Scienze UniMI, PoliMI (Sede Mantova) e Lecturer presso la Pontificia Universidad Catholica di Curitiba (Paranà, Brasil), città nominata dalle Nazioni Unite “Capitale ecologica dei PVS” al cui ‘Ecopiano’ ha collaborato con il Sindaco Jaime Lerner e con Jonas Rabinovitch. Fa parte del gruppo fondatore di Legambiente, del cui Direttivo è stato membro per oltre due decenni, e dal 2005 al 2007 è stato Presidente di Greenpeace Italia, di cui è Socio; dal 2009 è membro del Direttivo di GreenCross Italia (Fond. Gorbatchev). Con il Prof. Leonardo Becchetti e l’Ing. G.B. Costa è tra i fondatori di NEXT-Nuova Economia per Tutti ed è Membro del Comitato Etico di EticaSgr-Gruppo Bancaetica. Ha scritto “La Risorsa Rifiuti” (ETAS Libri, 1978), “Oltre l’ecologia” (ETAS Libri, 1980), “Ambiente made in Italy” (Aliberti Ed., 2004); ha curato “Bioplastiche: un caso di studio di bioeconomia in Italia” (Ed. Ambiente, 2013);sue le prefazioni di ‘Custodire futuro’, di Simone Morandini (Ed. Albeggi, 2015) e di ‘Il grande banchetto, del Centro Studi Valori (Ed. Finanza Etica, 2019) Ha fatto parte dei Comitati Editoriali di “Sapere” (Dir. Prof. Giulio Maccacaro), “SE/Scienza Esperienza” (Dir. Dr. Giovanni Cesareo), “Inchiesta” (Dir. Prof. Vittorio Capecchi), “La Nuova Ecologia” (Dir. On. Dr. Paolo Gentiloni), “La Questione Agraria” (Dir. Prof. Guido Fabiani), “Acqua/Aria/Inquinamento”, “The Warmer Bulletin” (organo della Baroness Rotschild Charity, Dir. Dr. Kit Strange).
Enzo Favoino

Enzo Favoino

Enzo Favoino opera dal 1990 in qualità di tecnico e ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco di Monza, un centro di ricerca che ha avuto un ruolo fondamentale in Italia e nel Mondo per lo sviluppo ed il consolidamento delle pratiche di raccolta differenziata, riciclo, compostaggio, riduzione. E’ spesso invitato da governi locali e nazionali, istituzioni UE e organismi internazionali a contribuire alla definizione delle politiche e strategie di settore, E’ stato il primo Direttore Tecnico del CIC, è stato Membro del Comitato Scientifico di ANPA (ora ISPRA; l’Agenzia Nazionale di Protezione Ambientale) ed è tra i fondatori dell’ECN (European Compost Network); è attualmente coordinatore del Comitato Scientifico di Zero Waste Europe (il network di riferimento per la strategia Rifiuti Zero in Europa). Negli ultimi anni, è stato particolarmente attivo nella definizione di politiche e strategie per affrontare i problemi generati dal ricorso eccessivo alla plastica, con particolare riguardo a quella monouso, e per ridurne la dispersione nell'ambiente. Ha contribuito a documenti, articoli scientifici e report sul tema, ed ha preso parte al gruppo di esperti che ha condotto la ricerca "Breaking the Plastic Wave" pubblicata anche su Science, intesa a definire le strategie per minimizzare la dispersione della plastica negli Oceani.
Massimo Fagnano

Massimo Fagnano

Massimo Fagnano è Professore di Agronomia e Agroecologia presso il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Napoli Federico II. Le sue attività scientifiche comprendono la gestione della fertilità dei suoli, le colture non food, le relazioni tra inquinamento ambientale e agricoltura con riferimento alla phytoremediation per mettere in sicurezza (ex.: phytostabilization, phytocapping) o recuperare (phytoextraction, rizodegradation) suoli contaminati da minerali o inquinanti organici. Ha lavorato e lavora come PI in numerosi progetti e laboratori (pots), progetti pilota (mesocosms) e progetti in campo, come LIFE11 ENV/IT 265 ECOREMED (Implementazione di protocolli ecocompatibili per il recupero di suoli agricoli sul Litorale Domizio-Agro Aversano NIPS); MIUR-PRIN17 BHH84R RIZBIOREM (Ruolo delle interazioni suolo-pianta-microbi a livello della rizosfera nel ciclo biogeochimico e fine dei contaminanti nei suoli agricoli sotto phytoremediation delle biomasse). Al momento sta lavorando a progetti di ricerca sulla phytoremediation di suoli contaminati. Con l’obiettivo di conservare e migliorare i servizi ecosistemici del suolo, tecniche ambientalmente sostenibili, come bio e phytoremediation, si sono rivelate efficaci per la caratterizzazione, la valutazione dei rischi e il recupero di siti agricoli contaminati. Le vegetazioni pluriennali (prati, pioppi e canneti) hanno dimostrato di essere gli strumenti più efficienti per il recupero (estrazione di frazioni di contaminanti), per intraprendere misure di sicurezza (ridurre la mobilità dei contaminanti verso altri comparti ambientali), e per ripristinare i servizi ecosistemici di siti agricoli contaminati (produzione delle biomasse, protezione delle falde acquifere, C storage, miglioramento della qualità dei paesaggi e servizi culturali ed educativi). Risultati recenti hanno dimostrato che gli approcci agronomici possono essere utilizzati in vari step dell’intero processo di recupero: (i) detailed environmental characterization; (ii) phytoremediation for reducing risks for the environment and human health; (iii) agronomic management for improving efficiency of phytoremediation; and (iv) biomass recycling in the win-win perspective of the circular economy. Le pubblicazioni più recenti sono riportate in un numero speciale di Agronomy, di cui M.Fagnano e N.Fiorentino sono editor (https://www.mdpi.com/journal/agronomy/special_issues/Remediation_Soil).

Isabella de Bari

Isabella De Bari, Responsabile del Laboratorio ENEA dedicato allo sviluppo di processi e tecnologie per le bioraffinerie e la chimica verde. E’ stata project manager di progetti sui biocarburanti avanzati e green chemicals ed è autore di circa 70 pubblicazioni. Ha ricevuto il premio della Confederazione Italiana Agricoltori-CIA “donne in campo” destinato alla sezione ricerca. Da circa 10 anni è team leader per l’Italia nella task 42 della IEA bioenergy sulle bioraffinerie nell’economia circolare, è rappresentante di ENEA nel consorzio europeo BIC (BIO-BASED-INDUSTRY CONSORTIUM). Fa parte di diversi tavoli tecnici tra cui il CTS del cluster lucano di bioeconomia, il gruppo di lavoro sui processi della European Technology and Innovation Platform Bioenergy (ETIP Bioenergy) e l’advisory board di alcuni progetti europei e nazionali sul tema della bioeconomia.