Al Salone del Gusto 2022 Slow Food di Torino dedicato alla “rigenerazione”, ampio spazio all’importanza della salute della terra. Re Soil Foundation partecipa al “Circolo del suolo”. Un percorso interattivo per scoprire il legame tra terreni sani e cibo giusto
di Emanuele Isonio
Un legame estremamente stretto ma spesso sottovalutato. É quello che lega la possibilità di avere cibo nutriente e di qualità sui nostri piatti, le attività agricole che si praticano sui terreni di tutto il mondo e la salute del suolo. Perché quest’ultimo è direttamente coinvolto nella produzione di cibo. E se soffre il terreno, difficilmente le rese agricole saranno adeguate. Lo ricordava pochi mesi fa la FAO: dalla salute dei terreni agricoli dipende il 95% della produzione del nostro cibo.
Più di 1,6 miliardi di ettari di suolo degradato per cause umane
Che la rotta non sia quella giusta lo dimostrano le previsioni che l’Agenzia ONU per l’alimentazione ha fissato per la fine dell’attuale decennio: nel 2030, l’8% della popolazione mondiale – 670 milioni di persone – potrebbe ancora soffrire la fame. Senza contare che ad oggi 3,1 miliardi di individui non hanno accesso a una dieta sana.
Senza terreni in salute però ridurre quelle cifre così drammatiche è di fatto impossibile.Anche perché, ricordava il rapporto SOLAW 2021 (“The state of the world’s land and water resources for food and agriculture“), al momento i suoli soggetti a degrado indotto dall’azione dell’uomo ammontano a 1,66 miliardi di ettari e la superficie agricola disponibile pro capite è diminuita del 22% negli ultimi 20 anni.

Andamento delle condizioni biofisiche dei terreni mondiali. FONTE: Rapporto SOLAW 2021 FAO.
Obiettivo Rigenerazione
Recuperare i suoli agricoli è quindi essenziale. Non è quindi un caso che Terra Madre Salone del Gusto 2022, lo storico appuntamento torinese organizzato da Slow Food, quest’anno ha deciso proprio di affrontare il delicato tema della rigenerazione. Tema ampio e trasversale, che Slow Food affronta da diversi punti di vista. Dalla produzione al consumo di cibo, passando per la distribuzione e focalizzandosi sulle conseguenze ambientali, energetiche, sociali, economiche e politiche delle scelte individuali e collettive.
In questa sfida, centrale è l’educazione dei cittadini. A partire dai più giovani, che rischiano di affrontare di più sulla propria pelle i costi dell’inazione. «Educazione non è solo uno dei tre pilastri della nostra azione politica attuale e futura, ma uno dei presupposti della rigenerazione di cui parliamo quest’anno” spiega Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. “Si tratta di una sorta di ri-educazione che ci consegni quella consapevolezza, umile e integra, necessaria a ritrovare il nostro posto nel mondo e nella natura alla quale apparteniamo. Oggi come mai prima, l’educazione rigenerativa che Slow Food promuove richiede di riflettere sull’interconnessione col vivente tutto, di comprendere le nostre azioni e le loro conseguenze, di uscire dalla logica estrattiva dell’abuso per fare finalmente ingresso in una dimensione di rispetto ecosistemico”.
Il Circolo del Suolo
Al Salone 2022, da domani 22 settembre fino a lunedì 26, verrà aperto al pubblico il Giardino dell’Educazione. All’interno del giardino, gli “esploratori” più curiosi troveranno il Circolo del Suolo. Un percorso ludico didattico, a fruizione libera e gratuita, elaborato grazie al contributo di Ecofficina e al Soil education kit di Re Soil Foundation, per imparare da dove ha origine tutto il nostro cibo: il suolo. Cinque tappe utili a scoprire le caratteristiche di un suolo fertile, come conservarlo tale e per avere alimenti di qualità.
Ma il contributo di Re Soil Foundation ed Ecofficina si svilupperà anche all’interno della mostra “Nel nostro piatto”, organizzata in quattro isole, 16 postazioni, 5 monitor tattili, 18 capitoli e 54 giochi e attività individuali e di gruppo, suddivise tra lo Spazio della Regione Piemonte e il Giardino dell’Educazione. Un exibit interattivo e multimediale sulle ricadute economiche, sociali e ambientali delle nostre scelte di cibo e dell’uso agricolo del territorio.
“Siamo lieti di poter fornire il nostro contributo all’interno di questi percorsi didattici. Sono strumenti utilissimi per aumentare la consapevolezza sull’emergenza suolo e sull’importanza di diffondere le buone pratiche per la sua rigenerazione. La tutela degli ecosistemi passa per l’adozione di abitudini alimentari e di consumo capaci di aiutare ad avere terreni in salute. È una sfida che possiamo vincere solo facendo ognuno la propria parte” commenta Margherita Caggiano, responsabile Comunicazione di Re Soil Foundation.