21 Febbraio 2025

I pilastri dell’agricoltura Ue del futuro? Salute del suolo e living labs

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La Commissione Ue ha presentato la Vision for Agriculture and Food 2040: cura del suolo, innovazione e ricerca sono decisive per il raggiungimento della neutralità climatica entro la metà del secolo

di Matteo Cavallito

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“Un suolo sano è la base dell’agricoltura di oggi e di domani. Allo stesso tempo, i terreni europei sono messi a dura prova da fattori quali il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’inquinamento e, in alcuni casi, una loro gestione insostenibile. Per affrontare questo problema, la Commissione incentiverà e sosterrà le pratiche agricole per il recupero, la tutela e il miglioramento della salute dei suoli stessi”. Lo afferma la Commissione europea nella sua Vision for Agriculture and Food, un documento presentato nei giorni scorsi che delinea il futuro del settore nel Continente per i prossimi 15 anni.

Lanciata come iniziativa prioritaria per i primi 100 giorni della nuova Commissione, la Visione “punta ad assicurare la competitività e la sostenibilità nel lungo periodo” di un comparto chiave che, dicono le statistiche, genera in Europa 900 miliardi di valore aggiunto all’anno e garantisce 30 milioni di posti di lavoro.

Quattro aree di intervento

Quattro le principali aree di intervento individuate. L’agricoltura, sottolinea la Commissione, deve offrire innanzitutto stabilità per attrarre le giovani generazioni garantendo redditi equi e un sostegno pubblico mirato. Il settore, inoltre, dovrà essere competitivo con l’impiego di standard di produzione armonizzati in merito a pesticidi e al benessere degli animali che, ricorda la UE, si applicano anche ai prodotti importati.

In terzo luogo, il comparto deve contribuire alla transizione ecologica attraverso verso un’economia a bassa emissione di carbonio con pratiche sostenibili valutabili e misurabili. Le aree rurali, infine, devono garantire condizioni di vita e di lavoro eque. In questo ambito, l’impegno degli operatori del settore per la sostenibilità agricola deve includere l’accessibilità alimentare, l’innovazione e la riduzione degli sprechi.

La salute del suolo è decisiva

Il documento, non a caso, sottolinea quindi l’importanza della salute del suolo per il raggiungimento degli obiettivi da parte del settore agricolo. La produzione alimentare, spiegano gli autori, dipende in modo inscindibile dalla natura: il benessere dei suoli, la lotta contro le fitopatie, la qualità dell’acqua e dell’aria, in questo senso, sono quindi i fattori cruciali per garantire la sostenibilità del comparto. “Il settore della produzione alimentare si basa sugli ecosistemi ed è inestricabilmente legato ad essi come nessun altro”, si legge nel documento.

Il settore agro-alimentare, inoltre, gioca anche un ruolo fondamentale per il raggiungimento della neutralità climatica entro la metà del secolo.

Un traguardo, quello fissato dalla UE, che deve essere centrato anche con l’impiego di politiche efficaci capaci di premiare le buone pratiche agricole che offrono un contributo in tal senso. “Le attività agricole possono rimuovere il carbonio dall’atmosfera per conservarlo nel suolo e nella biomassa”, ricorda ancora la Commissione. “Nella maggior parte dei casi, queste attività rendono la produzione di cibo più resistente ai danni causati dal clima, contribuendo così alla sicurezza alimentare”.

Ricerca e innovazione come motori del cambiamento

Nella Visione si sottolinea poi il ruolo della conoscenza e dell’innovazione nel comparto in linea con la Strategia per il suolo sostenuta a sua volta dalla Missione UE A Soil Deal for Europe che punta a creare 100 Living Labs e Lighthouse Farms, le strutture di ricerca e innovazione per la salute del terreno. La missione, si legge nel documento, “sostiene gli agricoltori nella transizione verso pratiche sostenibili per il suolo attraverso una combinazione di ricerca, investimenti e sperimentazioni sul campo che dovrebbe proseguire nel tempo per ripristinare la salute dei suoli UE entro il 2050”.

La digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, la ricerca e le tecnologie innovative in generale, sottolineano gli autori, hanno il potenziale per rivoluzionare l’agricoltura e ridurre i costi a beneficio dei coltivatori stessi. In questo quadro, i Living Labs, in particolare, costituiscono “una risorsa senza precedenti per aiutare gli agricoltori a migliorare i loro terreni in un contesto caratterizzato da prezzi elevati dei fertilizzanti, scarsità d’acqua e la presenza di fenomeni estremi come le alluvioni”.