9 Febbraio 2022

Entro il 20 febbraio potranno essere inviate le candidature per entrare a far parte del Comitato tecnico intergovernativo della Global Soil Partnership. L’organismo ONU ha l’obiettivo di portare il tema suoli nell’agenda globale, sviluppando analisi e proposte per diffonderne la gestione sostenibile

di Emanuele Isonio

 

27 esperti, dal profilo accademico ineccepibile e tra i massimi conoscitori dei problemi del suolo. Li sta cercando la FAO per la sua Global Soil Partnership, lo strumento creato nel 2012 per sviluppare proposte e soluzioni per la gestione sostenibile dei terreni.

Gli esperti andranno a costituire il nuovo Comitato tecnico intergovernativo sui suoli (ITPS), che rimarrà in carica per i prossimi 3 anni. Un organismo tecnico essenziale per il lavoro dell’organismo dedicato ai suoli. La sua funzione principale è infatti è di fornire consulenza scientifica sui problemi globali del suolo. Deve inoltre rispondere a richieste giunte dalle istituzioni mondiali o locali che hanno aderito alla partnership.

Chi può partecipare

I potenziali membri potranno inviare la propria candidatura entro il 20 febbraio prossimo scrivendo a GSP-Secretariat@fao.org. Saranno scelti in modo da coprire l’intera gamma di aree di competenze scientifiche e pratiche richieste dal mandato della Global Soil Partnership. Verranno in particolare valutati in base al proprio profilo accademico e all’esperienza maturata a livello nazionale e internazionale nelle attività relative al suolo. Altrettanto essenziali sarano le competenze specifiche in argomenti chiave: gestione sostenibile del suolo, carbonio organico, inquinamento e ripristino dei terreni, mappatura e sistemi informativi, economia dei suoli.

Nella candidatura dovranno essere indicate anche una lista di pubblicazioni sottoposte a peer review e altre pubblicazioni rilevanti. Le proposte saranno valutate dal segretariato della Global soil partnership entro fine febbraio e poi sottoposte ai membri della FAO per la scelta finale.

La scelta, oltre a dover rispettare l’equilibrio di genere, terrà conto anche della provenienza dei candidati. Ogni area regionale ha infatti diritto a un certo numero di membri: cinque ciascuno per Africa, Asia, Europa e America Latina, tre per il Medio Oriente, due ciascuno per il Nord America e il Sud Ovest del Pacifico.

Una volta selezionati entro metà marzo, gli esperti verranno poi nominati ufficialmente in occasione della decima assemblea plenaria dell’SPG (23-25 ​​maggio 2022). Rimarranno in carica fino alla primavera del 2025. Dovranno agire a titolo personale e fornire consulenza neutrale alla Global Soil Partnership e ai suoi membri sulle questioni relative al loro riconosciuto campo di competenza.

Come funziona la Global Soil Partnership

L’ITPS, tra l’altro presieduto negli ultimi sei anni dall’italiano Luca Montanarella, ricercatore del Joint Research Center di Ispra, è solo uno degli organismi interni della Global Soil Partnership. Alla base di tutto c’è l’elenco dei partner. La loro provenienza è la più disparata: organizzazioni governative, istituzioni civili, centri di ricerca, società di scienze del suolo, università, agenzie delle Nazioni unite, ONG, aziende private, associazioni di agricoltori, donatori.

La struttura della Partnership globale sui suoli della FAO. FOTO: Archivio FAO.

La struttura della Partnership globale sui suoli della FAO. FOTO: Archivio FAO.

I partner si riuniscono all’interno di un’assemblea plenaria che si riunisce una volta l’anno e costituisce l’organo decisionale della Global Soil Partnership. In tale consesso, vengono definite e riesaminate le priorità di azione della Partnership.

L’Assemblea Plenaria costituisce l’organo decisionale della Global Soil Partnership. Coinvolge tutti i partner dell’SPG in una riunione annuale per riesaminare e definire le priorità delle azioni SPG, facilitando al contempo un processo decisionale regionale equilibrato. I lavori della Plenaria possono contare sul supporto tecnico e la consulenza scientifica dell’ITPS e di un Segretariato, che svolge funzioni di coordinamento delle attività della Global Soil Partnership.

Ci sono infine i partenariati regionali sul suolo, istituiti tra i soggetti attivi in una stessa macroarea mondiale. Questi, lavorando insieme agli uffici regionali FAO, forniscono una guida sulle priorità dei singoli territori regionali e esaminano regolarmente i progressi fatti verso la realizzazione degli obiettivi fissati dall’Assemblea Plenaria.