21 Aprile 2025

Bioeconomia, quattordici cluster europei lanciano una nuova alleanza

,
I 14 cluster aderenti alla nuova Alleanza per la bioeconomia. FOTO: Mario Bonaccorso

Promotore dell’iniziativa è il cluster italiano Spring. Obiettivo: mettere la bioeconomia circolare al centro delle strategie dell’UE

di Mario Bonaccorso

 

Quattordici cluster in rappresentanza di undici stati membri dell’Unione Europea hanno lanciato lo scorso 10 febbraio a Bruxelles l’Alleanza europea dei cluster della bioeconomia (European Bioeconomy Clusters’ Alliance, EBCA).

Il cluster italiano Spring è stato il promotore di questa iniziativa, nella consapevolezza non solo che la bioeconomia rappresenta un pilastro delle politiche di innovazione e competitività dell’Unione, ma anche che in questo momento storico è fondamentale superare le logiche nazionali per abbracciare un processo profondo e convinto di integrazione europea.

La bioeconomia circolare, che per sua natura costruisce ponti tra settori e tra paesi, è un vero e proprio catalizzatore di innovazione e sviluppo economico sostenibile.

In un’era di riconfigurazione degli equilibri geopolitici mondiali, l’Europa è chiamata a cogliere pienamente le opportunità strategiche già generate dalla bioeconomia circolare: la sicurezza energetica e la resilienza, l’innovazione e la competitività industriale.

Il valore della produzione della bioeconomia nei diversi comparti industriali e peso % sul totale del comparto. FONTE: IX Rapporto La Bioeconomia in Italia, Centro Studi Intesa Sanpaolo, 2022.

Il valore della produzione della bioeconomia nei diversi comparti industriali e peso % sul totale del comparto. FONTE: IX Rapporto La Bioeconomia in Italia, Centro Studi Intesa Sanpaolo, 2022.

Attesa per la strategia europea sulla bioeconomia

Il 2025 rappresenta un anno di svolta per l’Unione, che vedrà la presentazione di vari documenti strategici, tra cui il Clean Industrial Deal, l’Action Plan on Affordable Energy, l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act e la Start-up and scale-up strategy. Così come è attesa la nuova strategia europea sulla bioeconomia, sottoposta a consultazione pubblica a partire dal mese di marzo.

Si tratta di un documento fondamentale per i destini di un meta-settore in cui l’Europa è ancora leader ma che è messo drasticamente in discussione da fattori quali l’iper-regolamentazione da un lato e l’assenza di politiche di supporto della domanda di bioprodotti innovativi dall’altro.

I quattordici cluster europei dell’Alleanza condividono la necessità di mettere la bioeconomia al centro di un nuovo corso europeo che spinga non soltanto la ricerca e l’innovazione ma anche l’industrializzazione per raggiungere gli obiettivi dell’Unione in tema di clima e di rifiuti.

Le richieste dei cluster

I cluster chiedono perciò urgentemente una riforma dei codici NACE per le bioraffinerie, come stanno facendo gli Stati Uniti per il proprio sistema di classificazione. Ciò contribuirebbe a distinguere e valorizzare le peculiarità del settore rimuovendo alcune barriere che ostacolano la valorizzazione delle materie prime seconde.

Necessario è inoltre il riconoscimento a livello legislativo del contributo dei prodotti a base biologica alla decarbonizzazione, compresi gli incentivi per i prodotti a base biologica e/o requisiti obbligatori di contenuto bio-based, al pari della promozione di prodotti che non si accumulano nel suolo e lo proteggono in caso di fuoriuscite accidentali, così come quelli che supportano la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici.

Un sistema di appalti pubblici verdi sul modello del programma BioPreferred degli Stati Uniti, con standard ed etichettature adeguate, è vitale per la crescita della bioeconomia in Europa. In un momento in cui si parla di competitività dell’Unione, occorre tenere presente che va fatto un salto di qualità per lo scale-up delle tecnologie esistenti a livello industriale, anche come strumento di de-risking per gli investitori e di attrazione di investimenti in Europa, e che va assolutamente riconosciuto il ruolo delle biotecnologie industriali come tecnologie chiave abilitanti per la bioeconomia circolare nell’ambito del Biotech Act dell’UE.

FONTE: IX Rapporto La Bioeconomia in Italia, Centro Studi Intesa Sanpaolo, 2022.

FONTE: IX Rapporto La Bioeconomia in Italia, Centro Studi Intesa Sanpaolo, 2022.

Alle porte di una rivoluzione culturale

Siamo in una fase cruciale, di ridefinizione del mondo, e l’alleanza dei cluster della bioeconomia vuole essere un passo in avanti sulla strada di una condivisione di strategie e politiche concrete per un’Europa più forte, più coesa, più competitiva e più resiliente.

La bioeconomia circolare non è semplicemente un cambio di paradigma economico che mette al centro del sistema industriale le fonti biologiche rinnovabili, è una rivoluzione culturale che attraversa i confini per conciliare la crescita con il benessere. L’alleanza dei cluster è aperta a tutti quei cluster europei della bioeconomia che condividono visione e proposte concrete.

* L’autore

Mario Bonaccorso è giornalista e blogger. Dal 2021 è direttore di SPRING, il Cluster italiano della bioeconomia circolare.

L’articolo originale è stato pubblicato su Renewable Matter.