26 Novembre 2025

Imballaggi compostabili, ecco le prime linee guida per agroalimentare e packaging

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Le ha stilate la Compostable by Design Platform. Obiettivo: migliorare la raccolta dei rifiuti organici, aiutando l’industria alimentare a scegliere packaging compostabili

di Emanuele Isonio

 

I rifiuti organici prodotti dalle famiglie italiane, rivela un recente rapporto di Cittadinanzattiva basato su dati ISPRA, rappresentano circa il 38% del totale dei rifiuti raccolti ogni giorno. Gestire al meglio tale frazione è quindi fondamentale sia per raggiungere gli obiettivi generali di riciclo ma soprattutto per riuscire a riportare preziosa sostanza organica nei terreni agricoli sottoforma di compost, anziché sprecarla destinandola all’incenerimento o allo smaltimento in discarica.

Il valore degli imballaggi compostabili

Per arrivare a una gestione virtuosa di tale frazione di rifiuti, un vantaggio concreto può venire dai prodotti e dagli imballaggi compostabili. Il motivo è presto detto:

essi infatti si degradano insieme ai rifiuti organici, aumentando quindi la quantità dei materiali trasformabili in compost e migliorando al tempo stesso la qualità della raccolta differenziata perché diminuiscono gli errori di conferimento da parte dei cittadini. In questo modo, attivano un processo virtuoso che aiuta a chiudere il ciclo dei materiali, sostenendo l’economia circolare e diminuendo le emissioni di gas serra.

Linee guida per agroalimentare e packaging

Per attivare questo circolo virtuoso occorre però che l’industria agroalimentare e del packaging e i decisori politici comprendano come e quando l’impiego di imballaggi e prodotti compostabili sia coerente con i principi dell’economia circolare e con le principali normative di settore, tra cui la Direttiva SUP e il Regolamento imballaggi (PPWR). Tale esigenza ha portato alla nascita delle prime “Linee guida per la progettazione compostabile”. A realizzarlo, la Compostable by Design Platform (CbDP), iniziativa avviata nel 2023 dai diversi attori del settore del packaging compostabile.

La piattaforma, della quale fanno parte tra gli altri BASF, Novamont, TotalEnergies Corbion, Biotec, PepsiCo, Nescafé Dolce Gusto, CIC, TÜV Austria, è nata con diversi obiettivi:

  • garantire che i materiali compostabili siano effettivamente accettati negli impianti di riciclo organico su larga scala in Europa, incrementando la quantità e la qualità del compost prodotto.
  • Migliorare la circolarità dei materiali contaminati da rifiuti alimentari o che potrebbero finire smaltiti con i rifiuti organici.
  • Individuare percorsi mirati affinché i prodotti compostabili possano essere trattati in modo adeguato e con le corrette tecnologie di processo.

Frutto di una collaborazione intersettoriale, le Linee guida CbDP, elaborate su rigorose basi scientifiche, forniscono un quadro coerente per progettare, testare e immettere sul mercato soluzioni compostabili funzionali, in concreto, al riciclo della frazione organica.

Un albero per scegliere bene

“Imballaggi e prodotti compostabili possono svolgere un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi dell’economia circolare europea, ma i progressi concreti dipendono dall’azione collettiva” commenta Afsaneh Nabifar, presidente di CbDP. “Le nostre Linee Guida, frutto di un’inedita collaborazione lungo l’intera catena del valore, offrono a imprese, regolatori e innovatori gli strumenti per progettare soluzioni compostabili realmente efficaci nel sostenere un futuro circolare per l’Europa”.

Nel documento vengono spiegati i vantaggi garantiti dai materiali compostabili e forniti criteri per la scelta di materiali certificati e la verifica della conformità di tutti i componenti, compresi inchiostri e adesivi, agli standard di riferimento. Gli autori hanno anche realizzato un albero decisionale interattivo. In questo modo, si aiutano designer e imprese a valutare, nella pratica, quando la compostabilità può rappresentare un’opzione sostenibile, con particolare attenzione a prodotti soggetti a contaminazione alimentare, componenti comuni nel flusso del rifiuto organico o impiegati in sistemi chiusi.

Albero decisionale per valutare quando la compostabilità può rappresentare un’opzione sostenibile. FONTE: “Compostable by Design Guidelines”.

Albero decisionale per valutare quando la compostabilità può rappresentare un’opzione sostenibile. FONTE: “Compostable by Design Guidelines”.

15 best practice per ridurre le contaminazioni

La pubblicazione è corredata anche da una serie di esempi pratici che aiutano a comprendere i tanti ambiti nei quali i prodotti compostabili ideati dall’industria sono già oggi in grado di fornire una risposta concreta all’esigenza di valorizzare la frazione umida dei rifiuti, facilitandone la raccolta differenziata e la successiva trasformazione in compost, riducendo il rischio di contaminazione da parte di matrici non compostabili.

Si va dalle etichette adesive per la frutta e la verdura alle capsule e cialde per caffè, thé e altre bevande. Ad essi si aggiungono i sacchetti per il sottovuoto, gli involucri flessibili per il burro e i formaggi morbidi, le bustine per i condimenti monodose, la carta forno, le stoviglie, i bicchieri e le posate per il cibo da asporto o da utilizzare nella ristorazione collettiva, i contenitori per le piantine da vivaio. E ovviamente, le buste per i rifiuti organici, utilissime per aiutare le famiglie italiane e gli operatori commerciali a semplificare (e rendere più pulite) le operazioni di raccolta e conferimento.