19 Novembre 2025

Un approccio minimale a tutela di piante e suolo: il modello Agricolavinica

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Agricolavinica è un'azienda specializzata nella coltivazione biologica di viti, frutta e ortaggi sulle colline di Ripalimosani, in provincia di Campobasso. Tra le pratiche di gestione del suolo impiegate la trinciatura dei residui delle potature e dell’erba e l’uso dell'agricoltura di precisioneTra le pratiche di gestione del suolo impiegate la trinciatura dei residui delle potature e dell’erba e l’uso dell'agricoltura di precisione. Foto: Agricolavinica

Attraverso l’inerbimento, la riduzione delle lavorazioni e la rinuncia agli impianti di irrigazione, la Lighthouse Farm molisana protegge il suolo, le coltivazioni e la biodiversità circostante

di Matteo Cavallito

Quasi vent’anni di storia all’insegna della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Ma anche della protezione e della rigenerazione del suolo, attraverso buone pratiche di ripristino. Sono questi alcuni dei tratti distintivi di Agricolavinica, una realtà specializzata nella coltivazione biologica di viti, frutta e ortaggi. Situata sulle colline di Ripalimosani, in provincia di Campobasso, l’azienda cura i propri campi proteggendone la biodiversità di contorno e applicando tecniche colturali conservative con l’utilizzo dei soli prodotti naturali. La superficie gestita ammonta a circa 220 ettari divisi tra vigneto, seminativi, bosco e oliveto. Ed è solo l’inizio.

Proteggere il suolo e la sostanza organica

Già, perché a caratterizzare l’impegno di Agricolavinica sono anche le iniziative per la tutela dei terreni, come racconta Gaetano Tudino, agronomo ed enologo dell’azienda: “Cerchiamo di mantenere il più possibile il suolo coperto, abbiamo un inerbimento spontaneo permanente su tutti i vigneti e ci impegniamo a ridurre al minimo le lavorazioni”. In questo modo, è possibile salvaguardare la sostanza organica, accrescere lo stock di carbonio e contrastare l’erosione e il degrado del terreno. “Inoltre, non effettuiamo alcuna concimazione”, aggiunge.

E i risultati? Decisamente incoraggianti. “Dopo 10 anni di inerbimento abbiamo osservato una selezione naturale delle piante a portamento basso che, come tali, resistono bene sia al calpestamento che alla trinciatura”, prosegue Tudino. La vasta presenza di leguminose, infine, contribuisce ad arricchire il suolo di elementi minerali, a cominciare dall’azoto.

Le buone pratiche per migliorare la produzione

Per l’azienda, che coltiva anche grano biologico Senatore Cappelli e farro nonché alcune varietà locali di mais Agostinello, fagiolo Cannellino e mele autoctone l’elenco delle best practice comprende in particolare il cosiddetto dry farming, ovvero la scelta di non utilizzare impianti di irrigazione. È la neve che fonde a fine inverno, infatti, a rappresentare la riserva idrica che si colloca in profondità nel terreno e nelle falde acquifere – di cui il Molise è estremamente ricco – poi raggiunte dalle radici dei vigneti.

Altre strategie degne di nota includono la trinciatura di tutti i residui delle potature e dell’erba e l’uso dell’agricoltura di precisione nella difesa delle colture per ridurre al minimo gli interventi. L’insieme delle buone pratiche contribuisce così a migliorare la produzione soprattutto negli anni più difficili. Ma anche a salvaguardare la biodiversità che si crea attorno ai campi favorendo lo sviluppo di una varietà di insetti utili per le piante.

Il valore aggiunto delle Lighthouse Farms

Fondata nel 2007 ed estesa su un terreno collinare caratterizzato da differenti altitudini comprese tra i 550 e i 750 metri, Agricolavinica è una delle sedici imprese agricole individuate da Re Soil Foundation come Lighthouse Farms, le aziende faro che adottano buone pratiche agronomiche e offrono soluzioni innovative nella gestione sostenibile delle risorse naturali. Una rete di aziende virtuose chiamate a sviluppare strategie replicabili anche altrove. E, ovviamente, a condividere insieme esperienze e conoscenze. “L’agricoltura, soprattutto in questo periodo storico, non si riduce a mera coltivazione”, conclude Tudino. “Oggi occorre avere anche una visione, un approccio flessibile a 360°. Per questa ragione il confronto è per noi sempre molto importante”.