L’agroforestazione ha ridotto il disboscamento nel Sud-est asiatico
Uno studio ha misurato l’impatto dell’agroforestazione nell’area: salvati oltre 250mila ettari all’anno con quasi 59 milioni di tonnellate di CO2 risparmiata
di Matteo Cavallito
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L’agroforestazione può essere una soluzione naturale per contrastare il disboscamento e mitigare il cambiamento climatico, soprattutto nelle regioni tropicali con elevate riserve di carbonio. Lo evidenzia, il caso del Sud-est asiatico, dove questa particolare pratica che combina la tutela delle piante native con le coltivazioni agricole, ha dato risultati complessivamente positivi.
A sostenerlo i ricercatori provenienti dalla National University of Singapore, dalla Vietnam National University di Hanoi e dell’Università Chulalongkorn di Bangkok, in Thailandia. Il cui studio, pubblicato su Nature Sustainability, ha valutato l’andamento dei tassi di deforestazione in 38 regioni subnazionali dell’area tra il 2015 e il 2023.
L’agroforestazione impatta sul clima?
“L’agroforestazione, ovvero l’integrazione di alberi e arbusti nei paesaggi agricoli, può offrire molteplici benefici ecologici e socioeconomici, tra cui una maggiore biodiversità, una migliore salute del suolo, un aumento della produttività agricola e il sequestro del carbonio”, spiegano i ricercatori. I suoi molteplici benefici, aggiungono, sono stati ampiamente studiati. Alcune questioni, tuttavia, rimangono in sospeso a cominciare dalla capacità di questa strategia di influenzare l’utilizzo del suolo e il saldo totale delle emissioni di carbonio.
“Finora non è chiaro se l’agroforestazione abbia effetti positivi sul clima su vasta scala”, prosegue lo studio. “Sono stati ipotizzati diversi meccanismi attraverso i quali questa pratica potrebbe far aumentare o ridurre la deforestazione, ma di rado il loro effetto cumulativo è stato verificato”.
Secondo alcuni, questa strategia può offrire nuove fonti di reddito alle comunità locali riducendo la necessità del disboscamento per la creazione di terreni agricoli. Secondo un’altra ipotesi, invece, quando diventa molto redditizia essa può incentivare ulteriore distruzione boschiva e lo sviluppo di infrastrutture per il trasporto dei prodotti.

Effetti dell’agroforestazione sul disboscamento nei Paesi del Sud-est asiatico. a) Effetto del trattamento dell’agroforestazione sulla deforestazione: un effetto negativo indica una riduzione della deforestazione, un effetto positivo evidenzia un aumento della deforestazione. b) Tassi medi annui di deforestazione tra il 2015 e il 2023. c) Area agroforestale come percentuale di ogni pixel di 1 km. d) Area forestale ad alto stock di carbonio (HCS) con oltre 75 tonnellate di carbonio per fuori terra come percentuale di ogni pixel di 1 km. Fonte: Teo, H.C., Lamba, A., Ng, S.J.W. et al. Reduction of deforestation by agroforestry in high carbon stock forests of Southeast Asia. Nat Sustain (2025). Attribuzione-Non commerciale-Non derivati 4.0 Internazionale CC BY-NC-ND 4.0 Deed
Salvati 250mila ettari di foresta
Lo studio ha utilizzato un’analisi causale per valutare come l’agroforestazione influenzi il taglio delle aree boschive nelle regioni dell’Asia sudorientale. I dati raccolti sul periodo in esame hanno fornito alcune indicazioni rilevanti. In generale, ad esempio, tale pratica ha portato in media a una riduzione del disboscamento in una misura del 1,08%.
Questo effetto, osservato in 22 delle 38 regioni analizzate, si è tradotto in una tutela aggiuntiva di oltre 250mila ettari all’anno e una riduzione delle emissioni pari a quasi 59 milioni di tonnellate di CO2.
I ricercatori hanno osservato come nelle altre 16 regioni monitorate la deforestazione sia aumentata negli anni ma in una misura minore (0,64%). L’agroforestazione, inoltre, ha avuto un impatto positivo in molte aree ricche di foreste con alte concentrazioni di carbonio e caratterizzate, spesso, da habitat preziosi per la conservazione della biodiversità di specie.
Decisiva la gestione comunitaria
In generale la pratica colturale ha ridotto il disboscamento nel Laos, in alcune aree del nord Vietnam, nel Myanmar settentrionale e orientale, a Sumatra, nel Borneo e nella Malesia peninsulare. La deforestazione, per contro, è aumentata nella Cambogia orientale. Ma quali sono stati i fattori decisivi? Studi precedenti hanno mostrato che l’agroforestazione è influenzata da molti fattori tra cui la scelta di una gestione comunitaria. Un aspetto che trova sostegno dall’esperienza più recente.
“L’Indonesia ha rapidamente ampliato i terreni designati come ‘aree forestali sociali’ che sono passati dagli 1,8 milioni di ettari del 2018 ai 5 milioni del 2022 includendo, tra gli altri usi consentiti, l’agroforestazione gestita dalle comunità”, spiegano gli studiosi.
“Se ben attuata e gestita, essa può contribuire in modo significativo, attraverso il sequestro di carbonio in situ e la deforestazione evitata, a far sì che l’Indonesia raggiunga la neutralità di carbonio nel settore forestale e negli altri usi del suolo”. In futuro strategie come la tutela dei diritti sulla terra e la collaborazione con le comunità locali continueranno a favorire il successo dell’agroforestazione e la riduzione delle emissioni e, per questo, “saranno fondamentale per consentire al Sud-est asiatico di raggiungere i suoi obiettivi climatici”.

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Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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