Economia circolare, così i ricercatori trasformano gli scarti in bioprodotti
Attivo in Grecia, Italia, Spagna e Svezia, il progetto europeo Biorecer punta a creare nuove catene di valore grazie alla realizzazione di bioprodotti basati sul recupero circolare degli scarti organici
di Matteo Cavallito
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Trasformare i rifiuti organici in bioprodotti riducendo la dipendenza dalle fonti fossili, promuovere una gestione circolare delle risorse, contrastare il greenwashing e creare nuove opportunità di valorizzazione per il comparto agricolo. Sono questi i principali obiettivi del progetto BIORECER, un’iniziativa, finanziata dall’Unione Europea, che punta a creare nuove risorse per il suolo e le coltivazioni – come biofertilizzanti o additivi organici – attraverso il riciclo degli scarti urbani, agricoli, della pesca e della silvicoltura.
Le azioni in quattro Paesi
Quattro le regioni di altrettanti Paesi europei che ospitano le attività di ricerca del progetto, sottolinea un articolo pubblicato sulla rivista della Commissione UE, Horizon: la Macedonia Centrale in Grecia, la Galizia in Spagna, la Lombardia in Italia e la Vӓsternorrland, in Svezia. Molteplici i prodotti di scarto studiati. “In Grecia, i ricercatori stanno esplorando possibili scenari per il riutilizzo dei rifiuti biologici provenienti da fonti quali la potatura delle colture arboree, i residui della lavorazione delle olive e dell’uva e gli avanzi vegetali delle colture cerealicole”, spiega l’articolo.
In Lombardia, la ricerca “si concentrerà maggiormente sui rifiuti biologici urbani, soprattutto quelli provenienti dalle acque reflue, oltre che sugli scarti alimentari delle grandi aziende”.
L’obiettivo è quello di realizzare bioprodotti come “prodotti chimici organici e fertilizzanti a base biologica”. In Galizia, dove è fiorente il settore della pesca, i ricercatori “stanno valutando opzioni di riutilizzo per le enormi quantità di scarti di pesce e acqua di cottura generate dall’industria conserviera del settore ittico”. In Svezia, infine, si punta a valorizzare le risorse di scarto del comparto forestale come “detriti composti da rami, radici e cime di alberi, segatura, corteccia e fanghi”.
Creare nuove catene del valore con i bioprodotti
Trasformando i rifiuti organici in bioprodotti, il progetto, inserito nel Piano d’Azione europeo per l’economia circolare, vuole creare nuove opportunità economiche contribuendo alla riduzione dei rifiuti. Attraverso un uso circolare dei materiali, insomma, gli agricoltori possono far crescere il valore della loro attività.
“Per esempio, gli agricoltori possono bruciare gli scarti di attività come la potatura o utilizzarli per attività economiche di valore inferiore come la produzione di biogas o biofertilizzanti”, ha spiegato Sotiris Patsios, ricercatore del Centre for Research and Technology Hellas (CERTH) di Salonicco impegnato nel progetto in Grecia. “Vogliamo sviluppare catene di produzione con un più alto valore economico, come quelle relative a una più ampia gamma di biomateriali e prodotti biochimici”. Altri esempi includono i prodotti da costruzione in legno, come i pannelli truciolari, realizzati con biomateriali compositi.
Certificazione e tracciabilità
Uno degli ostacoli principali per il riutilizzo dei materiali di scarto, ricorda Horizon, è la necessità di garantirne qualità e sicurezza. Per questo, il progetto si sta anche concentrando sulla creazione di un sistema di certificazione per i bioprodotti migliorando i metodi di attestazione già disponibili come ISCC PLUS, Forest Stewardship Council e altri ancora. In questo modo si potrebbe così favorire l’accettazione e la diffusione dei bioprodotti nell’industria e tra i consumatori.
Un altro obiettivo, infine, è il contrasto al fenomeno del greenwashing. I ricercatori stanno lavorando per sviluppare schemi di tracciabilità e di raccolta dati affidabili, per garantire che i prodotti realizzati rispettino realmente gli standard ambientali e non siano, semplicemente, pubblicizzati come tali in modo ingannevole.

Denise Nys, Pexels free to use
Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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