28 Maggio 2025

Bioplastiche compostabili, il riciclo sfiora il 58%

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Presentata la relazione 2024 del Consorzio Biorepack. Balzo in avanti (anche al Sud) della popolazione coperta dai servizi di riciclo, che tocca l’85%, con 9 regioni già oltre il 97%. Ai Comuni ed enti gestori riconosciuti 12,7 milioni di corrispettivi economici. I numeri confermano lo stretto legame tra bioplastiche compostabili e raccolta dell’umido

di Emanuele Isonio

 

A circa tre anni dall’inizio dell’operatività del Consorzio Biorepack, i numeri relativi alla gestione e al riciclo organico delle bioplastiche compostabili fotografano un sistema – primo in Europa – efficiente e oramai consolidato. A confermarlo sono non solo i dati sui tassi di riciclo ma anche quelli relativi alla popolazione servita, ai Comuni convenzionati e ai corrispettivi economici ad essi riconosciuti.

Già superato l’obiettivo 2030

Sul fronte del riciclo – rivela la Relazione di gestione 2024 del consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, presentata oggi a Milano nel corso dell’assemblea annuale dei consorziati – il tasso ha raggiunto il 57,8%, in crescita di circa 2 punti percentuali nel confronto con l’anno precedente.

Il tasso di riciclo supera così di otto punti percentuali il tasso di riciclo europeo 2025 sulla plastica (fissato al 50%) e di tre l’obiettivo del 55% fissato per il 2030.

Il tasso di riciclo delle bioplastiche compostabili è cresciuto di 2 punti in un anno ed è già superiore di 3 punti rispetto all'obiettivo 2030. FONTE: Consorzio Biorepack

Il tasso di riciclo delle bioplastiche compostabili è cresciuto di 2 punti in un anno ed è già superiore di 3 punti rispetto all’obiettivo 2030. FONTE: Consorzio Biorepack

Nello stesso arco temporale, la popolazione italiana coperta dai servizi di raccolta e riciclo organico delle bioplastiche compostabili fa segnare un vero e proprio boom: ha superato infatti l’85%, con una crescita di 11 punti percentuali rispetto al 2023. In 9 regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria e Puglia) la copertura è superiore al 97%.

Anche il Sud Italia cresce

L’aumento è particolarmente marcato nelle regioni del Sud Italia: la Calabria raggiunge il 100% della popolazione (+76 punti percentuali), la Campania che sale di 34 punti percentuali e la Puglia che raggiunge il 100%. Al Centro, l’incremento è guidato da Lazio e Umbria, mentre al Nord si consolidano i già elevati livelli, con in particolare il Friuli-Venezia Giulia che segna +23 punti percentuali e il Piemonte che segna +10 punti percentuali.

I tassi di copertura della popolazione servita dalla raccolta differenziata delle bioplastiche compostabili. FONTE: Consorzio Biorepack

I tassi di copertura della popolazione servita dalla raccolta differenziata delle bioplastiche compostabili. FONTE: Consorzio Biorepack

“Sono numeri che ci riempiono di orgoglio. In poco più di tre anni di attività abbiamo raggiunto risultati che certamente, all’inizio, non potevano essere dati per scontati e oggi possiamo dire che il nostro consorzio, primo in Europa nel suo genere, è presente in tutta Italia” commenta il presidente di Biorepack, Marco Versari.

“Tutto ciò conferma il valore delle attività realizzate dal nostro consorzio e dimostrano l’importanza per il Paese di poter contare su un soggetto capace di costruire sinergie e alleanze con chi, a livello locale e regionale, si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti organici e compostabili. Valorizzarli nel modo migliore significa infatti non sprecare una frazione dei rifiuti importante sia per quantità sia per l’apporto che può fornire nella sfida di proteggere e aumentare la fertilità dei nostri terreni agricoli, contrastandone il degrado. E in questo quadro, gli imballaggi in bioplastica compostabile si confermano uno strumento importante per aumentare qualità e quantità della raccolta della frazione organica dei rifiuti”.

Da non sottovalutare tra l’altro che le attività del Consorzio si traducono, per i soggetti convenzionati, in preziose risorse economiche: nel 2024 i corrispettivi riconosciuti ai Comuni e agli enti che si occupano per loro conto della differenziata hanno raggiunto i 12,7 milioni di euro a copertura dei costi di raccolta, trasporto e trattamento degli imballaggi in bioplastica compostabile contenuti nell’umido.

La sfida per una raccolta di maggior qualità

Per migliorare ulteriormente i risultati di riciclo occorre anzitutto aumentare la qualità della raccolta dei rifiuti organici. “Il problema principale è rappresentato dalla presenza dei materiali non compostabili nella FORSU. La loro eliminazione infatti comporta la rimozione di matrici biodegradabili, tra cui le bioplastiche compostabili e gli scarti derivanti dalla manutenzione del verde, penalizzando così il tasso di riciclo finale”, prosegue Versari. Importante è poi anche efficientare i sistemi di trattamento per massimizzare la conversione dei materiali compostabili in ammendanti.

Da qui l’impegno di Biorepack sul fronte della comunicazione e della ricerca. Da un lato, è essenziale promuovere le buone prassi per il miglioramento della raccolta differenziata del rifiuto umido urbano da parte dei cittadini, in modo da conferire le bioplastiche compostabili correttamente e fare in modo che nell’umido arrivino sempre meno materiali non compostabili. Dall’altro, è altrettanto importante stimolare progetti di ricerca con l’obiettivo di individuare le migliori pratiche di gestione e tecnologie impiantistiche in grado di massimizzare i quantitativi di matrici biodegradabili riciclate e di minimizzare gli scarti prodotti.