Consumo di suolo in Italia, raccontalo con una foto
Ispra lancia un concorso per scegliere le fotografie che meglio denunciano la crescita della cementificazione in Italia. Gli scatti vincitori saranno premiati in occasione della presentazione del nuovo Rapporto sul consumo di suolo 2024. Termine per partecipare: 31 ottobre
di Emanuele Isonio
Un concorso fotografico per documentare con la forza delle immagini l’Italia che anno dopo anno svanisce sotto al cemento. A lanciarlo è l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale): l’iniziativa si pone l’obiettivo di coinvolgere professionisti e amatori del mondo della fotografia del paesaggio e della street photography. La potenza delle immagini infatti, con il suo grande impatto visivo, può diventare lo strumento perfetto per testimoniare l’effetto del consumo di suolo sul territorio, mostrando come nuovi cantieri, edifici, infrastrutture, capannoni industriali, impianti per la logistica e la grande distribuzione hanno modificato e continuano a modificare profondamente l’assetto del paesaggio.

La premiazione a Roma
Il concorso è aperto a tutti. Le fotografie possono essere scattate su tutto il territorio nazionale con qualsiasi dispositivo fotografico, sia digitale sia analogico. La premiazione avrà luogo a Roma, durante l’evento dedicato alla presentazione dell’edizione 2024 del rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Una pubblicazione che ISPRA cura da più di un decennio e che è diventata nel tempo un punto di riferimento per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica e delle amministrazioni sull’andamento dei fenomeni di cementificazione, sigillazione e cambiamento di uso del suolo in Italia.
Durante l’evento romano verranno esposte le foto selezionate dalla giuria. I primi tre classificati riceveranno in premio una copia della pubblicazione “Atlante nazionale del consumo di suolo” e l’immagine vincitrice del concorso verrà utilizzata come copertina della pubblicazione.
I fotografi che vorranno prendere parte al concorso dovranno inviare le proprie immagini all’indirizzo land@isprambiente.it entro il 31 ottobre prossimo.
Un percorso preoccupante ma inarrestabile
L’importanza di una corretta educazione e divulgazione sul consumo di suolo in Italia è confermata dai dati che segnalano un trend apparentemente inarrestabile. Lo scorso anno, l’analisi dell’ISPRA aveva rilevato che le nuove coperture artificiali hanno riguardato, in appnea 12 mesi, altri 76,8 km quadrati, il 10,2% in più rispetto al 2021. Sono più di 21 ettari al giorno, il valore più elevato degli ultimi 11 anni, in cui non si erano mai superati i 20 ettari.
Al momento il 7,25% del suolo nazionale è coperto dal cemento, un dato sostanzialmente doppio rispetto alla media dell’Unione europea. A preoccupare è anche il fatto che le attività di ripristino delle aree naturali vanno invece lentissime. Appena 6 chilometri quadrati in un anno, per lo più associate al recupero di aree di cantiere o di altro suolo consumato reversibile. Il consumo netto quindi è di 70,8 km2 (19,4 ettari al giorno, 2,2 m2 al secondo), dei quali 14,8 kmq di consumo permanente.

Densità del consumo di suolo annuale netto a livello comunale. FONTE: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
Altrettanto preoccupante sono i dati relativi alle aree più fertili che non vengono in alcun modo risparmiate dalla cementificazione. Ciò porta ovviamente a una diminuzione della disponibilità di aree agricole, fondamentali sia dal punto di vista ambientale sia per la sicurezza alimentare: in 12 mesi sono stati eliminati altri 4800 ettari, il 68% del consumo di suolo nazionale. I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese tra le più preziose: nella pianura Padana, nella parte lombarda e veneta e lungo la direttrice della via Emilia e in tutta la costa adriatica, in particolare in alcuni tratti del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese.


Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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