Prepsoil progetta il futuro delle strutture di ricerca e innovazione
Dal progetto Prepsoil due rapporti su tassonomia e sostenibilità economica dei Living Labs e delle Lighthouse Farms, attori chiave per lo sviluppo di nuove idee e soluzioni per la salute del suolo
di Matteo Cavallito
Classificare, guidare e potenziare i Living Labs e le Lighthouse Farms, soggetti essenziali per lo sviluppo di nuove idee e soluzioni per la salute del suolo in Europa. Ma anche sviluppare un modello di business su misura a loro dedicato declinabile a seconda dei diversi tipi di uso del terreno che definiscono il singolo attore: ovvero agricoltura, silvicoltura, aree post-industriali e periurbane. Sono questi gli obiettivi principali di due rapporti diffusi a dicembre nell’ambito di Prepsoil, il progetto, lanciato nel 2022 e finanziato dal programma Horizon Europe, che coinvolge diversi partner, tra cui Re Soil Foundation, nelle attività di sensibilizzazione e divulgazione degli obiettivi della Missione UE A Soil Deal for Europe.
Individuare e classificare i soggetti innovatori
Il rapporto Prepsoil sulla “Tassonomia, identificazione e mappatura dei Living Labs e delle Lighthouses” introduce strumenti per classificare, guidare e responsabilizzare questi soggetti innovatori favorendo “una migliore collaborazione e uno scambio di conoscenze”. Tre le risorse messe a disposizione dallo studio:
- Tassonomia e guida all’uso, ovvero, nel dettaglio, uno strumento per orientare le iniziative per la salute del suolo facilitando lo scambio di buone pratiche che si avvale di una guida pe gli utenti. Una versione interattiva della tassonomia è disponibile sul sito di Prepsoil.
- Classificazione dei Living Labs e delle Lighthouses che, secondo i criteri adottati, vengono divisi tra soggetti “pienamente allineati con il Piano di implementazione e i criteri della Mission Soil”, oppure attori “emergenti” che stanno lavorando per soddisfarne tutti i criteri. La classificazione confluirà nell’Atlante online delle iniziative per la salute del suolo in Europa.
- Modulo di valutazione che dovrà essere lanciato all’inizio del 2025 per aiutare i soggetti stessi a valutare il loro allineamento con i criteri della Missione europea.
Un piano economico
Il Rapporto sui “Business Plan dei Living Labs e delle Lighthouses“, da parte sua, fornisce invece una panoramica dettagliata di un modello di business sviluppato per i soggetti innovatori a seconda dei diversi modelli di uso del suolo (nuovamente: agricoltura, silvicoltura, aree post-industriali e periurbane). Il modello è studiato per pianificare la crescita, l’espansione e la stabilità dei soggetti stessi individuando:
- Gli obiettivi della Missione che si intendono perseguire.
- Il tipo di uso del suolo specifico a cui si rivolgono i soggetti;
- 14 diversi aspetti chiave (problemi, aree di intervento, soluzioni etc.)
- 41 sfere di intervento.
Il Business Model punta a migliorare le prestazioni e far crescere la maturità di queste iniziative favorendone la tenuta economica successiva al finanziamento iniziale della UE. Un obiettivo, quest’ultimo, che implica la capacità di attrarre diverse fonti di finanziamento coinvolgendo un’ampia gamma di stakeholder e seguendo diverse raccomandazioni tra cui l’uso di reti e partnership esistenti, l’implementazione di strutture di governance, l’utilizzo della valutazione economica dei servizi ecosistemici e altro ancora.

Il modello di business sviluppato da Prepsoil per i Living Labs e le Lighthouses. Immagine: Prepsoil CC BY-SA
Il progetto Prepsoil
Il progetto Prepsoil punta a sostenere l’attuazione della Missione europea creando soprattutto “consapevolezza e conoscenza delle esigenze del suolo tra gli stakeholder”. Un obiettivo considerato essenziale per favorire il traguardo fissato dalla stessa UE per il ripristino della salute di almeno tre quarti dei terreni europei soggetti a degrado entro il 2030. Oggi, sottolineano infatti i promotori del progetto, la mancanza di conoscenza e di consapevolezza del problema continua a rappresentare uno dei principali fattori critici.
Per questa ragione, quello fondato sulla sensibilizzazione e la diffusione del sapere è considerato un approccio chiave per la buona riuscita della Missione.
Proprio per questo i soggetti impegnati nell’iniziativa intendono lavorare per fornire valutazioni e sforzi per migliorare la conoscenza di base operando insieme ai centri di innovazione presenti sul territorio. Raggiungendo, nel tempo, un pubblico sempre più vasto che comprenda università, cittadini, studenti, insegnanti, agenzie di monitoraggio del suolo e la società civile nel suo insieme.

Prepsoil
Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
pickpik royalty free
Re Soil Foundation


