Al via il “progetto CNC – per una PAC a emissioni zero” del Kyoto Club. Una serie di webinar e incontri nelle scuole per spiegare la futura Politica agricola europea e il suo ruolo per ridurre le emissioni di CO2
di Emanuele Isonio
Webinar, seminari nelle scuole, eventi di approfondimento. Identico l’obiettivo: accrescere tra i cittadini, a partire dalle nuove generazioni che vivono nelle aree urbane, il livello di informazione sui vantaggi della Politica Agricola Comune in ambito sociale, economico e ambientale e sui problemi che legano lo sviluppo agricolo con inquinamento ed emissioni di gas serra.
Sono le linee lungo le quali si svilupperà il progetto “CNC – Per una PAC a emissioni zero”. A svilupparlo è il Kyoto Club, con il contributo della Direzione Generale “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione europea.
Perché è importante informare sulla PAC
Gli esperti del Kyoto Club in particolare saranno presenti in 20 incontri organizzati in istituti agrari e università delle diverse regioni italiane fino a maggio 2021. Altrettanti i webinar, che partiti a ottobre, proseguiranno fino a fine gennaio (e saranno disponibili man mano sul sito dell’associazione, insieme a tutti i materiali utilizzati).
“Troppe volte i cittadini sentono parlare di PAC senza sapere realmente che cosa significhi. Dietro a questo acronimo si nasconde la Politica Agricola Comune dell’Ue, una delle più importanti politiche europee comuni a tutti i Paesi membri. Coniugare sicurezza alimentare e sviluppo agricolo e rurale con la sostenibilità ambientale e climatica è, ora più che mai, necessario” spiega Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, che sottolinea il ruolo fondamentale di un’adeguata divulgazione. “Ecco perché il principale obiettivo del progetto CNC è informare” prosegue Ferrante. “Uno sforzo fondamentale soprattutto in questa fase in cui è in discussione la riforma della PAC. Non dobbiamo infatti perdere l’opportunità di promuovere davvero quelle buone pratiche agricole che fanno bene all‘ambiente, ai consumatori e agli stessi agricoltori. Per questo siamo felici di essere a fianco della Commissione europea apprezzando la sua strategia Farm to Fork”.