Una vitamina può decodificare le interazioni tra i microbi del suolo
I corrinoidi, una categoria di nutrienti a cui appartiene la vitamina B12, influenzano la funzionalità dei microbiomi del terreno, spiegano due studi dell’Università di Berkeley
di Matteo Cavallito
Indagando sui corrinoidi, una famiglia di nutrienti a cui appartiene la vitamina B12, è possibile individuare le risposte dei microbi al loro ambiente valutando come queste ultime influenzino la funzione del microbioma del suolo. Lo evidenziano due diversi studi pubblicati sul Multidisciplinary Journal of Microbial Ecology. Le ricerche, a cura dell’Università di Berkeley, hanno preso in esame lo stesso tipo di suolo di prateria e hanno consentito di tracciare un quadro complessivo.
“All’interno di una porzione minima di suolo si trovano miliardi di microorganismi che vivono insieme come una comunità, condividendo e competendo per le risorse. Nel loro insieme, queste comunità hanno un impatto sorprendente sul Pianeta, ad esempio sequestrando il carbonio dall’atmosfera”, osservano i ricercatori in una nota della stessa università californiana.
La relazione tra i microbi e la vitamina B12
Nel corso di uno di questi due studi, i ricercatori hanno isolato i batteri dal suolo e li hanno analizzati in laboratorio, mettendo in coltura più di 100 specie batteriche diverse, 37 delle quali scoperte per la prima volta. “Abbiamo isolato e caratterizzato una collezione tassonomicamente diversificata di 161 batteri del terreno provenienti da un singolo sito di ricerca”, spiegano gli autori.
Che aggiungono: “La maggior parte dei batteri dipendenti da questo genere di nutrienti ha dimostrato di preferire la B12 ad altri corrinoidi, mentre tutti i produttori testati sintetizzano questa stessa vitamina, il che evidenzia la compatibilità metabolica tra produttori e consumatori”.
Un secondo studio si è concentrato sull‘impatto dei corrinoidi sull’ambiente del suolo e sulla capacità degli stessi di influenzare la composizione della comunità microbica. Gli scienziati, innanzitutto, hanno rilevato un’ampia presenza di vitamina B12 nel terreno. Aggiungendone di ulteriore, ha osservato Alexa Nicolas, ricercatrice e co-autrice dello studio, “la composizione della comunità batterica non è variata, ma l’aggiunta di corrinoidi alternativi ha provocato diversi cambiamenti nella comunità del suolo”. L’analisi ha permesso di individuare quali batteri forniscano i nutrienti evidenziando inoltre l’impatto di questi ultimi.
“Le colture di arricchimento e i microcosmi di terreno seminati con diversi corrinoidi hanno mostrato cambiamenti distinti nella composizione delle comunità batteriche, avvalorando l’ipotesi che la struttura dei nutrienti stessi possa plasmare le comunità“, spiega la ricerca.
Il contesto ambientale, nel dettaglio, avrebbe influenzato le risposte della comunità microbica. “I risultati indicano che i corrinoidi sono determinanti per la struttura del microbioma del suolo e suggeriscono che i serbatoi ambientali di micronutrienti promuovono la stabilità della comunità stessa”, conclude lo studio.
Dallo studio nuove strade per promuovere la salute del suolo
I microbi, ricordano gli autori, hanno un ruolo decisivo nel garantire l’equilibrio dei terreni aiutando questi ultimi a mantenere la salute degli ecosistemi immagazzinando materia organica, alimentando il ciclo dei nutrienti, trattenendo e filtrando l’acqua e fornendo supporto alle piante. Agendo sul microbioma, di conseguenza, è possibile migliorare lo stato generale dei suoli.
Dimostrando come la presenza di alcuni nutrienti collegati alla vitamina B12 influenzi la crescita dei singoli batteri del suolo in laboratorio e la loro sopravvivenza nel terreno, osservano ancora i ricercatori, i due studi aprono così la strada allo sviluppo di nuove strategie di intervento sui microbi per promuovere il benessere dei terreni.

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