Il suolo italiano avrà un “gemello” digitale
Il progetto, sviluppato dal Ministero dell’Ambiente e da Leonardo, creerà un modello digitale del suolo ad alta risoluzione. Obiettivo: conoscere la morfologia dell’intero territorio nazionale per simularne e studiarne il comportamento
di Emanuele Isonio
Approfondire la conoscenza morfologica del territorio nazionale e del campo della gravità, basandosi su soluzioni di geoinformazione all’avanguardia. Come? Attraverso la creazione di un “gemello digitale” del suolo italiano ad alta risoluzione attraverso l’uso di rilievi laser aerei (LiDAR) e dati aerogravimetrici. A svilupparlo sarà il Dipartimento Sviluppo sostenibile del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica, attraverso una collaborazione con Leonardo ed e-GEOS, società controllata dall’Agenzia Spaziale Italiana (20%) e da Telespazio (80%).
Approfondire la comprensione di suolo e sottosuolo
La riproduzione di un modello dell’intero territorio nazionale – spiega una nota diffusa dai promotori del progetto – rappresenta un fondamento per un’Italia più sicura e sostenibile grazie a un livello di precisione senza precedenti nella comprensione del territorio e del sottosuolo.
“Questo progetto strategico, che unisce innovazione, visione e collaborazione tra pubblico, privato e accademia, pone le basi per una conoscenza e gestione approfondita ed intelligente del territorio, a supporto di resilienza e sostenibilità. Leonardo è impegnata nel porre le proprie competenze al servizio del Paese e dell’Europa” commenta Massimo Claudio Comparini, managing director della Divisione Spazio di Leonardo.
Il progetto segna una svolta nell’integrazione delle tecnologie digitali e di quelle geospaziali. Inoltre, i database saranno in grado di soddisfare le pressoché totali esigenze di conoscenza della morfologia del territorio e del campo della gravità a livello nazionale, per tutti gli stakeholder pubblici e privati. Grantiranno inoltre l’integrazione con altri realizzati in precedenza e con quelli in corso di realizzazione, promuovendo la messa a disposizione gratuita per il loro riutilizzo.
Studiare i rischi e ottimizzare gli interventi
“Il gemello digitale del suolo offrirà una rappresentazione dinamica e precisa del territorio italiano, utile per studiarne i rischi e ottimizzare gli interventi. È una sfida tecnologica e operativa che affrontiamo con grande responsabilità, al fianco dei nostri partner, per contribuire a un’Italia più sostenibile e consapevole” aggiunge Milena Lerario, amministratore delegato di e-GEOS.
La mappa sarà realizzata utilizzando rilievi aerei. Saranno usate tecnologie laser (Laser Scanning LiDAR – Light Detection and Ranging) per la rilevazione ad alta risoluzione del terreno, delle infrastrutture e della morfologia del suolo e delle superfici. I dati aerogravimetrici per il nuovo database gravimetrico nazionale saranno invece fondamentali per la definizione del nuovo modello di geoide dell’Italia e per restituire i modelli del terreno in quote ortometriche.

Come funziona un Laser Scanning LiDAR.
Uno strumento per un territorio sempre più fragile
Il modello digitale sviluppato dal consorzio guidato da e-GEOS costituirà uno dei fondamenti del sistema integrato di monitoraggio e sorveglianza a lungo termine, a supporto della pianificazione territoriale e di interventi per la protezione ambientale. Uno strumento di cruciale importanza per il territorio nazionale sempre più interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico.
Il 94% dei Comuni italiani sorge su aree a rischio, ricorda l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) nel suo rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia: Pericolosità ed indicatori di rischio”. In essi abitano almeno 8 milioni di persone: un milione e 300mila sono residenti in zone a rischio frana, mentre quasi 7 milioni sono quelli che vivono in zone soggette alle alluvioni. Non solo: un quarto del territorio italiano (il 23%) è a rischio frane. E a peggiorare la situazione è il fatto che la superficie è aumentata in appena quattro anni del 15%, passando dai 55.400 km² del 2021 ai 69.500 km² del 2024.
Il modello di suolo gemello del MASE, otre a descrivere la morfologia del terreno, fornirà un valido supporto per le analisi di stabilità dei versanti e per le modellazioni idrauliche, necessarie alla perimetrazione delle aree potenzialmente inondabili. Inoltre, il database gravimetrico nazionale e il geoide contribuiranno a migliorare l’accuratezza dei sistemi di posizionamento e delle analisi del sottosuolo, anche per individuare giacimenti di materie prime.


Patrick Domke / ETH Zurich, per uso non commerciale
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