Asia, fenomeni di siccità lampo sempre più frequenti
In alcuni Paesi dell’Asia, segnala una ricerca, la frequenza degli eventi di siccità improvvisa è aumentata dal 20 all’80% in appena due decenni. Ma il fenomeno è ormai globale
di Matteo Cavallito
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“Le siccità improvvise si estenderanno e si aggraveranno in futuro nei Paesi dell’Asia meridionale, con un impatto sui settori dell’acqua, dell’agricoltura e dell’energia”. Lo ha affermato Ashok Mishra, docente della Texas A&M University impegnato, insieme ad altri ricercatori provenienti da diversi Paesi, a esaminare in uno studio quali fattori giochino un ruolo chiave nell’origine di questi fenomeni che, hanno osservato da tempo gli scienziati, si caratterizzano per l’insorgenza di ondate di calore più estreme nel confronto con quelle che accompagnano le siccità stagionali classiche.
La ricerca, che ha coinvolto studiosi provenienti dalle università di Nanjing (in Cina), Peshawar (Pakistan), Jodpur (India) oltre che dalla Seoul National University of Science and Technology e dal Center for Forested Wetlands Research del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), è stata pubblicata sulla rivista Communications Earth & Environment.
La siccità improvvisa peggiora con il cambiamento climatico
Lo studio si è soffermato sul caso asiatico, spiegano gli autori in una nota pubblicata dall’università texana. Ma i risultati raggiunti possono essere applicati ad altre aree del mondo che sperimentano queste improvvise carenze idriche.
Nell’occasione, i ricercatori hanno potuto analizzare diversi aspetti delle siccità improvvise, tra cui la velocità di insorgenza, la gravità e la durata. Hanno anche esaminato il ruolo che la circolazione atmosferica – ovvero i meccanismi e i processi attivi nella troposfera che contribuiscono a riequilibrare le differenze di pressione e di temperatura – e i cambiamenti climatici svolgono nella variabilità della siccità. Proprio il riscaldamento globale, spiegano gli autori, è destinato a impattare su questi eventi siccitosi rendendoli più intensi nel tempo.
La frequenza aumenta anche dell’80%
Nel corso dello studio, spiegano gli autori, “Abbiamo scoperto che le siccità improvvise sono più comuni e intense durante la stagione dei raccolti, soprattutto nell’India centrale, nel Pakistan occidentale e nell’Afghanistan orientale. Questi episodi sono causati da modelli atmosferici persistenti che bloccano il trasporto dell’umidità verso l’Asia meridionale”.
Inoltre, “Dai risultati delle serie temporali, risulta evidente che la frequenza della siccità improvvisa in primavera e in estate è aumentata del 20, del 40, del 60 e dell’80% circa rispettivamente in Sri Lanka, Afghanistan, Pakistan e India tra il 2000 e il 2020″.
I dati, infine, “suggeriscono che le siccità improvvise si estenderanno e si aggraveranno in futuro, richiedendo misure di adattamento per i settori dell’acqua, dell’agricoltura e dell’energia”. Imponendo, concludono gli autori, lo sviluppo di nuovi strumenti di quantificazione e previsione di questi fenomeni critici che, riducendo la disponibilità di acqua e l’umidità del suolo, creano problemi in diversi settori e impattano negativamente sui servizi ecosistemici.
Tre quarti del Pianeta sperimenta già una crescita del fenomeno
Il legame tra la diffusione della siccità lampo e il cambiamento climatico è già stato osservato in altre occasioni. Lo scorso anno, ad esempio, in uno studio pubblicato sulla rivista Science, alcuni ricercatori, guidati dal docente della National Natural Science Foundation of China, Xing Yuan, hanno preso in esame i dati sull’umidità del suolo in tutto il mondo dal 1951 al 2014 calcolando il tasso di inaridimento dei terreni all’inizio e alla fine dei periodi critici.
“Le siccità improvvise si sono verificate frequentemente in tutto il mondo, con una manifestazione rapida che sfida le capacità di monitoraggio e previsione del fenomeno”, osserva la ricerca.
“I ritmi di intensificazione sono aumentati su scale temporali sub-stagionali e si è verificata una transizione verso un maggior numero di siccità improvvise nel 74% delle regioni globali identificate dal Rapporto speciale sugli eventi estremi negli ultimi 64 anni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU”. In futuro, inoltre, “si prevede che la transizione si estenderà alla maggior parte delle aree terrestri, con aumenti maggiori negli scenari a più alte emissioni”.

Foto: Bioversity International/S.Landersz ATTRIBUTION-NONCOMMERCIAL-NODERIVS 2.0 GENERIC CC BY-NC-ND 2.0 Deed
Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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