La capitale spagnola rende noti i cinque progetti vincitori per l’iniziativa del Bosco Metropolitano. I piani di recupero mirano a ripristinare i terreni tutelando il clima e la biodiversità
di Matteo Cavallito
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Madrid è pronta a creare il suo Bosco Metropolitano, un anello verde di 75 chilometri pensato per ripristinare il suolo e i suoi ecosistemi. Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione della capitale spagnola ha reso noti i dettagli dei cinque progetti vincitori del concorso indetto nell’ambito del Progetto Healthy Cities dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Annunciato a luglio, il piano, che richiederà 12 anni di lavoro con un costo complessivo di 77 milioni di euro, evoca altri programmi di recupero degli spazi urbani tuttora in corso di svolgimento nel mondo. Nel primo anno, hanno spiegato i promotori, le operazioni interesseranno una superficie totale di 70 ettari distribuita in sei distretti.
Grazie al Bosco meno CO2 e più terreni recuperati
Il Bosco Metropolitano, spiegano le autorità madrilene, “contribuirà al riequilibrio della città, alla riduzione delle emissioni di CO2, alla lotta contro il cambiamento climatico, al recupero ecologico e paesaggistico di aree degradate e all’aumento dell’offerta di percorsi pedonali e ciclabili. Oltre a portare un beneficio alla salute della popolazione”. Obiettivi perseguiti tra gli altri dal progetto di collegamento delle colline di El Pardo, Valdelatas e Casa de Campo promosso dallo studio Pino Forestal rappresentato dall’ingegnere Pino Pliego Alegría. Il piano, spiega il quotidiano El País, punta a creare un percorso pedonale e ciclabile nella capitale. L’iniziativa prevede inoltre la realizzazione di un centro ornitologico nel quartiere di Valverde.
Parchi urbani e profumi naturali
Tra gli altri progetti, si segnala l’iniziativa di collegamento dei parchi urbani dell’area nord-est che includono il confine meridionale dell’Encinar de los Reyes, il parco Juan Carlos I, il giardino Capricho, la cuña de O’Donnell e il parco La Elipa. Il piano, firmato dall’architetto Luis Climent Rosillo, punta a connettere questi spazi verdi isolandoli con apposite barriere naturali dal rumore delle strade circostanti. Il percorso, che si svilupperà per 24 chilometri, sarà riservato a pedoni e ciclisti. Così come ai conducenti di veicoli elettrici convertibili, “utili per le persone con mobilità ridotta”.
Le iniziative del Bosco Metropolitano prevedono anche l’interessante progetto di costruzione dell’Anello verde del sud-est, nelle valli di Jarama e Manzanares. L’idea, in particolare, consiste nel connettere una rete di strade agricole e sentieri forestali e percorsi per il bestiame con il Parco Regionale del Sud-Est. Il programma redatto dal paesaggista David Gistau Cosculluela, inoltre, comprende l’impianto di alberi nei pressi della centrale di trattamento dei rifiuti di Valdemingómez con l’obiettivo di mitigarne i cattivi odori.
Fiumi, biciclette e un Centro di Restauro Ambientale
L’elenco dei piani di sviluppo include anche la proposta dello studio Aldayjover. L’operazione punta a integrare il bacino del Manzanares con il torrente La Gavia e la periferia della capitale. Nell’intenzione del progettista Iñaki Alday si tratterebbe quindi di ripristinare i terreni occupati dalle discariche creando inoltre un percorso pedonale e ciclabile nei due parchi fluviali della zona.
Infine l’anello metropolitano, il progetto dello studio Rubio Arquitectura, firmato dal designer Carlos Rubio Carvajal. L’idea, sottolinea El País, è quella “estendere l’anello ciclabile esistente all’area della capitale, collegando il fiume Manzanares con il Guadarrama”. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, precisa ancora il quotidiano, c’è l’installazione di un vivaio forestale e di un parco agro-ecologico. Oltre alla creazione del Centro di Restauro Ambientale di Madrid, “un’istituzione incaricata di monitorare la gestione dell’intera foresta metropolitana”.