Suolo, clima e resilienza: la chimica agraria in scena a Bologna
A febbraio l’evento organizzato dalla Società Italiana Chimica Agraria e dall’ateneo emiliano. I ricercatori possono presentare i propri contributi entro il 12 dicembre. Al centro della discussione le strategie agronomiche sostenibili per il sistema suolo-pianta-microbioma
di Matteo Cavallito
C’è tempo fino al 12 dicembre per presentare i propri contributi (qui tutte le informazioni) all’Agricultural Chemistry Winter School in programma a Bologna dal 2 al 5 febbraio 2026. Un evento che promette di approfondire un tema chiave come quella della relazione pianta-suolo-microbioma nel quadro del cambiamento climatico e delle interferenze umane. E, soprattutto, di farlo attraverso una lente speciale: quella della chimica agraria.
Ospitata presso il DAMSlab Auditorium dell’ateneo felsineo, la quattro giorni scientifica si rivolge a dottorandi, ricercatori post-dottorato e ricercatori in fase iniziale.
Dalla chimica agraria soluzioni sostenibili
La presenza congiunta dello stress climatico e antropico, unitamente alla necessità di garantire la sicurezza alimentare di una popolazione in crescita, evidenzia l’importanza di un approccio globale al problema con evidenti implicazioni agronomiche e ambientali. Di fronte alla crescente frequenza degli eventi estremi – come forti piogge, che provocano frane e inondazioni, ed eventi di siccità prolungata – diventa quindi necessario favorire la resilienza e la resistenza del terreno.
A questo proposito, sottolineano gli organizzatori, “il campo della chimica agraria svolge un ruolo fondamentale facilitando l’identificazione di strategie di gestione per il sistema suolo-pianta-microbioma”.
Tali strategie, proseguono, “devono essere in linea con le politiche prevalenti orientate alla sostenibilità ambientale e alla promozione di un’economia circolare”. E, aggiungono, includono pratiche come l’utilizzo di fertilizzanti organici, biostimolanti, nanofertilizzanti, microrganismi promotori della crescita e bioplastica compostabile come alternativa alla plastica convenzionale. Il risultato atteso è il mantenimento o miglioramento della fertilità e della qualità del suolo che si riflettono in un aumento della crescita e del valore nutrizionale delle piante.
Il programma
Organizzata dalla Società Italiana di Chimica Agraria (SICA) e dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’edizione di febbraio 2026 della Scuola invernale affronterà questi temi promuovendo al contempo l’importanza della ricerca nel campo della chimica agraria tra i giovani scienziati del panorama internazionale. Tre gli obiettivi dichiarati:
- facilitare lo scambio e l’approfondimento della comprensione degli aspetti teorici, concettuali e applicativi dell’ecologia del suolo, delle scienze vegetali e ambientali;
- fornire approfondimenti su nuovi approcci metodologici e analitici, creando al contempo reti di ricerca;
- consolidare le capacità di comunicazione scientifica.
Il programma prevede una serie di attività, tra cui conferenze, seminari e workshop oltre alle presentazioni da parte dei partecipanti. Le sessioni affronteranno i temi delle relazioni ecologiche del suolo nel contesto di un ambiente soggetto a cambiamenti; la capacità delle piante di adattarsi agli stress climatici; l’attività sperimentale sul campo; la valorizzazione e il riutilizzo della biomassa organica.

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