Una ricerca ha esaminato 381 pesticidi usati negli USA. Diminuiscono le quantità ma la dannosità per gli insetti impollinatori è esplosa. Per il World Bee Day, la FAO ha sottoscritto un’intesa con la federazione mondiale apicoltori. “Senza le api, a rischio il 75% della produzione agricola”
di Emanuele Isonio
Ascolta “Api, tossicità dei pesticidi raddoppiata in 25 anni” su Spreaker.
Nell’ultimo quarto di secolo, la tossicità di 381 pesticidi ai danni di api, altri insetti impollinatori e invertebrati acquatici è più che raddoppiata. La scoperta è contenuta in uno studio sviluppato dall’università di Coblenza e Landau in Germania che ha puntato l’attenzione sui prodotti utilizzati nell’attività agricola negli Stati Uniti. Un risultato alquanto preoccupante che viene posto sotto i riflettori grazie al World Bee Day che si celebra oggi in tutto il globo. “Tre colture alimentari su quattro nel mondo – ricorda la FAO – dipendono in una qualche misura dalle api e dagli altri impollinatori. Tuttavia, la moria di questi insetti sta crescendo. Eppure l’economia alimentare globale sta mostrando un notevole aumento della domanda di servizi di impollinazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo”.
Neonicotinoidi e piretroidi
Secondo la ricerca tedesca, basata su dati della United States Geological Survey e dell’Agenzia federale per la Protezione ambientale (EPA), l’uso complessivo di pesticidi è diminuito. Ma è aumentato l’utilizzo di neonicotinoidi, insetticidi chimicamente correlati alla nicotina, particolarmente tossici per le api. In modo analogo è cresciuto anche l’uso di piretroidi, che danneggiano in particolare gli invertebrati acquatici come crostacei, effimere e libellule. “Entrambi sono meno tossici per i vertebrati come uccelli, pesci e mammiferi. E infatti la tossicità del gruppo di pesticidi analizzati è diminuita” ha spiegato a Environmental Health News Ralf Schulz, professore di Resilienza dell’ecosistema all’università di Coblenza e autore principale dello studio.
Per giungere a tali conclusioni, Schulz e il suo team hanno esaminato le quantità totali di ciascun pesticida applicato annualmente dal 1992 al 2016 e le rispettive tossicità. “I neonicotinoidi sono pesticidi sistemici” prosegue Schulz. “Vengono quindi assorbiti dalle piante e viaggiano attraverso i loro tessuti. Molti impollinatori sono strettamente correlate con le specie bersaglio che i pesticidi puntano a debellare. L’irrorazione dei raccolti con i neonicotinoidi causa quindi la morte anche delle api. “Effetti collaterali” di un abuso di chimica che ha però ricadute negative sui servizi ecosistemici assicurati dagli impollinatori. E, di conseguenza, anche sulla qualità dei terreni e delle aree in cui essi vivono. “Piccole cose che governano il mondo”, per usare la definizione di Edward Osborne Wilson, uno dei più influenti biologi statunitensi.

Le api e insetti impollinatori in generale hanno un ruolo cruciale per la nostra sicurezza alimentare e per gli ecosistemi. Qui, 5 dei “servizi” garantiti dalla loro presenza. FONTE: Archivio FAO.
Dalle api dipendono 87 delle principali colture alimentari
Per capire le conseguenze economiche, oltre che ambientali, del fenomeno, è utile ricordare che dagli impollinatori passa la riproduzione del 90% delle piante da fiore della Terra. Solo negli Stati Uniti, contribuiscono ogni anno con 24 milioni di dollari all’economia nazionale. Circa 15 milioni derivano dalle api mellifere, che hanno un ruolo fondamentale nella produzione di frutta e verdura. A livello mondiale influenzano il 75% della produzione agricola, aumentando le rese di 87 delle principali colture alimentari in tutto il mondo, oltre a molti medicinali di origine vegetale.
Eppure, tra il 2008 e il 2013, il 23% delle api selvatiche è andato perduto. “Alla base della perdita di api e impollinatori – ricorda QU Dongyu, direttore generale della FAO – ci sono diversi fattori: l’agricoltura intensiva, le monocolture, l’ampio uso di pesticidi chimici, l’innalzamento delle temperature globali, la perdita di habitat a causa di urbanizzazione e cementificazione e diverse fonti di inquinamento atmosferico”.
Proprio per contrastare le cause di morte delle api e per diffondere buone pratiche fra agricoltori e cittadini, la FAO ha sottoscritto oggi un memorandum d’intesa con Apimondia, la federazione internazionale delle associazioni di apicoltori. “È il momento di ripensare a come ci relazioniamo rispetto a natura, api e altri impollinatori e a quali azioni possiamo intraprendere per sostenere questi minuscoli lavoratori” sottolineano gli esperti dell’Agenzia ONU. Tre le tre azioni concrete consigliate: diffondere anche a livello urbano le piante da fiore, ridurre drasticamente l’uso di insetticidi e di chimica di sintesi, diffondere tra bambini e ragazzi la consapevolezza del ruolo delle api per la nostra sicurezza alimentare.
Nella UE, campagna per una legge anti-pesticidi
Intanto a livello europeo è in corso una campagna per spingere la Commissione europea a mettere definitivamente al bando tre pesticidi tossici per la vita delle api: Sulfoxaflor, Belfluralin e Cipermetrina. Per trasformare la richiesta in una proposta di legge di iniziativa popolare (ICE) serve un milione di firme di cittadini europei da raccogliere entro giugno. Se si raggiungerà il traguardo, la Commissione dovrà prendere necessariamente posizione rispetto alla proposta e a pubblicare un comunicato ufficiale. Al tempo stesso, il Parlamento europeo deve tenere un’udienza pubblica sull’argomento. La proposta può diventare quindi legge in tutta l’Unione.